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Maxi rissa nel settore giovanile, arriva la sentenza: «Follia! L'arbitro va a scuola con loro»

Questa la decisione del Giudice Sportivo: il Lombardia Uno tuona, la Vogherese preannuncia ricorso

Maxi rissa nel settore giovanile, arriva la sentenza: «Follia! L'arbitro va a scuola con loro»

Sconfitta a tavolino per entrambe. Questa la decisione del Giudice Sportivo in merito ai fatti accaduti lo scorso 1 febbraio tra Vogherese e Lombardia Uno, recupero della prima giornata di ritorno di Under 17 Élite. Una sentenza, quella pubblicata nel Comunicato Ufficiale numero 49 del CRL (clicca per leggerlo), che scontenta entrambe le società. Sia la Vogherese, pronta a fare ricorso forte di un video che, a detta del direttore sportivo Riccardo Chiodi, scagionerebbe la sua squadra. Sia il Lombardia Uno, che nel nome di Massimiliano Gagliardi - diesse dei rossoneri - ha definito come una follia quanto riportato dal Giudice Sportivo.

I FATTI

Partiamo dai fatti. La partita, si legge sul Comunicato Ufficiale, è stata sospesa al minuto 35 del secondo tempo a causa di una rissa che ha visto coinvolti i calciatori di entrambe le società. L'episodio chiave avviene tra un giocatore della Vogherese e uno del Lombardia Uno, con quest'ultimo che avrebbe poi «colpito l'avversario con un pugno alla schiena». Poi la reazione e la confusione, difatti l'arbitro - come scritto sul comunicato - non sarebbe riuscito ad identificare tutti i partecipanti alla rissa. Dopo qualche minuto, poi, il direttore di gara - giovane fischietto della sezione di Voghera - avrebbe chiamato a sé i capitani al fine di riprendere la partita. Tuttavia, si legge, «entrambi si dimostravano contrari nonostante l'insistenza dell'arbitro».

La decisione del Giudice Sportivo è dunque la sconfitta a tavolino per entrambe le squadre. «L’arbitro quindi non ha identificato i calciatori partecipanti alla rissa a causa della grande confusine ma constatata dunque l’impossibilità di continuare l’incontro anche perché avrebbe dovuto espellere parecchi dei calciatori partecipanti alla rissa, ed in tal modo entrambe le società sarebbero comunque rimaste senza il numero minimo di calciatori previsto dalla vigente normativa federale decideva anche come dimostrato dai capitani delle squadre di considerare l’incontro sospeso in via definitiva a decorrere dal 35' minuto del secondo tempo».

Si legge inoltre che «per consolidata giurisprudenza quando la necessitata interruzione della partita si deve imputare ai calciatori di entrambe le Società, la conseguenza non può essere quella della ripetizione della gara, che postula l’assenza di responsabilità anche oggettiva delle Società in ordine ai fatti o situazioni che abbiano influito decisamente sul regolare svolgimento della gara, ma è quella espressamente prevista dall’art.10 C.G.S., vale a dire la sanzione sportiva a carico di entrambe le Società interessate, dovendo queste rispondere del comportamento rissoso dei propri calciatori, causa determinante della chiusura anticipata della gara (cfr. Comm. Disciplinare presso C.R. Lombardia in C.U. n°.26 del 21-01-1999)».

REAZIONI

In merito alla sentenza del Giudice Sportivo, questa la posizione della società Vogherese: «Stiamo pensando di fare ricorso, abbiamo il filmato e i fatti non sono andati come scritto sul Comunicato. Certe cose per noi non sono vere - spiega Riccardo Chiodi - dunque con la società stiamo pensando di agire di conseguenza». Ferma e granitica anche la posizione del Lombardia Uno. Queste le parole di Massimiliano Gagliardi: «Si è ribaltata la verità, è una follia. L'arbitro era di Voghera, aveva 16 anni e andava a scuola con i nostri avversari: era evidente che avrebbe scritto queste cose. Il calcio non è più calcio, è passato un messaggio sbagliato anche per i ragazzi. Tutte le squadre che perdono possono innescare una rissa?».

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