L'Inter perde 1-2 contro il Genoa ed è costretta a dire addio al sogno Scudetto. Prova decisamente opaca quella dei nerazzurri, soprattutto nel primo tempo. Tra i pochi interisti che si salvano c'è Lorenzo Peschetola, autentico trascinatore. Tecnicamente, avendo classe da vendere, ma anche come carisma, essendosi dimostrato l'ultimo a mollare. Da sottolineare anche la prova di Botis, che con una grande parata tiene a galla i suoi nel finale del primo tempo, e il buon ingresso di Magazzù.
Botis 6.5 Non gli arrivano molti tiri nel primo tempo, ma deve sempre rimanere allerta. Il gol di Fossati è un rigore in movimento e può fare poco. Il tiro arriva però nel finale della prima frazione e servono gli straordinari per far rimanere a galla i suoi. Nella ripresa su Giacchino servirebbe un miracolo, ma è costretto ad arrendersi.
Villa 5.5 Decisamente in difficoltà contro Boci. L’esterno del Grifone è di un’altra categoria e si vede: gli va via in avvio, poi il primo tempo è timido in fase di non possesso e complesso dal punto di vista difensivo. Nella ripresa si vede qualche volta in più in avanti, ma rimane comunque in grossa difficoltà quando l'esterno rossoblù ha modo di attaccarlo (30' st Dervishi sv).
Carboni 5 Di fronte a sé c’è un Vassallo che gioca con il baricentro leggermente più basso di Boci, il che - almeno sulla carta - potrebbe favorirlo. Si vede però poco in avanti, pur essendo un terzino dalle spiccate doti offensive. Nella ripresa qualche occasione per arrivare sul fondo ce l'ha, tuttavia sciupa abbastanza clamorosamente almeno un paio di situazioni interessanti (44' st Pelamatti sv).
De Milato 5.5 Assieme ad Abiuso e Peschetola è l’unico che si salva nel primo tempo. Soffre visibilmente la superiorità numerica del Grifone, faticando visibilmente a contenere le offensive. Tuttavia corre, si sbatte e quando può accelera la manovra. Ad inizio ripresa un errore da matita rossa rischia di far andare i suoi sotto di due gol, poi lascia il campo in un secondo tempo difficile per lui per lasciare spazio a un mediano con doti diverse come Ballabio.
14' st Ballabio 6 Entra e nel suo piccolo cambia la partita. Offre trame diverse rispetto a De Milato, velocizza la manovra e si fa sempre trovare pronto. Risulta però troppo superficiale quando il suo destro (educatissimo) servirebbe per mettere palloni interessanti in area di rigore. Pecca infatti in lucidità, ma rimane comunque un buon approccio alla partita.
Redondi 5 Da matita rossa la leggerezza in occasione del gol di Fossati. Basterebbe questo per il suo primo tempo, giocato sempre sul filo del rasoio e mai con sicurezza e tranquillità. Gli attacchi rossoblù sono meno insistenti nella seconda parte di gara, durante la quale soffre ancora visibilmente la coppia d'attacco Fossati-Sahli. Dopo un campionato nel quale ha offerto sempre grandi garanzie, pecca l'appuntamento più importante.
Fontanarosa 5.5 Sbaglia tanto in fase di impostazione e non è da lui. Dietro fatica anche lui a guidare il reparto, avendo a che fare con due attaccanti veloci e che non danno punti di riferimento.
Si riscatta in parte nel secondo tempo, prima quando si mette in proprio e prova un "coast to coast", poi quando diventa un centravanti aggiunto. Pecca tuttavia nel momento clou della stagione: quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Che lui sia un duro non c'è dubbio, tuttavia abbiamo visto sue versioni decisamente migliori.
Peschetola 7 Sulla sinistra inizia molto bene, mentre nella seconda parte del primo tempo è praticamente l’unico a provarci. Tecnicamente ha una qualità immensa, mancano però gli spazi e il modo per farlo vedere. Le occasioni arrivano invece nella ripresa, ma il merito è solamente suo: si muove costantemente, salta quasi sempre l'uomo ed è abile nel creare superiorità numerica. Il gol che riapre i giochi nel finale è di pregevole fattura, così come l'assist a Magazzù e altre potenziali occasioni che partono proprio dai suoi piedi.
Fabbian 6 Quando tocca il pallone e si propone dimostra di poter far la differenza, il problema tuttavia è che non riesce quasi mai a trovare la posizione giusta per accedersi. In avvio lascia troppo solo De Milato in mediana, mentre cambia diametralmente modo di giocare dopo il cambio tattico di Chivu. In un centrocampo a tre si trova decisamente meglio e si vede: suo il colpo di testa che potrebbe regalare all'Inter il gol per accorciare le distante, deviato prima da Corci poi dalla traversa. Finisce anzitempo la partita dopo aver dato tutto. Sufficienza guadagnata e meritata (44' st Pezzini sv).
Abiuso 6 Davanti garantisce grande fisicità. Risulta un punto di riferimento ma si trova a dover spesso variare nell’intero fronte d’attacco, alla ricerca di palloni giocabili. Nella ripresa si sposta anche sulla corsia, dimostrando caparbietà e sacrificio. Pecca, ovviamente, in lucidità. Viene infatti sostituito per fare spazio a Grygar. Rimane tuttavia il dubbio se fosse stato meglio tenerlo in campo, soprattutto considerando il grande forcing finale che avrebbe potuto favorire le sue spiccate doti fisiche da saltatore.
14' st Grygar 5.5 la sua fisicità serviva come pane all'Inter. Quella ce l'ha metta, tuttavia pecca in personalità e non trova mai il modo di rischiare la giocata. Entra con l'Inter in svantaggio, proprio per questo ci si sarebbe potuti aspettare qualcosa di diverso.
Jurgens 5.5 Un tiro (bello ma a lato) e poco nulla. La collante tra centrocampo e attacco non funziona, così come non riesce ad accendersi quando ne avrebbe la possibilità (occasioni comunque molto rare). Situazione diversa nella ripresa: i palloni giocabili arrivano, ma si dimostra troppo nervoso per poter incidere come potrebbe. L'assist a Peschetola che vale il gol dell'1-2 farà sicuramente mangiare le mani a Chivu: se solo avesse avuto tali chance nel primo tempo, forse staremmo raccontando una partita diversa. In una semifinale, comunque, uno col suo talento è chiamato - nonostante le difficoltà di squadra - a fare la differenza.
Iliev 5 Tecnicamente non si discute assolutamente, ma da esterno soffre visibilmente e non trova mai il modo di mettere in campo le sue qualità. Quando ha il pallone tra i piedi dimostra di poter cercare la giocata, il problema è che gli arriva (e lo cerca) davvero troppe poche volte. Nella ripresa non aumenti i ritmi anzi, li abbassa ulteriormente rimanendo colpevolmente fuori dal gioco. Dalla sua c'è una posizione sul terreno di gioco (esterno alto) sicuramente non congeniale. Discorso simile a quello fatto per Jurgens: il talento c'è, ma in questa semifinale sarebbe servito qualcosa di più.
14' st Magazzù 6.5 Non uno dei suoi migliori ingressi, ma nonostante ciò risulta sicuramente il più pericoloso dei nerazzurri assieme a Peschetola. Ci prova prima di testa poi di piede, in un finale infuocato. Avrebbe potuto fare forse qualcosina di più quando ha avuto tra i piedi una buona occasione dentro l'area di rigore, ma rimane il fatto che il suo ingresso ha quantomeno cambiato le carte in tavola. In positivo.
All. Chivu 5 Sbaglia totalmente la formazione iniziale. Non tanto per gli interpreti, quanto per come li mette in campo. Il 4-2-3-1 (che diventa spesso 4-2-4) appare una mossa sconsiderata: lascia De Milato e Fabbian in balia del centrocampo rossoblù, mentre sulle corsie il Grifone ha spazi enormi da attaccare. Rimangono grossi dubbi anche sulla posizione di Iliev: da esterno non entra mai in partita. Nella ripresa prova a cambiare qualcosa, ci riesce ma è troppo tardi. Se nel cammino dell'Inter c'era tanto Chivu, ce n'è altrettanto (in negativo) dopo questa eliminazione a dir poco amara.
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