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Under 17 A-B

Muro Paloschi, Perrucci favoloso: le pagelle del Milan

Rossi da applausi, Bartesaghi mancino d'oro

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A sinistra Davide Bartesaghi e a destra Vincenzo Perrucci, punti fermi del Milan di Lantignotti

Due gol nel primo tempo incoronano il Milan di Lantignotti, che si prende il secondo derby stagionale contro l'Inter e completa l'aggancio in classifica. Una prestazione praticamente perfetta quella dei rossoneri, avanti con Mangiameli prima del sigillo splendido di Rossi: spiccano poi le prove di capitan Zeroli, del solito Perrucci e di Bartesaghi. Poco da dire invece per Torriani, visto che il numero uno del Diavolo non è stato praticamente mai chiamato in causa.

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Festa rossonera: il Milan Under 17 così nel post gara del derby (foto: Instagram)


Torriani 6 Il suo primo tempo è caratterizzato da due rinvii e poco più, il che dimostra l’approccio che è riuscito a mettere in campo il Milan. Nella ripresa si deve inchinare al cospetto di Esposito, che prima colpisce la traversa poi lo batte su rigore. Di parate effettive, col senno di poi, ne fa forse una: troppo poco per giudicarlo, ma per oggi può andare bene così visto l’aggancio in classifica del suo Milan

Casali 6.5 Quando Bovo alza il baricentro è preciso nel dar man forte Ferroni, mentre quando ha spazi da attaccare non li disdegna e qualche buona salita palla al piede la offre. Nel secondo tempo è messo decisamente più sotto pressione, tant’è che si preoccupa - anche giustamente - di limitare i danni. Ci riesce anche abbastanza bene, se non fosse che si lascia scappare Zefi nell’azione che porta al rigore per i nerazzurri.
Bartesaghi 7 L’assist che ha portato Zeroli a colpire di testa a botta sicura è un qualcosa di strepitoso. Tale cross conferma tutte le sue capacità sulle palle inattive, tant’è che Lantignotti si affida spesso al suo mancino. Il tutto è impreziosito dall’ennesima prestazione positiva, per un terzino moderno, dinamico, forte fisicamente e preparato tecnicamente. Nella ripresa gioca più basso e si dimostra essere niente male anche in fase difensiva.
Ferroni 7 Se nel corso del primo tempo Tamiozzo tocca sì e no due palloni il merito è tutto suo, visto che i primi quarantacinque minuti lo hanno visto giganteggiare e guidare perfettamente i quattro dietro. Si dimostra in grado di tenere a bada anche Esposito, con il quale in confronto fisico è roba da cuori forti. Gli si deve però imputare la leggerezza compiuta nel secondo tempo, quando prende il pallone al volo con le mani convinto che ci fosse stato un fischio. Resta comunque uno dei migliori, e la coppia con Paloschi è decisamente interessante.
Malaspina 6.5 Non tocca una miriade di palloni come suo solito, ma quei pochi capitati tra i suoi piedi li rifinisce come solo lui sa fare. In una gara come questa, durante la quale è richiesto un gioco a massimo due tocchi, ha dimostrato di sapersi esaltare come pochi. Cala leggermente col passare dei minuti, visto che l’Inter prende sempre più campo e lui ne soffre. Riesce comunque a destreggiarsi con talento, andando anche vicino al gol con un tiro dal limite.
Paloschi 8 Non soffre per niente il peso specifico inferiore rispetto ai due colossi d’attacco nerazzurri, mettendo in campo intelligenza e senso della posizione. Ne esce un primo tempo decisamente positivo, durante il quale non è stato tuttavia chiamato agli straordinari. Discorso diverso per i secondi quarantacinque minuti, durante i quali sale in cattedra non sbagliando un singolo intervento. Sempre sul pezzo e preciso, gioca una partita a dir poco stellare.
Rossi 8.5 Parte da trequartista e gioca una mezz’ora ordinata a supporto della coppia d’attacco Mangiameli-Nahrudnyy, ma ciò che fa al 37’ fa passare tutto in secondo piano: un gol clamoroso da quasi trenta metri, che vale il 2-0 e fa andare i rossoneri a riposo sul 2-0. Basterebbe questo per raccontare la sua prestazione, ma quanto offerto nella ripresa risulta altrettanto fondamentale per gli equilibri rossoneri: e se solo una delle due occasioni nel finale si fosse tramutata in gol…

La titolare del Milan di Lantignotti

Zeroli 7.5 Vince, anzi stravince il duello ravvicinato con Bovo, visto che gli nasconde il pallone e sul centro-destra fa ciò che vuole. Tecnicamente è devastante, fisicamente sa come fare male visto lo stacco imperioso con il quale sfiora il gol. Nel secondo tempo è a tutti gli effetti l’ultimo a mollare, risultando un punto di riferimento sia sotto il punto di vista tecnico che sotto quello caratteriale. Ad avercene di capitani così.
Nahrudnyy 7 In un primo tempo abbastanza difficoltoso si prende la scena con un assist al bacio. Il suo tiro-cross è probabilmente più un tiro che un cross, ma l’importante è l’aver offerto a Mangiameli la possibilità di sbloccarla. Meno bene nel finale, quando sparisce un po’ dai radar fin quando non lascia spazio a Tavernaro.
18’ st Tavernaro 7 Risulta fondamentale per gli equilibri del Milan, visto che entra in un momento non semplice e in una zona del campo molto delicata. Ne esce con talento e personalità, dando ragione a Lantignotti che lo ha voluto in campo.
Perrucci 8 Semplicemente devastante. Il suo primo tempo è un qualcosa da incorniciare: parte dal centro-sinistro ma finisce per spaziare lungo tutta la trequarti, laddove sa come farsi notare. La veronica al 12’ è la ciliegina sulla torta: fine a sé stessa, vero, ma probabilmente non c’è modo migliore per raccontare come sia riuscito a giocare sul velluto. Nella ripresa dà ancor più man forte in avanti, sfiorando anche il gol del tris nel finale.
Mangiameli 7.5 Il gol con cui la sblocca è da bomber di razza: tredicesimo gol in stagione, ma questo è forse il più pesante visto l’avversario e il momento in cui è arrivato. Tale sigillo impreziosisce una prestazione di cuore e sostanza, durante la quale è riuscito - ancora una volta come all’andata - a fare la voce grossa a scapito dei colossi nerazzurri.
26’ st Longhi 6.5 Ha pochi minuti a disposizione ma trova comunque il modo di dare il suo contributo, giocando una ventina di minuti di ottimo livello che confermano le sue straordinarie doti da centravanti.
All. Lantignotti 8 Il suo Milan è stato semplicemente devastante. Il merito è anche suo, visto che l’approccio dei baby rossoneri è qualcosa da vedere e rivedere: la missione aggancio è riuscita, ora inizia quella per cercare la fuga. E con una rosa di questo tipo sognare è più che lecito.

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