Con una rosa di ragazzi classe 2008 e pochi 2007, il Cantello Belfortese è una delle squadre più giovani del campionato provinciale under 16 di Varese. Il tecnico Brignoli, passato all'inizio della stagione dagli allievi ai giovanissimi, dovrà lavorare molto con la sua squadra per poter ottenere dei risultati: molti dei suoi ragazzi hanno giocato a 9 fino all'anno scorso e i giocatori classe 2007 con un po' più di esperienza rispetto ai compagni si contano sulle dita di una mano. Brignoli allena dal 2005 senza aver mai saltato una stagione e ha vissuto tutti i cambiamenti che hanno segnato le nuove generazioni ripercuotendosi anche sul calcio e lo sport: «L'avanzamento della tecnologia e l'utilizzo di smartphone e playstation da parte di ragazzi così piccoli hanno cambiato le cose. I ragazzi hanno una mentalità diversa rispetto al passato. Sembra che non vogliano più far fatica, che se fa troppo freddo sia meglio starsene a casa a giocare ai videogames piuttosto che rispettare gli allenamenti. Una volta lo svago era questo, era lo sport, per stare in compagnia e vedere i tuoi amici. Ci si vedeva al campetto fuoricasa dopo la scuola per giocare insieme. Ormai il centro di aggregazione dei ragazzi è whatsapp, il divano di casa. Ci si trova per giocare, ma online, ai videogiochi. Ovviamente il progresso tecnologico è stato un fattore positivo per la societàe il lavoro, ma ai ragazzi ha portato via molto in termini di forma fisica, coordinazione». Il 4-2-3-1 è il modulo che più piace utilizzare al tecnico e che più rappresenta la sua idea di gioco, ma quando si hanno in mano squadre così giovani, dove non si hanno tantissime alternative nei vari ruoli, è giusto doversi adattare alle caratteristiche dei propri giocatori e bisogna essere capaci di cambiare modulo e sistemi di gioco: «Nel caso avessi un centravanti particolarmente forte, potrei virare su un 4-5-1. Mi adeguo alle peculiarità dei miei calciatori, non posso imporre un modulo senza avere i giocatori adatti alle varie posizioni corrispondenti. Un fattore da tenere in considerazione è il fatto che molti di questi ragazzi arrivano da stagioni giocate a 9 e riuscire a convertirsi ai sistemi di gioco a 11 non è un'operazione banale».Per necessità societarie Brignoli alla prima di campionato è passato dagli allievi ai giovanissimi, e per via della successiva e immediata sospensione del campionato ha avuto a disposizione pochissimo tempo per lavorare con la squadra, ma gli è chiaro che i ragazzi che gli sono stati affidati debbano fare ancora molta strada: «All'interno della rosa abbiamo tanti 2008, che si ritrovano nei giovanissimi mentre avrebbero dovuto finire il loro percorso con un'ultima stagione negli esordienti. Queste sono decisioni che a volte le società sono costrette a prendere per non perdere i ragazzi». Senza questo cambiamento, quei cinque-sei 2007 si sarebbero probabilmente visti costretti a lasciare il Cantello. «La maggior parte dei ragazzi di questa squadra giocavano a 9 fino all'anno scorso, quindi uno degli obiettivi della nostra stagione sarà quello di lavorare sul passaggio a 11. Insieme a loro ho fatto solamente un paio di allenamenti, devo ancora conoscerli tutti bene e capire che cosa mi possono dare. In questo periodo di quasi quarantena insieme ai ragazzi sto organizzando degli allenamenti online, il nostro punto di partenza è questo». Marco Valmadre, dirigente accompagnatore e allenatore in seconda, segue questi ragazzi già dall'anno scorso e concorda con Brignoli sull'obiettivo della stagione, ossia riuscire ad essere più squadra e creare un gruppo in prospettiva: «Quest'anno abbiamo un gruppo di ragazzi molto piccoli rispetto a tutte le altre squadre, sappiamo che sarà una stagione difficile e anche nelle partite amichevoli si è visto che con qualcuna siamo riusciti a giocarcela, con altre la differenza è stata evidente. Abbiamo comunque diversi buoni elementi all'interno della rosa, per lo più 2007. Il nostro capitano è Alessandro Valmadre, che è un buon centrale, un leader. Lorenzo Bresciani e Samuele Spinella formano un'ottima coppia di centrocampisti. Spesso sono proprio loro a fare la differenza. I più piccoli dovranno essere bravi a tenere il passo e lavorare tanto, ma sarà una stagione molto difficile e ne siamo consapevoli».
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