Under 17 Élite
29 Marzo 2022
A sinistra Enrico Modica oggi, a destra uno scatta amarcord sempre con la maglia della Folgore Caratese
«Io lo chiamo Totò, visto che per caratteristiche è un mix tra Schillaci e Di Natale». Parola di Raffaele D'Antuono, tecnico dell'Under 17 della Folgore Caratese, che da un mese a questa parte può contare su un centravanti in più: Enrico Modica. Con 4 gol messi a segno in 461 minuti giocati in Élite, il classe 2006 si sta ritagliando il proprio spazio tra i grandi dopo una prima parte di stagione da assoluto protagonista anche con l'Under 16. «Sto avendo la fortuna di giocare in un campionato di altissimo livello - racconta Enrico Modica - e questo credo sia importante per migliorarmi sempre di più».
Enrico Modica con la maglia della Folgore Caratese
Che qualcosa bollisse in pentola lo si era già capito il 3 ottobre, quando il centravanti venne convocato da D'Antuono per la prima uscita stagionale a Cernusco Lombardone contro la Brianza Olginatese. Utilizzato più più di mezz'ora, il classe 2006 ha un ottimo approccio alla categoria il quale tuttavia non basta per evitare la sconfitta, visto che i suoi biancocelesti sono stati sconfitti con un sonoro 3-0. Da lì in poi un girone intero con la sua Under 16, della quale è il riferimento offensivo nonché trascinatore a suon di ottime prestazioni e gol. Quest'ultimi sono in totale 4: uno all'Arcellasco, due tra Accademia Inter e Brianza Olginatese - entrambi decisivi nella vittoria di misura dei brianzoli - e un altro ancora al Lombardia Uno. Da gennaio la svolta, visto che D'Antuono lo richiede a gran voce per provare a salvare l'Under 17. A quattro giornate dalla fine del campionato la mission dei brianzoli è quasi impossible (clicca per la classifica), ma se c'è qualcosa da salvare da questa stagione è proprio l'ascesa di Modica.
Un giovanissimo Enrico Modica con la maglia del Meda
Nato e cresciuto centravanti, rappresenta il più classico dei "falsi nueve". Un po' come accadeva al Barcellona di Guardiola - tra i tanti - con Cesc Fabregas, Modica rappresenta sì il terminale offensive del 4-3-3 di D'Antuono, anche se per caratteristiche si discosta molto all'idea di rifinitore centrale. «Il mio ruolo naturale è l'attaccante centrale - spiega il talento della Folgore - anche se ultimamente mi sto trovando bene anche da esterno, soprattutto nel 4-3-3». Parole eloquenti ed esaustive, che trovano poi conferma con quelle che sono le sue doti principali: velocità, rapidità e freddezza sotto porta. Secondo D'Antuono rappresenta un mix tra Schillaci e Di Natale, ma per rimanere al calcio contemporaneo è evidente che Modica possa essere definito il Lionel Messi dei dilettanti, dopo tutto «lui è il mio idolo, un giocatore eccezionale sotto ogni punti di vista. L'ambizione è di poter diventare come lui un giorno» racconta lo stesso centravanti.
Arrivato alla Folgore Caratese non ancora tredicenne, Modica sta vivendo la più classica delle trafile di settore giovanile: dall'Under 14 all'Under 17 Élite, passando per l'Under 15 Élite e l'Under 16. Complici due anni di inattività, i numeri attualmente raccontano di sole 28 partite giocate, nelle quali si contano 12 gol messi a segno. Statistiche che probabilmente andranno decisamente aggiornate la prossima stagione, quando Modica - con ogni probabilità, salvo sorprese - sarà chiamato a riportare la doppia categoria Élite a Carate. Sempre se non dovesse arrivare la grande chiamata dei professionisti, la quale avvererebbe il sogno del classe 2006: «La Folgore è una grande società, ma io punto a diventare un giocatore professionista: dunque, andare in una prof, sarà sempre il mio obiettivo principale». Dal Molinello - squadra dove ha iniziato a giocare alla tenera età di 6 anni - al Meda, arrivando poi alla Folgore: anni importanti e in continua crescita per Modica, che di accantonare il suo sogno non ne ha la minima intenzione.