Under 16
14 Marzo 2023
Il tecnico Acri, ingiustamente citato, chiama in causa il suo dirigente
Che Cus Bicocca-Corbetta potesse rivelarsi una partita dagli animi accesi ce lo si poteva aspettare, vista la posta in palio e la caratura delle due compagini. Se a questo si aggiunge il come è arrivata la rete siglata dai padroni di casa che fissa il punteggio sull’1-1, ecco che il match si arricchisce di ulteriori particolari.
Il giorno dopo la partita, Pierluigi Acri, tecnico del Corbetta, ci tiene a fare chiarezza sulla rete di Mohamed Zentar, mentre uno dei giocatori della squadra ospite era a terra dolorante. «Non mi sono mai permesso di dare dell’antisportivo al ragazzo. Non ho detto nulla né alla squadra né all’allenatore avversario, tantomeno mi sono lamentato con l’arbitro» ci tiene a precisare il tecnico, e continua «Vorrei, semmai, che il vostro giornale specificasse che è stato il signor Giuseppe Carriero - dirigente accompagnatore dei ragazzi del Corbetta - ad entrare in campo inveendo contro il ragazzo del Cus Bicocca e che per questo è stato espulso dall’arbitro. Peraltro già in precedenza aveva ripreso, in modo esagerato, suo figlio Riccardo in occasione del rigore sbagliato». Il tecnico poi conclude: «Certe persone fanno male ai ragazzi e a questo sport».
Su quanto accaduto poco prima della rete del pari spiega il tecnico dei padroni di casa, Mirko Arena, fornendo un racconto più accurato dell’episodio: «C’è stato un contrasto di gioco dopo il quale un giocatore del Corbetta - nell’occasione Raffaele Spina - è rimasto a terra, ma poi la palla ce l’avevano loro e hanno alleggerito sull’esterno, senza buttare fuori il pallone. Il giocatore ricevente ha tentato il dribbling e ha perso palla, poi Zentar ha fatto gol, ma lui non c’entra col contrasto. Il nostro ragazzo, Davide Vazzana, si è fermato a seguito dello scontro insieme al ragazzo del Corbetta. Non vedo nulla di antisportivo - dice il tecnico - l’esterno avversario ha perso palla e noi abbiamo semplicemente continuato a giocare. Nel primo tempo c’era stata anche una situazione dove noi abbiamo buttato fuori la palla a seguito di un contrasto. Per cui sicuramente non si può dire che siamo antisportivi, anche perché siamo una squadra che si porta dietro il nome dell’Università e che a certi comportamenti è particolarmente sensibile. Per come sono fatto, preferisco arrivare quinto e tenere fede ai miei principi di correttezza piuttosto che arrivare davanti a tutti in modo sleale».