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Under 17 Femminile

Il primo bacio non si scorda mai, una tripletta in finale... nemmeno!

Nella giornata che ha sancito la permanenza della prima squadra in Serie A, il Como Women si prende il titolo Under 17 contro una grande Doverese

UNDER 17 Femminile: Chiara Scaramuzzi

UNDER 17 Femminile: Chiara Scaramuzzi bacia la coppa dei campioni regionali

Quella del 7 maggio è destinata a diventare una data storica per il Como Women. Di quelle da festeggiare da qui agli anni a venire. La prima squadra ottiene la matematica salvezza al debutto in Serie A dopo aver battuto la Sampdoria; le Allieve di Serges superano una grande Doverese con la tripletta di una grandissima Chiara Scaramuzzi, e alzano al cielo di Cormano il titolo regionale di categoria. Per il mondo giallonero è un boccone amaro da digerire: per com'era cominciata, per com'è proseguita, per non aver potuto godere più di due minuti del pareggio riacciuffato. L'argento di Protasi fa il paio con quello di Maraschi in Eccellenza, andando a completare per la Dove una magnifica stagione "imperfetta". Perché anche se per un paese di quattromila abitanti tutto ciò è grasso che cola, quando arrivi a tanto così dal farcela, l'orgoglio non può che andare a braccetto con un po' di delusione.

TEMPESTA COMO

Il primo tempo della partita è clamorosamente di marca lacustre. La differenza nell'approccio al match è evidente e solo una magnifica Gagliardo evita che la partita sia già chiusa entro la prima mezz'ora. La squadra di Serges giostra con un sistema di gioco che funziona come un cavatappi. Lauzi, in veste di "falso nueve", si va a prendere la linea difensiva giallonera e la trascina all'indietro liberando praterie per due purosangue come Scaramuzzi e Caiazzo. Il 4-4-2 della Doverese, al contrario, appare compatto quando ingessato, un robot potente ma dalle giunture pesanti. Ci provano a ripetizione Sogni, Lauzi, Scaramuzzi e Caiazzo in un assalto senza fine, tanto che gli unici appunti sul taccuino per la Doverese sono due incitamenti di Protasi dalla panchina: «Togliamoci la paura di dosso!» prima; «Stiamo perdendo tutti i contrasti!» poi. Il torpore scivola via dalle maglie giallonere al minuto 40, quando Peresson riesce ad affondare dando al centro per Carelli, il cui destro scheggia la parte alta della traversa. Ancora la 10 ha un'occasione colossale, subito dopo, toccando alto di testa ad un passo dalla porta. E proprio in virtù delle due chances a raffica, è una mazzata tremenda il gol del Como Women. Scaramuzzi scappa via come una gazzella appena prima dell'intervallo, seminando il panico e andando a depositare in rete il frutto della scorribanda.

LA RIACCENDE MIREA

L'opportunità di Griggio a inizio ripresa, che fa il paio con quella degli ultimi scampoli prima dell'intervallo, sembra un buon viatico per la Doverese, che si gioca il tutto per tutto inserendo Menna in attacco per una centrocampista come Cattolica. Il Como, tuttavia, riprende a dare colpi di martello, e al 10' segna anche il secondo con la girata in acrobazia sempre di un'astronomica Scaramuzzi. La 9 mette poi in mezzo un pallone ricoperto di zucchero che non trova nessuno: poco male all'apparenza perché la gara sembra in pieno controllo, ma solo fino alla mezz'ora, quando alla prima palla davvero buona della sua partita Mirea Chignoli non dà scampo in contropiede siglando l'1-2 che cambia tutto. È una scarica di adrenalina per le "papere", che un'attimo dopo trovano un gol mostruoso con Avelli, che gira al volo in gol di prima intenzione un pallone vagante. La rimonta è reale, e il più adesso sembra fatto contro un avversario che non potrà non accusare il colpo. Le neurotrasmissioni giallonere trasportano stavolta dopamina, la sensazione della ricompensa è dolce, ma fatale; il calo di tensione è impercettibile, ma tanto basta a Chiara Scaramuzzi per spezzare le marcature dirette, e deviare in gol di testa con una giocata alla Haaland. Tutto da rifare per la Doverese, e questa volta non basta il talento esondante di Chignoli; il Como vuole la Coppa e non molla più niente. Carelli ci prova da lontano, ma il secondo legno dimostra come per lei, questa, sia stata una finale maledetta.

IL TABELLINO

Doverese-Como Women 2-3
RETI (0-2, 2-2, 2-3): 45' Scaramuzzi (C), 10' st Scaramuzzi (C), 29' st Chignoli (D), 31' st Avelli (D), 33' st Scaramuzzi (C).
DOVERESE (4-4-2): Gagliardo 7.5, Cattolica 6.5 (8' st Menna 7), Avelli 7.5, Griggio 6.5, Brambini 6.5, Moschetti 7, Peresson 6.5, Caniglia 6.5, Chignoli 8, Carelli 7.5, Rosano 7 (40' st Franceschini sv). A disp. Lo Conte, Rota, Elhafifi, Capelli. All. Protasi 7.
COMO WOMEN (4-3-3): Villa 6.5 (1' st Melluso 6.5), Casartelli 8, Palumbo 7, Gandola 7, Marchiori 7.5, Hansson Sofia Anna 7.5, Caiazzo 8 (25' st Pizzi 6.5), Sogni 7.5, Scaramuzzi 10, Verduci 7.5, Lauzi 7.5 (8' st Mister 7). A disp. Marranzino, Botta, Trovato, Pisani, De Francesco, Pozzi. All. Serges 8.
ARBITRO: Daidone di Seregno 7.
ASSISTENTI: Nava di Monza e Molena di Seregno.

LE PAGELLE

DOVERESE
Gagliardo 7.5 Almeno due miracoli tengono asciutto lo scafo dalle prime ondate. Coraggiosa e spavalda in ogni frangente, senza di lei sarebbe senza dubbio finita peggio di così.
Cattolica 6.5 Primo tempo di grande sofferenza al cospetto di una mediana avversaria dinamica e qualitativa. Poggia metaforicamente il ginocchio a terra ma riesce a non crollare fino a che non viene "sacrificata" sull'altare della tattica.
8' st Menna 7 Bell'ingresso che aggiunge sicuramente peso e soluzioni alla manovra giallonera.
Avelli 7.5 Una partita rocciosa, un gol alla Carlos Tevez che regala un pareggio, purtroppo per la Dove, effimero.
Griggio 6.5 Quando si sgancia in verticale diventa molto pericolosa. L'apnea del primo tempo la porta però a dover dare una mano al cuore della squadra piuttosto che a poter lasciarsi andare in proiezioni.
Brambini 6.5 Sembra un membro del Corpo di Ricerca che prova ad acchiappare il gigante, per chi coglie la citazione. Compito proibitivo, ma qualche duello riesce a farlo suo facendo tutt'altro che brutta figura.
Moschetti 7 La colonna portante della squadra, non a caso il capitano. Il primo tempo è una sassaiola del Como ma lei, anche nel mare in tempesta, prova a mantenere dritto il timone.
Peresson 6.5 Ha il merito di dare la prima scossa alla partita della Doverese. Non è poco perché fino a lì la partita non c'era stata proprio.
Caniglia 6.5 Una gara giocata costantemente con un occhio davanti e due dietro. Manca un po' in costruzione sulla sua fascia forse, ma quanto aiuta dalla parte di Scaramuzzi.
Chignoli 8 Questa ragazza è emozione allo stato puro. Osservate la sua faccia nella foto con la coppa (è l'unica che guarda da un'altra parte); è incazzata nera. Gli otto gol all'altro Como non contano più nulla per lei; non conta una stagione comunque indimenticabile, o il gol fantastico che aveva già segnato nel momento stesso in cui era partita palla al piede. Lei voleva vincere, e questo significa pensare in grande. Non accontentarsi mai. Nei piedi e nel sangue ha il veleno dei campioni; il calcio femminile ha davvero una nuova stella.
Carelli 7.5 Una partita in cui avrebbe meritato molto molto di più per generosità e qualità espressa. La fermano i legni ma rimane una grande protagonista dell'incontro.
Rosano 7 Una guerriera vera in mezzo al campo, nonostante le avversarie siano più grosse di lei. Esce dal campo portata a braccia, altrimenti non avrebbe mai mollato. (40' st Franceschini sv)
All. Protasi 7 La squadra è per quaranta minuti in balia dell'avversario, ma becca il gol proprio quando cominciava a svegliarsi. La ferocia con cui va a riprenderla, anche se per un battito di ciglia, rende però l'idea del carattere e delle potenzialità delle sue ragazze, le quali avrebbero meritato di gustarsi il pareggio un po' più a lungo.

COMO WOMEN
Villa 6.5 La disturbano soltanto sul finire del primo tempo, ma lei tiene sempre le antenne dritte. Un contrasto molto forte le fa vedere le stelline per qualche minuto.
1' st Melluso 6.5 Prende due gol in rapida successione ma senza colpa. Bellissimo l'abbraccio con la compagna di ruolo a fine partita.
Casartelli 8 È lei ad alzare la Coppa. Centrale di personalità, fisico e grandi fondamentali. Giocatrice completa che rappresenta un grande patrimonio per la società.
Palumbo 7 Le corsie funzionano partendo dal basso. Terzino frizzante e dalle ottime frequenze. 
Gandola 7 Come la compagna, si esibisce molto bene in entrambe le fasi di gioco garantendo un valore aggiunto.
Marchiori 7.5 La sorella Serena è fresca campione d'Italia con la rappresentativa, lei non vuole essere da meno e sfodera una prestazione difensiva da Zanna Bianca. 
Hansson 7.5 Mezz'ala devastante per quantità e qualità. Tra le giocatrici più pronte a uno step superiore.
Caiazzo 8 Prende palla, parte e non la vedi più. Un filo troppo a testa bassa, talvolta, ma stiamo parlando una tra le armi più micidiali nella scorta di Serges.
25' st Pizzi 6.5 Venti minuti da ottovolante in cui la sua freschezza dà una bella mano.
Sogni 7.5 Geometrie e proiezioni calcistiche ortogonali. Nella sua partita c'è tanta razionalità ma anche una buona dose di cuore.
Scaramuzzi 10 Tripletta in finale con un gol più bello dell'altro, giocando da punta esterna; non esiste discussione sul voto. Fisicamente è qualcosa di indescrivibile, una valchiria scesa dal Valhalla per giocare a calcio tra gli umani. 
Verduci 7.5 Il cervello nascosto, la regista e sceneggiatrice di una squadra che gioca un calcio moderno ed efficace.
Lauzi 7.5 Il suo ruolo è la chiave tattica del primo tempo. Danza di qua e di là sulla trequarti mandando in confusione due reparti. «La prendo io o la prendi tu?».
8' st Mister 7 Quasi un tempo intero per lei, che si dimostra da subito arcigna e pimpante.
All. Serges 8 Vittoria costruita un mattone alla volta. Il 2-2 che si materializza ha una componente episodica, ma le sue ragazze dimostrano nervi d'acciaio. Al di là della vittoria, però, ha impressionato la qualità e l'intensità di ciò che si è visto.

ARBITRO: Daidone di Seregno 7 Direzione solida e sempre sicura, anche quando gli animi si fanno un po' più caldi e i contrasti più vigorosi.

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