Under 17 Élite
14 Novembre 2021
Alessandro Merlo, classe 2005, attaccante nerazzurro che ha deciso le sorti dell'incontro
L'Accademia Inter vince lo scontro diretto per 1-0 sulla Masseroni e allunga di 3 punti sull'Universal seconda in classifica. Tema importante della gara è la strettezza del campo di via Madruzzo che si presenta come un territorio ostile per il 3-5-2 di Bergomi e Chieppa, mentre per i bianconeri rappresenta il loro habitat naturale. E infatti i padroni di casa entrano da subito meglio nella partita, prendendo in mano l'iniziativa di gioco e presentandosi più volte a ridosso dell'area di rigore avversaria: le palle da gol create però non vengono capitalizzate al meglio, soprattutto per i grandi meriti del portiere nerazzurro Ballumè che al 21' del primo tempo salva decisamente il risultato. L'Accademia Inter, invece, decide coraggiosamente di mantenere la propria identità. L'immagine che rende meglio l'idea è quella di una molla: in fase difensiva tutta la squadra, fatta eccezione per Merlo e Rosa, si contrae dietro la linea del pallone creando una barriera praticamente insuperabile per i padroni di casa. Tutti gli spazi sono chiusi: i tre centrali De Vita, El Assli, De Francesco vengono aiutati dai due esterni Cofrancesco e Giacalone che si stringono quasi a formare una difesa a cinque; mentre le mezzali Mugheddu, Grandinetti e Serra schermano in posizione centrale le possibili verticalizzazioni del reparto di centrocampo avversario. Quando viene intercettato il pallone, ecco che la squadra si allunga sprigionando tutta la propria energia: Serra e Grandinetti si alzano, Rosa scende nella ricerca del pallone e Merlo scatta per sfruttare tutta la propria velocità. Al di là dell'aspetto meramente tattico entrambe le formazioni riescono ad esprimere il proprio gioco e mettere in difficoltà l'avversario, ma al termine della gara pesano gli episodi. Dalla parte dei nerazzurri le occasioni sono state sfruttate al meglio e dall'altra non si può dire lo stesso.
Identità. Pronti via ed è subito la Masseroni a toccare il primo pallone; l'Accademia Inter risponde alzando un pressing "assatanato". La squadra di Viola tuttavia palleggia benissimo in quello che è il proprio habitat: Bandera scende interpretando la posizione da falso nueve, garantendo un ottimo giro palla per la corsa di Mozzon e Robustelli. L'attacco bianconero nella fase iniziale di gioco mostra dunque tutta la propria potenza fisica e velocità, soprattutto nel versante destro del campo dove Mozzon è incontenibile. A tal proposito Bergomi richiede a Giacalone di giocare più basso per andare in doppia marcatura su di lui insieme a El Assli. Ma non basta: da quella parte il numero 11 di casa è sempre pericoloso. Al 2' minuto di gioco è infatti proprio Mozzon ad avere l'occasione che apre l'incontro, Bellumè però oggi è insuperabile e salva deviando in calcio d'angolo. Nei minuti iniziali sono i nerazzurri ad andare in difficoltà, senza riuscire a giocare il pallone in uscita e optando per lanci lunghi, che intercettati da un giganteggiante Rosa vengono restituiti al numero 10 Serra, vero e proprio cuore pulsante della squadra dal quale partono la maggior parte delle imbucate per gli esterni: Giacalone e Cofrancesco a loro volta li ributtano in area alla ricerca di Merlo e Serra. La chance più importante nella prima fazione di gioco arriva però per i padroni di casa: al 21' sugli sviluppi di un corner Bellandi intercetta il pallone e propone un invitante cross basso su cui si avventa Robustelli che si ritrova a pochi passa dalla porta. Il gol sembra già fatto, ma Bellumè è prodigioso e con un colpo di reni riesce ad abbassarsi per respingere il tiro. Due minuti più tardi arriva però la risposta: i nerazzurri riescono a salire sfruttando la corsia sinistra di Giacolone, che fa partire un tiro-cross velenoso. La palla schizza davanti a Santulli: la respinta, non delle migliori, favorisce Merlo che è lesto a ribadire in rete. Il vantaggio galvanizza la squadra di Bergomi che ora riesce a proporre al meglio il proprio gioco, spostando da una parte all'altra il pallone e aprendo gli spazi. Alla mezz'ora da una rimessa laterale ci si mette anche la sfortuna per la squadra di casa: Robustelli svetta di testa ed è la traversa a negargli la gioia del gol. Dieci minuti più tardi è ancora la formazione di Viola ad essere pericolosa: l'insuperabile Mancin ferma una ripartenza anticipando Merlo in scivolata e rialzatosi lancia in contropiede Robustelli che mette in mezzo. Il pallone attraversa tutta l'area di rigore e si ferma sui piedi di Mozzon, troppo defilato per potere segnare. Arriva a rimorchio Bandera, ma il numero 11 si intestardisce e calcia lo stesso trovando i pugni di Bellumè.
Svarione. Nella seconda frazione di gioco la Masseroni continua a stazionare nei pressi dell'area di rigore avversaria, senza però riuscire ad ottenere il gol del pareggio. È risaputo, se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo: da calcio d'angolo al 2' minuto della ripresa Aliverti calcia a botta sicura, ma sulla linea di porta trova il proprio compagno che impedisce al pallone di entrare in rete. In questi minuti giocano praticamente solo i bianconeri, che sei minuti più tardi si creano un'altra chance per il pareggio: colpisce di testa Bandera indirizzandola nell'angolino basso, ma Bellumè è ancora miracoloso. Utilizzando la lente d'ingrandimento probabilmente è stata questa la differenza nell'incontro: da una parte il portiere nerazzurro ha mantenuto in piedi la squadra con parate decisive, e dall'altra gli interventi di Santulli non sono stati per così dire molto fortunati. Al minuto 14' è proprio una sua uscita a condizionare le sorti dell'incontro: una palla lunga innesca Merlo, Mancin riesce tuttavia a prendere posizione sull'avversario mettendosi tra lui e il pallone, decidendo in questo modi di attendere l'uscita del portiere. Santulli però esce fino al limite dell'area di rigore, dimenticandosi di trovarsi al di là della linea bianca e dopo l'accenno di un palleggio con le ginocchia agguanta il pallone intimorito dal tentativo di scippo di Merlo, interrompendo in questo modo una chiara occasione da rete. Il direttore di gara non può che intervenire con l'espulsione e i padroni di casa si ritrovano in 10, costretti, con il risultato da recuperare, a far uscire un giocatore di movimento per far entrare il secondo portiere. Le sorti dell'incontro sono pressoché decise: i bianconeri vengono dunque schiacciati nella propria metà campo e nel momento in cui recuperano la sfera non riescono a gestirla lucidamente. Gli schemi saltano e iniziano a partire solo palle lunghe nella ricerca disperata del pareggio. La richiesta di Bergomi è di continuare a giocare allo stesso modo: gli attaccanti devono continuare a muoversi in armonia, con Rosa che si abbassa e Merlo alla ricerca della profondità. Al minuto 20' su questo schema Rosa innesca Merlo che impegna subito il neo entrato Peli che è bravissimo a deviare in angolo. I sei cambi di Viola nella ricerca di forze fresche servono a poco, al contrario invece il cambio di Bergomi che vede entrare Cabezas per Grandinetti al 32' offre l'opportunità dagli 11 metri per il raddoppio, perché dopo averne scartati due viene atterrato fallosamente da Ponti in area di rigore. Dal dischetto batte Rosa, alla cui bellissima prestazione manca solo il gol, calcia bene ma Peli intuisce l'angolo e in allungo disinnesca il tiro. Dagli spalti il pubblico bianconero esulta; tutto sembra ancora possibile e infatti i padroni di casa riescono ancora a trovare lo spirito per essere nuovamente pericolosi con il subentrato Mutinelli. Ma Bellumè ha ormai messo il lucchetto alla porta e alla fine l'1-0 siglato da Merlo è quanto basta alla sua squadra per i 3 punti.
MASSERONI-ACCADEMIA INTER 0-1
RETE: 23' Merlo (A).
MASSERONI (4-3-3): Santulli 5.5, Bevilacqua 6.5 (33' st Moschetti sv), Bellandi 6 (12' st Perndreca 6), Casamassima 6.5 (42' st Galasso sv), Ponti 6.5, Mancin 7, Robustelli 6.5 (16' st Peli Matteo 7), Aliverti 6.5 (16' st Bassani sv), Bandera 7, Quisini 6.5, Mozzon 6.5 (22' st Mutinelli sv). A disp. Campagna, Balenzano, Musanti. All. Viola 6.5. Dir. Moschiari.
ACCADEMIA INTER (3-5-2): Bellumè 7, De Francesco 6.5, Giacalone 6.5, Mugheddu 7, De Vita 6.5, El Assli 6.5, Cofrancesco 6, Grandinetti 6.5 (32' st Cabezas 6.5), Rosa 7, Serra 7.5, Merlo 7.5 (35' st Casagrande sv). A disp. Larosa, Capitani, Seveso, Papa, Testasecca, De Nuccio. All. Chieppa - Bergomi 7.
ARBITRO: Santoro di Milano 6.
ESPULSO: 14' st Santulli (M).
AMMONITO: Mancin (M).
MASSERONI
Santulli 5.5 A vincere o perdere è sempre la squadra, sia chiaro, ma oggi le scelte del numero 1 bianconero si sono rivelate determinanti in senso negativo ai fini del risultato. È vero, la ribattuta infelice al 23’ del primo tempo è stata probabilmente viziata anche dalle condizioni atmosferiche che rendevano complicato bloccare il pallone, ma in quel caso la deviazione deve essere laterale; non centrale. Sull’espulsione al 14’ del secondo tempo si è fatto prendere dalla foga: trovatosi oltre la linea dell’area di rigore avrebbe potuto mettere fuori regalando una semplice rimessa laterale, ma andato in affanno – e senza suggerimenti da parte dei suoi compagni – ha iniziato a palleggiare con il pallone, forse con l’idea di alzare la palla per spazzarla, e sul tentativo di scippo di Merlo l’ha istintivamente presa tra le mani. Nulla da eccepire invece in uscita: in due occasioni, al 30’ del primo tempo e all’11’ del secondo, si è avventato sulla sfera in maniera perfetta.
Bevilacqua 6.5 È il terzino di contenimento, rimane bloccato in fase difensiva, senza riuscire ad offrirsi per la manovra offensiva. Forse, una possibile chiave di volta della gara, sarebbe potuta rivelarsi quella di alzarlo per togliere uno tra Giacalone ed El Assli a Mozzon rendendolo più libero. In ogni caso, la prestazione in fase difensiva è più che sufficiente. (33' st Moschetti sv) .
Bellandi 6 Riesce a fare le due fasi nel migliore dei modi. È dai suoi piedi che arriva la chance più ghiotta per i padroni di casa. Nonostante sia destro, gioca benissimo sulla fascia di sinistra e non fa nessun errore di tipo tecnico. Dalla sua parte Cofrancesco non riesce quasi mai a ripartire.
12' st Perndreca 6 Entra deciso, ma va in affanno quando i suoi si ritrovano in inferiorità numerica; spazza un po’ troppi palloni a testa bassa senza guardare i compagni.
Casamassima 6.5 È il centrocampista difensivo, perfetto in fase di interdizione: consente ad Aliverti e Quisini di alzarsi senza alcun pericolo. Non fatica affatto nonostante l’inferiorità numerica in mezzo al campo, rubando palloni e rallentando le iniziative ospiti. (42' st Galasso sv).
Ponti 6.5 Buona prestazione difensiva; va in difficoltà solo sulle palle alte, ma è inevitabile. Rosa fa del gioco aereo uno dei suoi punti di forza e i centimetri di differenza sono evidenti. Al 32’ minuto però si prende la rivincita nell’uno contro uno in contropiede con quest’ultimo: capisce le intenzioni frapponendosi tra attaccante e pallone. Intervento decisivo perché se fosse stato saltato Rosa si sarebbe trovato solo davanti al portiere.
Mancin 7 Leader non solo del reparto difensivo ma di tutta la sua squadra. Si fa sentire quando è necessario e prova in tutti i modi a rialzare i suoi. Dalle sue parti non passa nessuno: vince ogni duello. Bravo anche nel gioco aereo. Al minuto del 41’ entra in scivolata sradicando al suo avversario il pallone e consentendo a Robustelli di ripartire in contropiede. Se volessimo trovare l’ago nel pagliaio, manca la comunicazione con il suo portiere durante l’occasione dell’espulsione.
Robustelli 6.5 Attaccante completo: essenziale con la sua velocità nelle ripartenze (vedi quella al 41’) e imponente sulle palle in area di rigore, dove colpisce sfortunatamente il legno. Quando esce aveva ancora molto da dare.
16' st Peli Matteo 7 Eroe a sorpresa: entra in campo senza preavviso, non potendosi neanche scaldare e tiene viva la partita con una paratona sul rigore di Rosa.
Aliverti 6.5 Bravo sia in fase difensiva che offensiva. Al secondo minuto della ripresa ha tra i suoi piedi l’occasione del pareggio e calcia benissimo, sfortunatamente però trova sulla traiettoria il suo compagno che gli nega la gioia del gol (16' st Bassani sv).
Bandera 7 È la boa bianconera: grazie al suo lavoro la squadra può alzare tutto il baricentro. Fenomenale al settimo del primo tempo quando parte in dribbling superando il centrocampo avversario a suon di doppi passi.
Quisini 6.5 È il fantasista della squadra e dai suoi piedi dovrebbero partire le giocate illuminanti per i suoi compagni. La verità è che fatica contro il folto reparto avversario; la prestazione è però più che sufficiente.
Mozzon 6.5 Non corre; galoppa. Nei primi 30’ minuti è il più pericoloso della sua squadra: Bergomi gliene mette due addosso ma questo non basta a contenerlo. A fermarlo non sono infatti gli avversari, piuttosto una brutta caduta che negli ultimi 15 minuti lo appanna. L’unico neo è la scelta al 41’ minuto di calciare in porta da posizione impossibile nonostante a rimorchio ci fosse il suo compagno liberissimo di essere servito (22' st Mutinelli sv).
All. Viola 6.5 Fa giocare i suoi ragazzi a calcio, senza fronzoli. La sua squadra crea tantissime palle gol; a deciderla in fin dei conti sono stati gli episodi.
ACCADEMIA INTER
Bellumè 7 Oggi era insuperabile: i suoi miracoli hanno tenuto in piedi i nerazzurri. Se fossimo stati in periodo medioevale, ci sarebbe stato il sospetto che avesse in qualche modo stregato la porta. Al 21’ del primo tempo il suo intervento è prodigioso, lasciando a bocca aperta ogni persona sugli spalti. Tra i migliori in campo.
De Francesco 6.5 Coordina tutta la linea difensiva e fa la prestazione che ci si aspetta da ogni capitano, non soffre la differenza di fisico del tridente bianconero. Difficile contenere Robustelli, ma è riuscito nel suo compito.
Giacalone 6.5 Nel primo tempo viene costretto ad abbassarsi per proteggere la catena di destra minacciata Mozzon: riesce comunque a trovare spazio per salire ed è proprio lui che causa la rete del vantaggio. Alla ripresa quando esce Mozzon è più libero di proporsi anche in avanti ed ecco infatti che al 26’ del secondo tempo arriva davanti al portiere ma dopo la grande corsa non riesce a sfruttare al meglio la palla gol.
Mugheddu 7 È dominante in mezzo al campo: ferma ogni iniziativa centrale degli avversari e in impostazione pulisce i palloni. Al 26’ è lui a innescare la corsa di Giacalone con un lancio millimetrico.
De Vita 6.5 Nel primo tempo va in affanno: contenere Mozzon non è un compito facile; se lo fa scappare qualche volta ma in fin dei conti il compito gli riesce bene. Quando Mozzon esce è invece impeccabile e non viene più saltato da nessuno.
El Assli 6.5 Monumentale. È il migliore del reparto difensivo. Nella linea a tre è lui a impostare e non ha neanche paura di osare il dribbling che consente di portare la superiorità numerica in uscita. Spende bene il fallo su Bandera che ormai aveva preso troppa velocità e non rischia in nessuna occasione.
Cofrancesco 6 Meglio nel primo tempo, dove riesce a liberarsi e prendere la velocità in diverse occasioni. Impegna il portiere con un tiro ma non riesce a mettere al centro cross invitanti per i suoi compagni.
Grandinetti 6.5 Insieme a Mugheddu serra le vie centrali, scudato dal suo compagno può permettersi di inserirsi anche in fase offensiva.
32' st Cabezas 6.5 Ha pochi minuti a disposizione; li sfrutta al meglio: dribbla la difesa e ottiene il calcio di rigore.
Rosa 7 È l’Edin Dzeko della squadra: il suo compito è quello di abbassarsi per ricevere i palloni da smistare per Merlo e intercettare le palle alte di testa. Lo fa benissimo. Gli manca solo il gol; calcia bene il rigore, ma davanti a sé trova Peli che è bravissimo a pararlo.
Serra 7.5 È il cuore pulsante della squadra: nel primo tempo è sempre lui a ripartire palla al piede. Cuce tutte le trame nerazzurre. Le qualità sono quelle di un trequartista, ma la quantità è quella di una mezzala.
Merlo 7.5 Se Rosa è Dzeko, lui è Correa: fisico e veloce non lascia riferimenti alla difesa avversaria. Permette ai suoi di ricercare la profondità e decide l’incontro con il gol dell’1-0 su ribattuta.
Bergomi 7 Non cambia identità alla propria squadra nonostante il campo non consentisse di sfruttare al meglio il proprio gioco e viene ripagato dalla prestazione dei suoi ragazzi.
ARBITRO
Santoro di Milano 6 La prestazione nei 90’ minuti è sufficiente: autorevole nelle scelte e bravo nel posizionamento.
Terminato l’incontro, Luca Viola, tecnico bianconero ha dichiarato amareggiato: «Siamo riusciti a fare la nostra partita: abbiamo preso una traversa e il loro portiere è stato bravissimo a salvare la gara. Penso che la partita sia stata condizionata dall’episodio dell’espulsione».
Può invece gioire Giuseppe Bergomi, allenatore dell’Accademia Inter: «Giocare contro di loro è molto difficile, i loro attaccanti sono fortissimi. Purtroppo i campi piccoli ci penalizzano perché ci rendono più difficile il giro palla, però l’atteggiamento che ho visto nei miei ragazzi è quello giusto. Sono stati attentissimi in tutti gli episodi».