Prima giornata del campionato provinciale Under 16, un campionato indotto all'aborto già alla seconda settimana di gestazione. Una sola occasione, quindi, solo 90 minuti lunghi tanto quanto un sogno. Questa fu una di quelle partite che merita di essere raccontata al bar, tra gli amici, nelle serate d'inverno tra un giro di bianco e una mano di briscola quando fuori piove, tanto è stata maledettamente clamorosa, rocambolesca ed “epica” la partita. Partita giocata in dodici contati e paradossalmente senza la possibilità di effettuare cambi (l’unico in panchina, Kater, era lontano dalla forma ottimale per usare un eufemismo), con in porta l’attaccante Giacomo Guidoni perché Alex Tamas, l’estremo difensore di ruolo, era davanti alla Playstation per isolamento domiciliare (Covid a scuola). Formazione rabberciata, ruoli inventati, schemi estemporanei - «buttala via il più lontano dall’area!» - e nessuna sostituzione: guai a farsi male in campo. Bisognava comunque arrivare al 90º con il coltello tra i denti e pazienza se l’acido lattico divorava i polpacci dopo un’ora e un quarto di gioco e passo dopo passo si era sempre più lenti, stremati, distrutti, salvo poi accorgersi che anche l’avversario di fianco ansimava e non ne aveva più. Bisognava lottare, bisognava coprire il compagno rimasto fuori posizione - okay la colpa è sua - ma c’è qualcosa di più prezioso da difendere su quel lembo di terra segnato dal gesso, c’è un vantaggio da mantenere là in fondo al tunnel, in un miraggio in lontananza, dietro gli ultimi secondi e l’angolo del recupero. E quando in bocca si era formata una palla gelatinosa perché l’ossigeno era ormai venuto meno da un pezzo e i conati iniziavano a salire dopo ogni progressione e sembrava impossibile resistere con gli avversari all'arrembaggio finale... ecco all'improvviso l'epifania, con quelle tre allucinazioni sonore, quelle tre sirene rarefatte nell'etere come l’aria nei polmoni che manco c'era più. E fu così che i granata vinsero la loro battaglia, anche se in quel momento non potevano sapere che quell'unica battaglia sarebbe valsa un'intera stagione. Chiesanuova-Sporting Montichiari 3-2 fu un tripudio, i protagonisti assurti ad eroi di quell'indimenticabile pagina Walid El Habi (doppietta) e Saliou Diallo, di contro ai gol dello Sporting firmati da Vito Grassa e Omar Esmaeil (autorete). Ecco dunque qualche domanda a Claudio Facchinetti, l’artefice dell’impresa nonché tecnico di quest'enclave arabeggiante nel cuore di Brescia.
Eccoci, Facchinetti, eravate partiti alle grande come raccontato, come le sembrava la squadra?«Ero riuscito a costruire una buona squadra per fare un ottimo campionato. Certo, dovevamo lavorare ancora un po’ ma siamo partiti bene a prescindere dal risultato della prima e ottima partita disputata. Avevamo un gran portiere (Tamas), un discreto centrocampo e un buon attacco dove spiccavano El Schabasy ed El Habi, quest’ultimo tra l’altro già da 3 anni in doppia cifra come testimoniato dai tabellini. Lui, insieme al centrocampista Prayer Adagnido, doveva andare in rappresentativa provinciale quest’anno. Sul beninese Adagnido inoltre hanno già messo gli occhi parecchie squadre. Forse avevamo qualche difficoltà in difesa, certo, ecco perché avevo scelto un 3-5-2. Comunque sono sicuro che avremmo potuto dire la nostra».È stato d’accordo con l’interruzione?«Davanti a queste cose chiaramente prima di tutto c’è la salute. Siamo stati penalizzati da quello, ma era giusto fermarsi. Mi auguro che un domani - sperando passi tutto in fretta - si possa ripartire a settembre per non far perdere ancora tempo a questi ragazzi: già un anno è stato tanto per loro».Con le dovute proporzioni, un allenatore professionista al quale si ispira?«Circa questa domanda rispondo così: ovviamente premetto di fare tutto in base alla qualità dei giocatori che alleno, adeguandomi a loro, anche se le mie caratteristiche si avvicinano molto a quelle di Antonio Conte o di Diego Simeone».Anno difficile e programmazione impossibile, i suoi progetti futuri?«Porterò a termine il lavoro con questo gruppo di allievi e poi farò solo il direttore sportivo vista l'età. In panchina manderò Gianluca Nervi, il mio vice».Per concludere, una gara che rigiocherebbe?«La gara che vorrei rigiocare é un Mompiano-Sporting Club Brescia della categoria giovanissimi: 4-3 per noi. Dal mio punto di vista una delle migliori partite di sempre mai disputate in quella categoria, inoltre noi giocammo “da squadra”».Chiesanuova Under 16: in piedi da sinistra a destra Bassete, Kater, El Habi, Facconi, El Sadawi, Adagnido, Esmaeil, Ghidoni, Talbi. Accosciati: Ammar, Naibr, El Schabasy, Baido, Santini, Traoré, Diallo. Mancano Tamas e Arrivabene.
CHIESANUOVA UNDER 16 (CLASSE 2005) 2020/2021
STAFF
CLAUDIO FACCHINETTI, ALLENATORE*
NERVI GIANLUCA, VICE ALLENATORE
GIULIO FACCONI, DIRIGENTE ACCOMPAGNATORE
IN PORTA
ALEX TAMAS
IN DIFESA
MOHA EL SADAWI
SOUHEL BASSETE
GIOVANNI FACCONI
OMAR ESMAEIL
YOUSSEF KATER
NICOLAS TRAORÈ (2006)
A CENTROCAMPO
IBRA NAIBR
ISSA CAMARA
SALIOU DIALLO
PRAYER ADAGNIDO
JOSEF KATER
ANDREA ARRIVABENE
FEDERICO SANTINI (2007)
IN ATTACCO
WALID EL HABI
MOHA EL SCHABASY
GIACOMO GHIDONI
ENOCK BAIDO (2006)
*Claudio Facchinetti è anche responsabile del settore giovanile e direttore sportivo della società.
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