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NAZIONALI

Torneo in Austria per Under 16, Djibril Cissé accusa la Juventus di razzismo

Il responsabile dei bianconeri, Massimiliano Scaglia, medita le (inutili) dimissioni

JUVENTUS RAZZISMO LIVERPOOL UNDER 16

Luciano Pisapia, centrocampista 2003 della Primavera, ha interrotto il rapporto contrattuale con la Juventus senza diretta conseguenza della squalificata per i cori offensivi nei confronti del Napoli

«Ora è troppo. Durante la partita tra Liverpool e Juventus Under 16 (in cui mio figlio Prince Kobe stava giocando) un ragazzino della Juventus ha detto a uno del Liverpool “neg*o”. Lo staff del Liverpool ha dovuto fermare la partita. Juventus, cosa farai ora? È una vergogna, un ragazzino di 15 anni. Juventus, devi agire fortemente e subito».

La denuncia dell’accaduto che occupa le home page dei notiziari d’Europa arriva dalle dichiarazioni di Djibril Cissé, papà di Prince Kobe del Liverpool U16 e calciatore francese della Costa d’Avorio di fama internazionale per le sue doti in zona gol (oltre 200 in carriera) e per i momenti di stravaganza legati anche ai suoi look. Ritiratosi all’età di 40 anni dopo avere giocato in tre campionati dei top five del Vecchio continente (Francia, Inghilterra e Italia con la Lazio), l’ex attaccante ha voluto sottolineare l'episodio che si è verificato nel torneo per Under 16 in corso nell’Austria centro-settentrionale al confine con la Germania. Durante, qualcuno sostiene a fine gara - circolano diverse ricostruzioni sul momento - tra il Liverpool del figlio Prince Kobe e la Juventus un calciatore bianconero ha apostrofato un avversario con un inequivocabile insulto di matrice razzista. La Juventus è intervenuta sul calciatore escludendolo dal torneo. Arrivato a Torino nella sessione estiva di un anno fa, lo stesso calciatore autore della "sparata", nel mese scorso poteva finire in un scambio richiesto dal Genoa con un altro calciatore del grifone sempre dell’annata 2008.

Per dipanare la matassa, che oltre al calciatore coinvolge la Juventus, servirà tutta la fermezza e la capacità diplomatica dei vertici del club. La gestione di Massimiliano Scaglia del settore giovanile della Juventus è di nuovo alle prese con un episodio peloso, dopo le "esternazioni" di gruppo che avevano travolto la sua prima stagione da responsabile (2017/2018) nel playoff scudetto dell’Under 15 contro il Napoli. Le conseguenze interne furono le dimissioni meditate dallo stesso Scaglia e il ritiro della squadra (la finale contro l’Inter venne poi regolarmente giocata), quelle esterne i provvedimenti della Sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale che ha sanzionato con la squalifica 25 calciatori della Juventus (LEGGI la sentenza da pagina 6). Testuale la motivazione: «L’avere tutti, al termine della gara Juventus-Napoli valevole quale semifinale della Final Four Scudetto del Campionato Nazionale Under 15, intonato a gran voce al rientro negli spogliatoi coro dal contenuto gravemente offensivo nei confronti della squadra avversaria, dei suoi tifosi e della città di Napoli». Luciano Pisapia, centrocampista classe 2003 e uno dei calciatori squalificati, aveva pubblicato il video su Instagram dei festeggiamenti nello spogliatoio juventino in cui cantavano: «Abbiamo un sogno nel cuore, Napoli usa il sapone».

IN ARRIVO PROVVEDIMENTI INTERNI

La Juventus, dopo la gara con il Liverpool ha imposto al calciatore lo stop, ma non si limiterà a circoscrivere il suo intervento a semplici non convocazioni. Siamo certi vorranno dare al ragazzo gli strumenti educativi per interiorizzare con equilibrio e riabilitarsi, rendendosi ancora più consapevole dell’errore. Il responsabile Scaglia, che nel settore agonistico della Juve ha anche i suoi due figli nelle annate 2010 e 2011 e come padre ha la priorità che crescano senza essere in alcun modo contaminati da un ambiente accusato di razzismo, prova a resistere al suo nuovo istinto dimissionario e insieme al carisma e alla leadership di Cherubini, mancati in questi anni nel centro sportivo di Vinovo per il suo avanzo di carriera che l’ha portato alla Continassa (sede del club), riusciranno a restare in piedi. Grattacapi anche per il tecnico Claudio Grauso della squadra Under 16 - 2008 esordiente in panchina nel ruolo di capo allenatore: già da collaboratore di Marcello Benesperi in Under 15 - 2007 aveva vissuto un momento infelice all’interno della palestra tra compagni di squadra. Tutto venne risolto con la separazione tra il calciatore e la Juventus.

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