Under 17 Élite
31 Ottobre 2021
La formazione titolare dell'Enotria nella sfida casalinga contro il Ponte San Pietro
Chiodi come lo zafferano nel risotto alla milanese, Bueti come la più classica ciliegina sulla torta: l'Enotria batte 2-1 il Ponte San Pietro, si porta a casa la quinta stella Michielin della propria stagione e dimostra di poter ambire al record italiano di riconoscimenti della celeberrima guida culinaria francese appartenente a Bruno Barbieri. Quello visto in via Cazzaniga è un menù degustazione degno dei migliori ristoranti stellati: grazie agli chef - Alessandro Ferraioli e Valerio Pirovano - ma soprattutto agli ingredienti, i quali hanno dato vita ad un vero e proprio spettacolo. Il tutto ha inizio nel primo tempo, quando il "pesce palla" De Leo si prende sulle spalle i rossoblù e ci mette lo zampino nel vantaggio di Chiodi, ma è nella ripresa che arrivano i fuochi d'artificio. Prima il Ponte trova il meritato pareggio con Gritti su rigore, poi l'Enotria - rimasta in dieci per l'espulsione (molto dubbia) di Caviglia - sfiora il colpaccio con Inchingolo. Il tutto prima del recupero, quando la traiettoria su calcio di punizione di Bueti beffa Moroni e regala il successo ai rossoblù. Non si arresta il cammino trionfale dell'Enotria, che perde sì l'imbattibilità della propria porta ma dimostra altresì di essere una squadra che non si arrende mai e capace di compiere imprese difficili anche solo da immaginare, come accaduto contro il Ponte considerando come si era messa la partita. Pirovano cade per la seconda volta consecutiva, questa volta con enorme rammarico per quanto di buono fatto vedere nell'arco dei novanta minuti. La classifica sicuramente non rende giustizia alla forza dei blues, ma il calcio è anche questo e i bergamaschi sono così costretti a leccarsi le ferite, in attesa di un quartetto di partite assolutamente da non sbagliare.

Ingredienti prelibati. Quando i tatticismi più cervellotici lasciano libero sfogo al talento, all'estro e alla classe il risultato è di quelli capaci di far tornare l'appetito di calcio anche ai più sazi. I piatti serviti da Alessandro Ferraioli e Valerio Pirovano nel ristorante di via Cazzaniga sono a dir poco succulenti: roba da far drizzare le antenne al Bruno Barbieri di turno, il quale siamo sicuri garantirebbe un "sì" sentenzioso e farebbe così entrare i due tecnici nella cucina di Masterchef. Però si sa, le capacità culinarie di uno chef non sono niente senza gli ingredienti giusti: qui subentrano gli undici di Enotria e Ponte San Pietro. Dal caviale Alessandro Pellegrino al manzo di Kobe Nicolas Lanfranchi, passando per i tartufi - bianchi e neri - Marco Imberti-Matteo Ferrari e lo zafferano Davide Chiodi. Manzo e caviale portano sulle spalle un numero - il dieci - che da sempre racconta storie di estro e fantasia: pane per i denti di Pellegrino - mezzo di sinistra nel 4-3-3 di Ferraioli ma libero di svariare su tutta la trequarti - e Lanfranchi, con quest'ultimo che agisce alle spalle di Quassouni assieme agli esterni Imberti e Ferrari: tartufo bianco e tartufo nero. Grazie al loro talento Pirovano sfiora il colpaccio due volte nel giro di dieci minuti: all'11 Chiappa pesca Imberti, che anticipa Bernardo ma non trova la porta; al 21' Imberti impegna Caviglia, ma nonostante la deviazione fortuita di Zanesini para con un ottimo riflesso. Lo zafferano - come insegna Carlo Cracco nella ricetta del suo risotto alla milanese - viene messo solitamente verso fine cottura, ma l'eccezione è rappresentata da Chiodi visto che al 21' porta avanti i suoi. L'ingrediente segreto di Ferraioli è il pesce palla (o fugu) Lorenzo De Leo: prelibatezza che, se non sviscerata in maniera corretta, può essere molto pericolosa. Pur sempre ingrediente di lusso, il centravanti ex Cimiano si accende ed è devastante: salta secco Capoferri, indirizza bene in diagonale a Moroni battuto ma centra un palo clamoroso. Sulla respinta Chiodi non si fa pregare e fa 1-0.
Di tutto. Andare a riposo sotto di un gol appare una punizione troppo severa per il Ponte San Pietro, a cui sono mancate le guarnizioni di decoro per servire un piatto perfetto e battere per la prima volta in stagione Caviglia. Dall'altra parte all'Enotria, pur senza strafare nella ricerca di abbinamenti complessi e nel gioco delle consistenze, è stata letale più che mai: e se solo fosse entrato il colpo di testa di Pellegrino che si infrange sul palo... (44'). Così non è stato, il gol di vantaggio è "solo" uno ma tanto basta a Ferraioli per rivoluzionare il suo undici. Dentro Inchingolo - che va a far coppia con De Leo - e Benedini - che si piazza con Brenicci e Cattaneo in mezzo - per Russo e Zenesini: ne consegue un passaggio al 3-5-2 con la coppia Chiodi-Pellegrino come "quinti" e De Pasquale libero coadiuvato da Lacavalla e Bernardo. Risponde Pirovano con l'ingresso di Foresti per uno spento Lanfranchi: è la mossa che aggiunge il pepe necessario alla ripresa per farla diventare da fuochi d'artificio. A Foresti bastano due minuti per accendersi, visto il cioccolatino solo da spingere dentro che offre sulla testa di Quassouni, ma questa volta tra il Ponte e il gol si antepone un errore clamoroso del nove blues (17'). Il tutto appena un giro d'orologio dopo il match-ball per i padroni di casa: Chiodi semina il panico e calcia da buona posizione, trovando però di fronte a sé un buon intervento di Moroni; sulla respinta corta si avventa Inchingolo, ma a porta ormai sguarnita Perre è a dir poco fantastico e mantiene i suoi in partita. L'episodio decisivo arriva al 25', quando Caviglia atterra Quassouni lanciato a rete: Molinari assegna (giustamente) il calcio di rigore ed espelle (ingiustamente) il numero uno rossoblù. Dal dischetto Gritti incrocia senza indugi, batte il subentrato Labruna e fa 1-1. Nel finale succede di tutto: nonostante l'uomo in meno l'Enotria non smette di attaccare, sfiorando il colpaccio con Inchingolo (miracolo di Moroni al 40') e trovandolo con Bueti, che a tempo praticamente scaduto beffa il Ponte e con un calcio di punizione insidioso fa 2-1 (46').

ENOTRIA-PONTE SAN PIETRO 2-1
RETI (1-0, 1-1, 2-1): 21' Chiodi (E), 26' st rig. Gritti (P), 46' st Bueti (E).
ENOTRIA (4-3-3): Caviglia 7, Zenesini 6 (1' st Benedini 7), Bernardo 6.5, Brenicci 6.5 (43' st Buonocore sv), De Pasquale 7, Lacavalla 7, Chiodi 8 (33' st Messina sv), Cattaneo 7 (18' st Bueti 7.5), De Leo 7.5 (25' st Labruna 6), Pellegrino 6.5, Russo 6 (1' st Inchingolo 6.5). A disp. Piraino, Corrarati, Stella. All. Ferraioli 7. Dir. Pajola.
PONTE SAN PIETRO (4-2-3-1): Moroni 8, Perre 7, Chiappa 6, Gritti 7.5, Gotti 7, Capoferri 6, Imberti 6.5, Gervasoni 6, Quassouni 7 (46' st Bresciani sv), Lanfranchi 6 (15' st Foresti 7), Ferrari 7. A disp. Villa, Rota A., Franzè, Rispo, Ronzoni. All. Pirovano 6.5. Dir. Pelicioli.
ARBITRO: Molinari di Milano 6.
ESPULSO: 25' st Caviglia (E).
ENOTRIA
Caviglia 7 Si esibisce in un tuffo spettacolare nel primo tempo, che risulta anche efficace nel mantenere la porta inviolata e salvare il risultato. Intervento non semplice, soprattutto per la deviazione involontaria di Zenesini. Nella ripresa salva alla grande su Quassouni, prima di essere espulso - probabilmente ingiustamente - dopo il fallo sullo stesso numero nove blues.
Zenesini 6 Il colpito di marcare Imberti lo vede promosso per metà: se, da una parte, numeri alla mano non rischia più di tanto nel concreto, dall’altra si trova costretto a preoccuparsi più di difendere che di attaccare. Ciò evidentemente lo limita, non permettendogli di esprimersi come potrebbe.
1' st Benedini 7 Entra e semina il panico nella difesa avversaria, uscendo con talento dai blocchi e dimostrando di essere una mezzala prettamente offensiva. La classe non manca, questo è certo.
Bernardo 6.5 Primo tempo diligente, ripresa di sofferenza. In avvio ha il compito di limitare Ferrari, ma pur riuscendoci rischia forse un po’ troppo dalla sua parte. Nella ripresa la sua squadra passa a tre e diventa mezzo di sinistra, dimostrandosi affidabile anche in quella posizione e garantendo buona copertura e raddoppi quando De Pasquale è attaccato dai centravanti ospiti.
Brenicci 6.5 Quando il gioco si fa duro, pur essendo lui un duro a tutti gli effetti, sparisce un po’ dai radar. Dalla sua c’è comunque l’ennesima prestazione superlativa in avvio, durante il quale gioca un calcio totale e risulta il re del centrocampo. Viceversa, quando nella ripresa la partita si è fatta più maschia è andato decisamente più in difficoltà, riuscendo a garantire comunque un ottimo livello (43' st Buonocore sv).
De Pasquale 7 Chi lo supera? Anche quest’oggi il centrale della Rapp Regionale e Nazionale si è dimostrato un muro quasi invalicabile. Forza fisica, senso della posizione e personalità da vendere: quest’ultima forse un po’ eccessiva nella ripresa, quando va faccia a faccia con Foresti e si becca un cartellino giallo. Poco male, visto che ciò non lo limita e gli fa finire la partita con la solita veemenza.
Lacavalla 7 Lacavalla sta a Bonucci come De Pasquale sta a Chiellini. Una coppia affiatata che insieme può fare grandi cose, come dimostrato nella sfida odierna. Primo tempo di difficile interpretazione, durante il quale la velocità di Quassouni e Lanfranchi lo mettono decisamente in difficoltà. Nella ripresa viene fuori con talento e perseveranza, non sbagliando un singolo intervento.
Chiodi 8 L’Enotria chiama, Chiodi risponde. E la risposa è qualcosa di eccezionale, visto il gol che sblocca la gara nel primo tempo e l’occasioni creata con talento nella ripresa. Certo, quando al 9’ semina il panico tra la difesa blues ci sarebbe stato a pennello un gol, tuttavia tale mancanza di convinzione non pregiudica una prova di assoluto spessore (33' st Messina sv).
Cattaneo 7 Sempre presente. E quando diciamo sempre, vuol dire sempre. Nel primo tempo, quando l’Enotria soffre l’intraprendenza blues ma regge bene e riparte con convinzione. Nella prima parte del secondo tempo, quando gli spazi si allargano e c’è la possibilità di fare male. Infine nella seconda parte della ripresa, anche se agli albori di tale momento è stato sostituito.
18' st Bueti 7.5 Man of the match. Serve altro? Entra col piglio giusto, in più nel finale s'inventa una traiettoria insidiosa che batte Moroni e fa 2-1.
De Leo 7.5 Si vede a sprazzi, vero, ma quando si vede è letteralmente devastante. Oltre che decisivo, come in occasione del gol del vantaggio: la forza con la quale va via a Capoferri è clamorosa, la precisione del suo destro è millimetrica ma finisce per sbattere sul palo. Nella ripresa non ha grosse chance ma offre sempre giocate ai compagni.
25' st Labruna 6 Entra e a freddo non può nulla contro Gritti. Poi normale amministrazione.
Pellegrino 6.5 Non lo conosciamo di certo oggi, ma il solito Pellegrino nella sfida al Ponte San Pietro si è visto solamente a sprazzi. In avvio ha illuminato partendo da mezzala per poi alzarsi sulla trequarti diventando quasi un attaccante aggiunto, nella ripresa ha avuto meno chance di mettersi in mostra perché “rilegato” sulla fascia sinistra nel 3-5-2. Rimane una prestazione più che positiva: magari non in linea con il super inizio di campionato, questo sì, ma avercene di giocatori così in squadra. Anche solo a mezzo servizio.
Russo 6 I pochissimi palloni arrivati tra i suoi piedi certamente non hanno aiutato, ma il primo tempo dell’esterno rossoblù è stato tutt’altro che entusiasmante. Rimane una prova di coraggio e carattere, con la consapevolezza che arriveranno momenti migliori. Magari già nella prossima partita.
1' st Inchingolo 6.5 Entra col piglio giusto ma pecca in precisione ma, va detto, anche in fortuna. Rimane comunque un ottimo approccio, in più con De Leo - seppur solamente per metà tempo - ha formato una coppia d'oro.
All. Ferraioli 7 Vince convincendo, vince dominando e vince soffrendo: questa è l’Enotria di Ferraioli, capace di andare in inferiorità numerica ma riprenderla con classe e talento. E forse un pizzico di fortuna, ma questa non guasta. Primo posto consolidato e un cammino fin qui perfetto: cos’altro?

PONTE SAN PIETRO
Moroni 8 A dir poco devastante. Para qualunque cosa gli capiti a tiro, arrendendosi solamente al tap-in di Chiodi nel primo tempo e alla traiettoria insidiosa di Bueti nella ripresa. Per il resto interventi da Oscar su Inchingolo e ancora Chiodi: in poche parole, un piccolo fuoriclasse.
Perre 7 Annulla praticamente Russo nel primo tempo, dopodiché nella ripresa riesce in ciò in cui tutti in questa stagione avevano fallito: contenere Pellegrino. Lo fa con diligenza, intelligenza e sicurezza dei propri mezzi.
Chiappa 6 Nel primo tempo fatica a contenere Chiodi, mancando anche nel supporto a Capoferri. Cresce però nella ripresa, durante la quale mantiene alta la soglia dell’attenzione e gestisce senza troppi intoppi.
Gritti 7.5 Freddo sul dischetto, vero, ma anche moltissimo altro. Come la tecnica, la capacità di fare sempre la giocata migliore in ogni frangente e il carisma. Mediano completo e pieno di risorse, come dimostra nella ripresa quando opta per un gioco verticale più che orizzontale. Prova di assoluto spessore, e non è un caso che il Ponte cala leggermente quando nel finale lui stesso fatica a mantenersi sul livello di primi 75 minuti.
Gotti 7 Capitano per la fascia ma non solo. La personalità è da vendere, mentre la capacità di non farsi spaventare dai centimetri di De Leo dimostra quanto sia importante per questa squadra. Gioca una partita di assoluto livello, caratterizzata anche da un apporto utile e non indifferente in supporto a Capoferri.
Capoferri 6 Prova lontana dai suoi standard, ma se non altro ha dalla sua un secondo tempo nettamente migliore del primo. In avvio, in occasione del gol dell’Enotria, si fa saltare troppo facilmente da De Leo: da lì un vortice dal quale fatica ad uscirne. Tuttavia, come detto, fino alla ripresa.
Imberti 6.5 Le fiammate la concede soprattutto in avvio, quando crea non pochi grattacapi a Zenesini e lo costringe a prendersi subito un cartellino giallo. In generale gioca un primo tempo di alto livello, mentre è un po’ più nascosto nella ripresa. Prova comunque di valore per un giocatore fondamentale per l’economia della sua squadra.
Gervasoni 6 Esce sconfitto dal duello dei numeri otto che lo vede protagonista contro Cattaneo. Parlare di sconfitta, tuttavia, è forse azzardato per un giocatore del suo talento, soprattutto per quanto messo in campo in avvio. L’approccio alla ripresa non si sposa proprio con le sue qualità migliori, ma rimane in campo e lo fa comunque con personalità.
Quassouni 7 Inizia col freno a mano tirato, offrendo varietà di giocate ma mancando l’appuntamento negli ultimi sedici metri. Nella ripresa, viceversa, è presente eccome in zona gol, come dimostra la straordinaria occasione capitategli sulla testa. Ecco, se proprio dobbiamo trovare un neo alla sua prestazione sta proprio nella grossissima chance fallita (46’ st Bresciani sv).
Lanfranchi 6 Inizia fortissimo, non dando riferimenti e svariando lungo tutta la trequarti e cercando costantemente il dialogo con i compagni. Cala vistosamente nella ripresa, durante la quale si nasconde forse un po’ troppo e fatica a trovare la posizione per mettere in campo tutte le sue enormi qualità.
15’ st Foresti 7 Entra e cambia la partita. Fisico minuto ma grandissima velocità: queste le caratteristiche principali del dieci blues, che potrebbe anche entrare nel tabellino come assistman se solo Quassouni non avrebbe sbagliato a porta praticamente vuota.
Ferrari 7 Inizio super, ripresa altrettanto positiva pur senza lampi. Si muove molto bene alle spalle di Bernardo e lo costringe a guardarsi sempre alle spalle, dimostrandosi un esterno duttile e capacità di offrire varie soluzioni ai compagni.
All. Pirovano 6.5 Prova di forza della sua squadra la quale, seppur esce sconfitta dalla trasferta di Milano, porta a casa non poche consapevolezze in vista del proseguo della stagione. Certo, i punti in classifica sono pochi ma giocando così la forza dei blues verrà fuori anche sotto l’aspetto dei punti.
ARBITRO
Molinari di Milano 6 Si dimostra un po' troppo nervoso in avvio, complice forse una partita di cartello quale Enotria-Ponte San Pietro. Tuttavia gestisce abbastanza bene, fin quando non interpreta male il fallo in uscita di Caviglia. Nulla da dire sul provvedimento tecnico: giusto assegnare il calcio di rigore. Da rivedere invece il rosso, visto che l'intervento del portiere - pur essendo chiara occasione da gol, essendoci tutti e quattro i parametri (distanza, possesso del pallone, posizione sul terreno di gioco e posizione dei difendenti) - risulta assolutamente genuino e alla ricerca del pallone.