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Il golden boy Marco Salerno (classe '01) dopo il primo gol in Eccellenza con il Lucento: «Non mi fermo qui!»

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15 Marco Salerno (Lucento)

Non è da tutti essere nel giro della prima squadra di una società di Eccellenza ad appena diciassette anni e segnare un gol importante e decisivo in un match chiave come Lucento-Baveno: eppure Marco Salerno (classe 2001!) lo ha fatto e non intende fermarsi di certo qui. Marco, sei stato schierato dal primo minuto nel delicatissimo contro il Baveno in Eccellenza e hai segnato il tuo primo gol in assoluto nella categoria. Sensazioni?  E' stata un'emozione grandissima, ma ero sicuro del sostegno della società. Appena ho visto la palla entrare ho vissuto un'emozione fortissima: segnare in Eccellenza era uno dei miei obiettivi e io l'ho raggiunto. Ringrazio poi tutti i giocatori della prima squadra che mi hanno dato una grossa mano a livello personale. Avrai certamente ricevuto tantissimi messaggi. Il più bello in assoluto? Il messaggio più bello? Da parte di tutti quanti, anche da persone che non conoscevo. Li reputo tutti importanti allo stesso modo. Cosa ti ha detto il tuo tecnico Gianfranco Maione dopo la partita? Mi ha fatto i complimenti. Ha aggiunto inoltre di continuare così fino alla fine e di non mollare mai. Te e De Riggi (classe 2001) avete già esordito in Eccellenza. Cecconello e Romagnoli (classe 2000) invece sono già titolari in pianta stabile. Pensi che Lucento sia la piazza ideale per la maturazione dei giovani? Sì, il Lucento non è solo una piazza importante in sè ma anche una società che investe tantissimo sui giovani: noi Allievi 2001 abbiamo infatti già avuto l'opportunità di giocare in Juniores e prima squadra. Tra i tuoi trascorsi negli anni del Settore Giovanile c'è anche un'ampia parentesi nel Toro. Cosa ti porti dietro di quell'esperienza? Da quell'esperienza mi porto dietro indubbiamente una forte crescita sotto l'aspetto tecnico, ma anche i tanti tornei di prestigio che ho giocato in maglia granata, i quali hanno contribuito a farmi crescere pure sotto l'aspetto caratteriale. Non finirò mai di ringraziare il Torino: se ora riesco a compiere determinati gesti tecnici è soprattutto merito dei granata. Parliamo ora della tua annata, i 2001. Ci sono quattro squadre (voi, il Lascaris, la Pro Settimo Eureka e il Vanchiglia) in lizza per il primato. Pensi che tra tutti i gironi sia proprio il B quello più difficile in assoluto? Sì, è in assoluto il più complicato: ogni domenica è uno scontro diretto e rischi di perdere punti preziosi. Non bisogna mai abbassare la guardia o sottovalutare qualche partita.    
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