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Under 15 Femminile

In finale ci vanno le avversarie, ma il tecnico piange di gioia per la prova della sue ragazze

Ricci e D'Agostino trascinano le lariane all'ultimo atto; Cremonese avvisata: anche il Como ha le sue gemelle del gol

Ricci e D'Agostino, Como

UNDER 15 FEMMINILE: Il sorriso di Ricci e D'Agostino, autrici di una doppiette ciascuna

Il cielo su Cermenate è sereno come si fosse aperto solo per illuminare il rettangolo di gioco. Più che una semifinale va in scena una storia fatta di vincitori e sconfitti in cui tutti si scoprono migliori di quanto fossero in origine. È un romanzo di formazione lo scontro tra Como e Pro Sesto valido per la finalissima dei regionali. Tre tempi per tre atti narrativi che conducono ad un 5 a 1 per i padroni di casa, netto, ma molto più complesso di quanto possa sembrare.

PARTE PRIMA: LA PRESENTAZIONE DELLE PROTAGONISTE

La partita inizia con qualche minuto di ritardo, il che non fa altro che aumentare l’attesa per un match che la Pro Sesto non vedeva l’ora di iniziare. Forte, forse, della carica agonistica guadagnata all’andata con l’incredibile rimonta, le ragazze di Pierangelo sfoderano un calcio rapido fatto di manovre articolate e scambi veloci tra le punte. A soggiogare il campo alla sua volontà, in questi primi 25 minuti, è Nyomchai, 10 della Pro Sesto e spirito guida di un’intera manovra offensiva. E al 9’ è proprio lei ad aprire le danze con un tiro da fuori area preciso all’angolo del portiere avversario dopo essere stata innescata egregiamente da Vassalli. Dall’altra parte del campo però, il Como schiera una formazione con tanta qualità individuale, il che ripaga, soprattutto in contropiede e nei momenti in cui le squadre perdono equilibrio a centrocampo. D’Agostino ha due grandi occasioni nel primo tempo, un tiro che si schianta sul palo e un altro, poco dopo, che viene neutralizzato da Frattaroli, sicuramente in gran forma. La Pro Sesto sembra risentire della forza del Como che ora attacca a grande intensità e con tutti gli effettivi. Importante occasione anche per Sessa che batte una stupenda punizione, quasi telecomandata. Ancora una volta Frattaroli risponde presente. Al 22’ però Parisi, 9 della Pro Sesto, rimane a terra dopo un brutto contrasto di gioco. Con il polso dolorante esce dal campo e, come ci rivelerà anche il tecnico: «Non è mai facile assistere all’infortunio di un’amica». Perché sì, le protagoniste di questa storia, sia da un lato che da un altro, sono prima di tutto amiche. Operato il cambio con l’ingresso di Abousaida, la migliore della partita d’andata, la Pro Sesto ritorna a subire le offensive del Como che infatti trova il gol del pareggio poco prima del fischio dell’arbitro su una mischia da calcio d’angolo. L’autrice è Casartelli che, rapace, si avventa sul pallone ponendo fine al caos in area. Finisce 1-1 la prima parte di partita, ma, come tale, è servita soltanto da introduzione.


 
PARTE SECONDA: IL CLIFFANGHER

Con cliffangher si intende il momento di massima tensione in una storia, prima della risoluzione. Così è stato il secondo tempo, più sporco del precedente, fatto di recuperi sulle seconde palle e accorci per interrompere le linee di passaggio avversarie. Il Como prova a dare ulteriore linfa vitale alla manovra offensiva con l’ingresso di Corti che corre per tutto il campo sia in verticale, da linea di fondo a linea di fondo, sia in orizzontale per aiutare difensivamente la squadra. La Pro Sesto prova a rispondere ma c’è troppo Como in troppo poco spazio. Come detto, il secondo tempo è giocato sulle ali della grinta e infatti si vedono poche occasioni da gol. Una di queste è però decisiva. Giovo pesca bene Ricci che segna un gran gol di controbalzo. Si arrende Frattaroli e la Pro Sesto è per la prima volta sotto nel punteggio. Poco prima aveva parato un’altra grande occasione di Ricci sul possibile assist di D’Agostino. Ed è forse qui che qualcosa si rompe. All’8’ del secondo tempo. Frattaroli, infatti, ancora non sa che il terzo tempo sarà un vero inferno. Dal 2 a 1, infatti, i gol diventeranno molti di più.


PARTE TERZA: IL GRAN FINALE

La Pro Sesto non sembra più la stessa. Sa, forse, che il Como è più in forma e che merita di passare il turno. Eppure, non si ha mai la sensazione di arrendevolezza che normalmente soggiunge in queste situazioni. La squadra lotta, fino alla fine, nonostante un calo fisico evidente. E questo le permette di raccogliere i successivi 3 gol subiti dalla porta con onore e incredibile dignità. Dall’altra parte il Como esprime il suo miglior calcio riuscendo a trovare la qualità tra le linee e la fluidità offensiva che per 50 minuti la Pro Sesto era riuscita ad arginare. Il gol del 3 a 1 lo segna D’Agostino al 5’ dopo una doppia occasione pochi minuti prima respinta ancora una volta da Frattaroli e da una certa sfortuna realizzativa. Sfortuna che viene totalmente annullata da una rete che sembra poter sigillare la partita. La partita ora è a senso unico, ma non per questo meno bella. Caprani entra bene in partita giocando in una posizione ibrida che le permette di toccare tanti palloni e di finalizzare spesso. Ma, nonostante ciò, è ancora una scatenata Ricci a segnare il gol del 4 a 1. L’ottima Corti si inserisce sulla fascia e serve un cioccolatino che Ricci scarta, gusta e mastica con grande piacere. Il Como sembra avere più energie e, pochi minuti dopo, al 24’ del terzo tempo è ancora D’Agostino a sigillare il risultato per 5 a 1 con una bellissima botta da fuori area.
 
Come detto il risultato è netto e altrettanto meritato. Ma guai a chi afferma che la Pro Sesto non abbia giocato o che si sia arresa. Lo dimostra un gran finale di partita in cui il mister si lascia andare alla commozione per un gruppo di ragazze che hanno dimostrato di meritare certi palcoscenici con tutte loro stesse. Si ringraziano anche i dirigenti perché si è assistito ad una bellissima pagina di queste due squadre, entrambe, se vogliamo, vittoriose a loro modo. Il Como invece passa perché esprime un calcio migliore, a tratti dominante. Un buon segno perché ad attenderli ci sarà la Cremonese, in una partita per cui Ricci e D’Agostino, autrici di una doppietta ciascuna, sono pronte. E con loro tutta la squadra.
 

IL TABELLINO

Como-Pro Sesto 5-1
RETI: 9’ Nyomchai (P), 25’ Casartelli (C), 8’ st Ricci (C), 5’ tt D’Agostino (C), 21’ tt Ricci (C), 24’ tt D’Agostino (C).  
COMO: Barbetta 6.5, Frascarelli 7 (19’ st. Corti 7), Giovio 6 (1’ tt. Caprani 6.5), Iannella 6, Casartelli 7, Ricci 8, Fettolini 6 (1’ tt. Sailis 6), Sessa 6.5, D'Agostino 8 (26’ tt. Arrighi sv.). A disp. Cassina, Parisella, Arrighi, Arianna, Sala, Marangio, Agresta. All. Oliviero 7.
PRO SESTO: Frattaroli, Ottolini 6.5 (12’ tt. Del Rio sv.), Spadaro 6.5, Cuschera 6 (15’ st. Dallera 6.5), Parisi 6.5 (22’ pt. Abousaida 6), Niyomchai 7.5, Ferretti 6, Costanzo 6, Vassalli 6.5. A disp. Monguzzi, Morabito, Bargigia, Nave. All. Pierangeli 7.
AMMONITA: 14’ tt. D’Agostino (C)
ARBITRO: Nocera di Como 7.
 

LE PAGELLE 


COMO

Barbetta 6.5 Non deve eseguire parate difficili e non ha colpe sul gol preso. Si guadagna un mezzo punto a suon di voce. Guida le compagne del reparto offensivo, permettendo alla difesa di scalare e intercettare palloni alti o recuperare pericolose seconde palle. Una vera guida.
Frascarelli 7 Entra in campo con uno spirito guerriero e si destreggia abilmente tra letture preventive e chiusure efficaci. Gioca una partita attenta blindando la sua fascia e bloccando le linee di gioco avversarie. Da citare anche la pulizia delle sue giocate, precise e sempre preziose.
19’ st Corti 7 Entra in campo con la stessa foga di un Frecciarossa in stazione. Una folata di vento sulla fascia che sforna cross e corse sul fondo. Si regala anche la gioia di un assist e il palo le nega invece la gioia, ancora più grande, del gol. Un ingresso in campo che ricorda ancora una volta l’importanza delle "seconde linee". 
Giovo 6 Una partita giocata ad alta intensità. Lavora nell’ombra andando sempre a contrasto, quasi sbucando da un angolo cieco. Gioca tanto per la squadra e fa valere lo strapotere fisico. Alla fine fa anche un assist che vale il gol del 2 a 1.  
1’ tt Caprani 6.5 Agile nello stretto riesce a muovere palla con grande rapidità e una discreta eleganza. In campo per un tempo solo riesce a sfiorare il gol in due situazioni. Stavolta è solo la sfortuna a sembrare più brava di lei.
Iannelli 6 Partita di gestione la sua, con tante letture preventive sempre efficaci. Infonde sicurezza come un saggio marinaio che sa come solcare certi tipi di mare. E per Iannelli, il mare, non è altro che il campo da gioco. 
Casartelli 7 L’esultanza sul gol è una gioia per gli occhi. Un mix di esplosività e sorpresa. Esattamente come il suo gol, propiziato da una mischia in area su calcio d’angolo. Si toglie un sassolino più che meritato in una partita in cui si destreggia con grande abilità tra contrasti fisici e coperture su tagli profondi. 
Ricci 8 Tecnica e rabbia, se mischiati, sono un cocktail micidiale. Sconsigliato per i deboli di cuore. Ricci devasta in ogni giocata propiziando occasioni su occasioni. Sembra inarrestabile quando punta e pare ancora più inarrestabile quando attacca la profondità. Alla fine, viene premiata con due gol, anche pochi, visto come ha giocato. Semplicemente fenomenale. 
Fettolini 6 Una corsa micidiale e un grande senso della posizione le permettono di ammaestrare la zona centrale del campo a suo piacimento. È forte se viene puntata a non farsi dribblare ed è forte con la palla tra i piedi quando la smista con grande naturalezza. 
1’ tt Sailis 6 Entra in campo per amministrare e lo fa molto bene, mettendoci responsabilità e coraggio. Regala non solo importanti chiusure ma anche qualche cross dalla trequarti. 
Sessa 6.5 La perfetta definizione di piede caldo. È la responsabile delle punizioni e per poco non sfiora un grande gol da distanza proibitiva. Nel mentre esegue anche splendidi lanci lunghi e cross pericolosi. È lei il vero faro della sua squadra. 
D’Agostino 8 Sarebbe troppo semplice citare i due gol. Allora ricordiamo il fatto che D’Agostino è l’unica ammonita della partita, un giallo che prende solo per aver calciato il pallone verso la porta dopo il fischio dell’arbitro. L’ennesima prova che D’Agostino sente la porta, anzi, vive per la porta. Sfrutta il fisico per difendere palla e poi, come una boa, apre la manovra, si gira e punta verso l’area di rigore pronta per chiudere l’azione che lei stessa ha avviato. Più facile a dirsi che a farsi (26’ tt. Arrighi sv) 
All. Oliviero 7 La squadra è il riflesso della sua anima focosa e grintosa. Non smette di incitare e di risposta le sue ragazze non smettono di correre con intensità e forza. Una semifinale di ritorno che premia tanto il carattere quanto la gioia che lega il gruppo, a partire proprio dall’allenatrice.
 
PRO SESTO
 
Frattaroli 7.5 Prende 5 gol. Vero. Ma le partite vanno viste tutte, dall’inizio alla fine. Frattaroli salva tante occasioni grazie alla sua immensa bravura, tanto in uscita quanto in tuffo. Si aggrappa al suo coraggio e, come un felino, si mangia spesso gli attaccanti avversari lanciati solo negli 1 contro 1. Tarantolata.
Ottolini 6.5 Gioca un match in costante proiezione offensiva ed esaurisce più di un polmone pur di coprire tutta la fascia. Qualche volta in ritardo in difesa si fa perdonare grazie a dedizione e corsa, due aspetti che non devono mai mancare nel rettangolo da gioco (12’ tt. Del Rio sv). 
Spadaro 6.5 La più in partita tra le sue compagne nel reparto difensivo. Legge con anticipo le giocate avversarie e chiude con interventi rocciosi, non sempre eleganti ma comunque efficaci. Nel secondo tempo è semplicemente magnifica, cala, come le compagne nell’ultima parte di gara.
Cuschera 6 Cerca di limitare le avanzate infuocate dell’attacco avversario. Alla fine, si ha la sensazione di vedere un pompiere con una sola fontanella per spegnere un intero incendio. Da cosa ripartire? Da un primo tempo giocato ad alti ritmi con coperture preventive degne di nota.
Dallera 15’ st 6.5 Ciò che sorprende del suo ingresso in campo è la capacità di calarsi perfettamente nella partita, vaporizzando azioni offensive avversarie e inaridendo le loro fonti di gioco. Alla fine la squadra perde leggermente l’equilibrio e il baricentro ma il numero di chiusure e letture che esegue è mostruoso. 
Parisi 6.5 Gioca una partita strepitosa fino all’infortunio che la costringe ad abbandonare il campo in anticipo. Le auguriamo una ripresa rapida perché, da quel poco che abbiamo visto, siamo diventati curiosi e affamati di sue giocate.
22’ Abousaida 6 Un peccato non essere riuscita a replicare la partita dell’andata. Nonostante ciò, si vede che la grinta è di casa. Dà fastidio ai difensori avversari che quindi hanno un problema in più da affrontare. Alla fine non riesce a segnare ma come spesso si dice, chi prova sempre vive senza rimpianti. 
Nyomchai 7.5 A mani basse la giocatrice più tecnica tra le 18 in campo. Ogni volta che stoppa un pallone pare addormentarlo sulla punta del piede. Poi, con l’esterno finissimo, innesca una manovra offensiva visionaria. Dribbla, calcia e inventa, non a caso ha il 10 e non a caso segna l’unica marcatura della sua squadra. Da tenere d’occhio… 
Ferretti 6 Parte bene con corsa e tanta qualità. Alla lunga si spegne un po’ non riuscendo quindi ad incidere. Rimane interessante il suo posizionamento in campo anche se subisce la bravura del terzino avversario. Dà l’impressione che, se servita meglio, possa diventare ancora più pericolosa. 
Costanzo 6 Prova a giostrare passaggi nel mezzo del campo ma rimane leggermente schiacciata dagli avversari e da un campo che non esalta il gioco palla a terra. Resta però una prestazione attenta che da prova della sua profonda visione di gioco. 
Vassalli 6.5 Discorso analogo alla compagna di reparto anche se tende, per natura, a svariare di meno nel campo. Manca quel quid in più per incidere ma la qualità è indiscutibile e l’assist lo dimostra. Mantiene la posizione e lo fa anche bene. 
Bargigia 1’ tt 6 Non riesce a raddrizzare la partita entrando nel tempo che si rivelerà il più difficile dei suoi. Qualche buona chiusura difensiva e qualche passaggio ben calibrato le consentono di non perdere la lucidità e chiudere con onore la partita. 
All. Pierangeli 7 Le sue parole commosse, con le lacrime agli occhi, valgono più di qualsiasi analisi. Un orgoglio per lui, un orgoglio per noi, aver assistito ad una semifinale delle sue ragazze, un gruppo unito che solo oggi ha affrontato un infortunio di una loro amica e un'eliminazione in semifinale. E grande gruppo, nel calcio, significa anche grande squadra. Complimenti.
 
ARBITRO
 
Alessandro Nocera da Como 7 Arbitra una partita potenzialmente infuocata in maniera egregia. Non arranca di fronte a possibili episodi dubbi mantenendo freddezza e una certa visione di direzione arbitrale, precisa e soprattutto coerente. 
 
L'INTERVISTA 

All.Pierangeli (P)«La partita è stata difficile e a due facce perché siamo partiti bene e con entusiasmo poi l'infortunio della nostra giocatrice ha creato difficoltà perché a 15 anni non è facile gestire certe situazioni. Il loro gol ci ha messo in discussione tutto ancora. Noi siamo orgogliosi di quanto fatto. E' una squadra che è cresciuta con due gruppi che si univano con tante gelosie e discussioni. Siamo riusciti a fare squadra ed a vincere un campionato e arrivare qua con tante assenza tra cui portiere e capocannoniere. Ne hanno viste tante queste ragazze, sono solo orgoglioso di quello che hanno fatto. Per me tutto questo conta moltissimo».


 

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