Squadra che mette l'intesa e il gruppo al centro del proprio progetto è il Lonate Under 16 allenato da Claudio Roscelli. Dopo lo stop dei campionati il progetto si è fermato e adesso Roscelli deve ricominciare da capo con la preparazione atletica dei suoi giocatori, fermi da diversi mesi.
Il tecnico è partito dal suo passato calcistico e di come ha iniziato ad allenare: «Ho cominciato a giocare a calcio da molto piccolo, ero un bambino, ad Abbiate, la mia città. Ho fatto tutto il settore giovanile con loro fino ad arrivare alla prima squadra. A quel punto avevo già iniziato ad allenare i più piccolini dell'Abbiate proprio mentre giocavo. Poi mi sono trasferito a Lonate e ho giocato qualche anno insieme a loro sempre in prima squadra. Anche lì ho iniziato dopo un po' ad allenare i piccolini e ho continuato su quella strada anche dopo che avevo smesso di giocare. Piano piano ho iniziato ad allenare anche i ragazzi più grandi, ma sono sempre rimasto in questa società. Adesso oltre ad allenare gli Allievi sono anche il responsabile del settore giovanile e per me è molto bello poter ricoprire questo incarico. Il calcio è una delle mie più grandi passioni, ormai sono tanti anni che alleno e mi è sempre piaciuto lavorare con i ragazzi giovani. La mia è una vita casa-lavoro-campo e mi piace così».
"Gruppo" è la parola chiave nell'idea di calcio di Roscelli, tutto il resto viene dopo: «A me piace insegnare e far capire ai ragazzi che il fattore più importante in una squadra di calcio è il gruppo: ci deve essere sintonia, i ragazzi devono stare bene insieme, devono essere tutti amici, perché questo aumenta anche l'intesa che hanno tra di loro in campo. Una cosa che pretendo sempre dai ragazzi è che diano sempre il massimo anche negli allenamenti. A quest'età alcune volte è difficile lavorare sempre bene, a volte mi tocca usare il metodo bastone-carota, ma devo dire che quest'anno, almeno prima dello stop, eravamo un gruppo che stava lavorando molto bene. Quando alleno i più piccoli, invece, mi preoccupo che per loro il calcio sia unicamente un divertimento, se uno sbaglia non importa, a quell'età si devono solo divertire. A livello tecnico, in generale, mi interessa che alla fine del ciclo, che solitamente per me dura due anni, i ragazzi siano capaci di cambiare modulo a partita in corso e che sappiano gestire bene i cambi dei ruoli a seconda delle necessità della partita. Nella mia carriera ho condotto anche campionati con pochi ragazzi e li ho portati alla fine con tranquillità e lavoro; sono dell'idea che sia meglio andare avanti con pochi ragazzi, ma che hanno tanta voglia di giocare e di impegnarsi piuttosto che avere una rosa con tanti giocatori a disposizione, ma alcuni si dimostrano svogliati. Per quanto riguarda il modulo mi piace il 4-2-3-1, lo uso spesso; è un modulo che mi consente di avere superiorità numerica sia in fase offensiva che in quella difensiva. Il classico 4-4-2 è comunque un'alternativa che considero spesso».Difficile parlare di aspettative in una stagione così particolare, ma gli obiettivi del Lonate sembrano essere molto chiari: «Quest'anno ho preso gli allievi al primo anno e leaspettative erano quelle di un campionato di vertice. Purtroppo però abbiamo giocato una partita sola, quindi è anche difficile dare un giudizio sul campionato ora come ora. Devo ammettere che sia anche difficile immaginare una ripresa. Noi abbiamo ricominciato ad allenarci e a rimetterci in forma. Speriamo che possa essere possibile ripartire poi a settembre con la normalità. Magari prossimamente si potrà fare qualche amichevole o qualche torneo, ma il campionato difficile riprenda. Ora anche allenarsi è comunque difficile, non si può neanche fare la partitella tra di noi, ci sono molte restrizioni. Come dicevo, però, le aspettative per la stagione erano alte, quindi il nostro obiettivo resta quello di continuare ciò che avevamo iniziato e prepararci al meglio già per la prossima stagione».
«Durante lo stop non abbiamo fatto allenamenti online con la squadra», spiega Roscelli «Non l'ho ritenuta una cosa utile o che i ragazzi avrebbero rispettato. Ovviamente adesso con la preparazione bisogna ripartire praticamente da zero, come se fosse agosto. C'è molto entusiasmo per la ripresa, ma con tutte queste restrizioni è strano allenarsi e anche i ragazzi li vedo che sono contenti di riprendere, ma sentono che ancora non siamo tornati al calcio vero. Io cerco di farli divertire rispettando le norme e facendo ciò che si può fare. Loro hanno tutti una grande passione, perciò sono fiducioso per il nostro futuro».
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