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Genoa-Roma Under 18: Fossati e Vassallo scrivono la storia, il Grifone di Ruotolo è campione d'Italia

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Corci para un rigore, Fossati e Vassallo segnano i gol più importanti della loro vita: il Genoa batte 2-1 la Roma ed è campione d'Italia, entrando così nella storia come prima vincitrice dello Scudetto Under 18. Che i ragazzi di Ruotolo abbiano fatto qualcosa di speciale è fuori discussione. Lo si poteva forse già immaginare dalla partita di venerdì scorso, quando in semifinale i rossoblù hanno eliminato la corazzata di Christian Chivu dopo novanta minuti giocati da leoni. La finale di questa sera è la conferma: i classe 2003 del Genoa sono una squadra davvero speciale. Non mollano mai, neanche quando si trovano di fronte una realtà probabilmente distante sotto il punto di vista tecnico, quale è la Roma di Parisi. Lo hanno dimostrato nel corso dei novanta minuti, durante i quali hanno sofferto visibilmente il talento dal centrocampo in su dei giallorossi. Sia dopo appena dieci minuti, quando è servito il miglior Corci per ipotizzare dal dischetto Afena Gyan e mantenere il risultato in parità, che nei restanti ottanta. Al vantaggio di Fossati è seguito il pareggio giallorosso, dopodiché l'uomo della provvidenza - Boci - si è inventato un assist al bacio per Vassallo, che si è fatto perdonare nel migliore dei modi una prestazione fino a quel momento negativa, realizzando il gol più importante della sua vita. Lo hanno dimostrato, anche e soprattutto, nel corso dell'intera stagione. Dopo una regular season tiratissima conclusa al quarto posto a pari punti con Atalanta e Torino, i giovani rossoblù hanno tirato fuori il meglio nel momento più importante: la fase finale. Laddove subentrano fattori che vanno ben oltre la qualità tecnica e individuale, i ragazzi di Ruotolo hanno fatto nettamente la differenza, sbaragliando anche la più agguerrita concorrenza. Per capire ciò basta andarsi a riprendere gli ultimi due scontri tra Genoa e Roma, entrambi conclusi con un sonoro 5-0 in favore dei giallorossi. Una finale scontata direte voi, anche giustamente, considerando anche i sei gol rifilati dai giallorossi in semifinale contro l'Atalanta. Non è stato così e le lacrime dei ragazzi di Parisi lo dimostrano. Il percorso dei baby giallorossi - comunque di altissimo livello - si interrompe sul più bello. Nella serata più importante sono mancati i gol di Afena Gyan (il rigore sbagliato pesa come un macigno) e il talento di Cassano, con quest'ultimo protagonista probabilmente della propria peggior partita dell'anno. Nota lieta l'ennesima dimostrazione di forza di Pagano, oltre a quelle di capitan Evangelisti e Volpato. L'intera Roma si è dimostrata una squadra pressoché perfetta: la sfida all'Inter (e al Genoa) in vista del prossimo campionato Primavera, probabilmente con gran parte dei 2003 in campo, è lanciata. Fattore Corci. Tre giorni fa il Genoa ha battuto la favoritissima Inter, la Roma invece ha strapazzato l'Atalanta. Per capire quanto Ruotolo e Parisi si fidino degli undici che li hanno portati in finale basta guardare le formazioni iniziali. Sia il Genoa che la Roma confermano gli undici titolari che hanno affrontato le rispettive semifinali, interpretando però la partita in modo differente. Chi in meglio (Roma), chi in peggio (Genoa). L'appellativo di favoriti non spaventa i giallorossi: vuoi per caratteristiche, vuoi per mentalità, il pallone nei primi quindici minuti ce l'hanno sempre i ragazzi di Parisi. In particolare i capitolini riescono a trovare costantemente Volpato tra le linee, con Pagano che gioca praticamente sulla trequarti e la coppia Cassano-Afena Gyan che crea grande densità nella zona centrale. Se contro l'Atalanta i giallorossi hanno preferito mantenere il baricentro basso quando si perdeva il controllo del pallone, la finale racconta tutt'altra storia: il pressing della Roma è studiato, ordinato ed efficace. In più coglie impreparato il Genoa, che nel giro di due minuti deve affidarsi a Corci per rimanere in partita. All'9' Di Bartolo trova Cassano, che con un tocco di classe pesca Pagano e regala al dieci la possibilità di calciare da buona posizione. Di fronte a sé il trequartista giallorosso trova un Corci è attento che para con talento. Un minuto più tardi la pressione giallorossa - guidata da Rocchetti - porta Ghigliotti all'errore: l'ingresso in area del terzino di Parisi costringe Corci all'uscita disperata, che avviene però proprio sui piedi di Rocchetti: calcio di rigore. Sul dischetto di presenta Afena Gyan, il cui destro è però intuito dal portiere del Grifone. Parate del numero uno del Genoa che diventano tre al 42', quando a provarci dalla distanza è ancora Pagano. Tutto nella ripresa. Ciò che mette maggiormente in difficoltà i ragazzi di Ruotolo è la capacità della Roma di coprire gli spazi (cosa in cui l'Inter è mancata venerdì), anche nelle zone nelle quali - almeno sulla carta - i rossoblù dovrebbero primeggiare. Parliamo delle corsie esterne: Vassallo a destra si vede in una sola occasione (cross per Fossati al 19'), mentre Boci è costretto a un ripiegamento costante in aiuto a Parodi, facendosi vedere in avanti troppo raramente (mancino da fuori al 37'). Giacchino è marcato stretto da Tahirovic, mentre Biaggi e Zenelaj in mediana peccano in precisione e lucidità. Le difficoltà genoane nella ripresa sono praticamente le stesse: la Roma alza sempre più il proprio raggio d'azione, tuttavia faticando a creare occasioni da gol. E sta proprio qui la differenza rispetto alla prima frazione: i giallorossi attaccano sempre a testa bassa, ma con il passare dei minuti chi prende fiducia è proprio il Genoa. Nonostante le grosse difficoltà nell'impostazione, in modo tanto inaspettato quanto letale i ragazzi di Ruotolo mettono la freccia poco dopo il quindicesimo. Vassallo è abile ad arrivare sul fondo e trovare al centro dell'area Fossati, con quest'ultimo che elude la marcatura (troppo approssimativa) di Ludivici e batte sotto misura Milan (17'). Lo svantaggio, seppur inaspettato e sicuramente immeritato, suggerisce a Parisi una contromossa: fuori uno spento Cassano e dentro Logrieco. Il vantaggio del Grifone dura poco più di dieci minuti, dopodiché succede di tutto. Prima Pagano si conquista e realizza con freddezza un calcio di rigore al 29' (ancora fallo in uscita di Corci, questa volta dubbio), poi il Boci torna ai livelli della semifinale giocata contro l'Inter e serve un cross perfetto per Vassallo, che anticipa tutti e fa 2-1 (32'). Tutto finito? Tutt'altro. Al 35' Corci si supera su Volpato prima e Afena Gyan poi, mentre al 41' il subentrato Bamba avrebbe sul destro la possibilità di chiudere i giochi. Il contropiede condotto dal centravanti genoani si elude però con un destro che finisce clamorosamente largo. La Roma ci prova fino alla fine (tiro alto di cena Gyan nel recupero) ma non basta: il Genoa vince 2-1 ed è campione d'Italia nella prima edizione dello Scudetto Under 18.

IL TABELLINO

GENOA-ROMA 2-1
RETI (1-0, 1-1, 2-1): 17' st Fossati (G), 30' st rig. Pagano (R), 32' st Vassallo (G).
GENOA (3-4-1-2): Corci 8, Ghigliotti 7, Boci 7.5, Zenelaj 6 (45' st Dimitrijevic sv), Parodi 6.5, Bolcano 6.5, Vassallo 9, Biaggi 7, Sahli 6.5 (36' st Bamba 6), Giacchino 6, Fossati 7.5 (36' st Piccardo sv). A disp. Della Pina, Paoloni, Vessella, Zanetti, Castiglione, Insolito. All. Ruotolo 10.
ROMA (4-3-1-2): Milan 6, Ludovici 5.5 (38' st Meloni sv), Rocchetti 6 (38' st Modugno sv), Tahirovic 7, Evangelisti 6, Dicorato 5.5, Volpato 6, Di Bartolo 6 (12' st Oliveras 6.5), Afena Gyan 5, Pagano 7, Cassano 5 (26' st Logrieco 6). A disp. Berti, Giorcelli, Zajsek, Verrengia, Gante. All. Parisi 5.
ARBITRO: Cerbasi di Arezzo.
ASSISTENTI: Tagliaferro di Caserta e Chiavaroli di Pescara.
AMMONTINI: Parodi e Corci (G).
NOTE: Rigore fallito 10' Afena Gyan (R).

LE PAGELLE

GENOA Corci 8 Se il primo tempo si conclude con il parziale di 0-0 il merito è tutto del suo talento. All'8' su Pagano è strepitoso, un minuto dopo ipnotizza con talento il rigore di Afena Gyan (causato, tuttavia, da una sua ingenuità) e poco prima dell'intervallo salva ancora su Pagano. Nella ripresa si arrende a Pagano su rigore (causato ancora da lui, in maniera identica), ma para l’impossibile e mette la sua fama a questo Scudetto. Ghigliotti 7 Quando c'è il solo Cassano da marcare se la cava. Quando si inserisce Pagano e quando avanza anche Rocchetti è poco coadiuvato da Vassallo. Rimane indelebile l'errore banale che porta al rigore per la Roma, ma se Cassano non si accende praticamente mai il merito è soprattutto suo. Boci 7.5 Assente di lusso nel primo tempo. Non riesce ad esprimere tutti i colpi che ha dimostrato di avere in canna. Un tiro da fuori, facile da controllare per Milan, è troppo poco per fare la differenza. C'è però anche da dire che è chiamato spesso ad abbassarsi e aiutare Parodi. Nella ripresa l’assist a Vassallo, oltre a valere il prezzo del biglietto, regala il secondo vantaggio che vale lo Scudetto. Zenelaj 6 Tocca tantissimi palloni, questo è vero, ma ne sbaglia davvero troppi. Alcuni dei quali risultano anche pericolosi vista la velocità con la quale la Roma riparte. Di contro corre costantemente per rimediare, garantendo fisicità. Tuttavia, come detto, manca l'apporto sotto il punto di vista tecnico. Nella ripresa la sua generosità gli vale la sufficienza, in una partita complesso che alla fine lo ha visto uscire indenne (45' st Dimitrijevic sv). Parodi 6.5 Con l'aiuto di Boci soffre leggermente meno Afena Gyan, pur rischiando decisamente troppo quando la manovra della Roma si fa avvolgente. Nel secondo tempo controlla senza problemi ogni pallone che passa dalle sue parti, contribuendo all’innalzamento del muro contro il quale sbatte la Roma. Bolcano 6.5 Fa quel che può in una zona del terreno di gioco nella quale la Roma gioca con velocità e talento. Si capisce già dai primi minuti che non sarà facile per lui. Cresce ed entra definitivamente in partita nel secondo tempo, quando guida alla grandissima la sua linea difensiva che guida da centrale. Vassallo 9 Fatica ad offrire un contributo significativo in fase difensiva, mentre si dimostra forse troppo timido quando avrebbe la possibilità di accelerare. Un solo cross per Fossati, seppur bello, è troppo poco per uno come lui. Nella ripresa ne effettua un altro, altrettanto bello, ma che risulta un assist al bacio per Fossati. Il voto inevitabilmente sale, così come tocca quasi il massimo quando a cinque dalla fine segna il gol più importante della sua vita. Biaggi 7 Come Zenelaj va in difficoltà contro il centrocampo giallorosso. Si vede arrivare avversari da tutte le parti, faticando visibilmente a far partire la manovra. Nella ripresa cresce tecnicamente e con il passare dei minuti prende fiducia e dalla sua parte non fa passare più niente.  Sahli 6.5 Praticamente assente nel primo tempo. Tuttavia fa tanto lavoro sporco, non si prende la scena come suo solito ma nella ripresa il suo contributo aiuta non poco la manovra del Grifone (36' st Bamba 6). Giacchino 6 Qualche buona giocata in avvio la fa, riuscendo a smarcarsi da Tahirovic tra le linee. Dopo pochi minuti però scompare, faticando a proporsi e a trovare la posizione. Nella ripresa torna sui suoi standard, pur senza fare la differenza come ha sempre fatto questa stagione. Rimane comunque un talento cristallino che non può far altro che sbocciare definitivamente.  Fossati 7.5 Un colpo di testa sul fondo, poi il nulla. Come accaduto per Sahli, paga sulla sua pelle le grandi difficoltà avute dalla sua squadra. Tuttavia si sa, a un attaccante basta un pallone per svoltare la propria partita e diventare eroe. E così è a metà ripresa, quando insacca di talento alle spalle di Milan (36’ st Piccardo sv). All. Ruotolo 10 Il capolavoro del Genoa porta il su nome. I suoi giocano bene, dimostrando con un’unità invidiabile cosa vuol dire essere squadra. Una stagione pazzesca, terminata nel migliore dei modi con uno Scudetto storico. Il tutto, da sottolineare, ottenuto battendo Inter prima e Roma poi. Niente poco di meno che le due squadre più forti del campionato. ROMA Milan 6 Nel primo tempo deve controllare solamente un tentativo di Boci: roba troppo facile per lui. Nella ripresa è ancora spettatore, pur subendo due gol risultati poi decisivi ai fini del risultato. Ludovici 5.5 Inizia bene, non soffrendo praticamente mai Boci e non rischiando nulla anche quando alza leggermente il baricentro. Nella ripresa si fa anticipare abbastanza ingenuamente da Fossati, nel gol che vale il vantaggio rossoblù. Qualche responsabilità anche nel secondo gol del Genoa. Rocchetti 6 A differenza di Ludovici gioca decisamente più offensivo. Non è un caso che la sua posizione avanzata porti Ghigliotti all'errore, che gli permette di farsi atterrare in area. Nella ripresa attacca con insistenza, perdendosi però Vassallo quando il sette del Grifone segna il gol decisivo Tahirovic 7 Tanto lavoro in marcatura preventiva su Giacchino, mentre in mediana è decisamente in controllo: gioca massimo a due tocchi, offre varietà di giocate e non sbaglia mai le scelte delle giocate. Nella ripresa alza ancora di più il baricentro, senza mancare mai l’appuntamento con l’impostazione. Evangelisti 6 Gioca un gran bel primo tempo. È vero che non è mai chiamato agli straordinari, per merito però sia suo che della sua squadra. Nella ripresa i suoi subiscono due gol nell’area di porta, ovvero una zona nella quale dovrebbe primeggiare proprio lui. Dicorato 5.5 Discorso molto simile a quello fatto per Evangelisti: gioca un primo tempo con tranquillità, regala sicurezza all'intero reparto ed è un partner perfetto per capitan Evangelisti. Nella ripresa cala vistosamente, peccando sia in attenzione che in lucidità. Volpato 6 Nei primi quindici minuti è un'autentica spina nel fianco, mentre col passare dei minuti esce un po' dal gioco. Quando servito tra le linee rimane comunque sempre a disposizione. In zona gol si vede solamente nel finale, ma il suo mancino finisce di poco alto. Di Bartolo 6 Ci mette lo zampino nella primissima occasione del match, durante la quale dimostra perfettamente le proprie caratteristiche in inserimento. Per il resto non gioca una delle sue migliori partite, soprattutto per quanto riguarda l’apporto in fase di impostazione. Gli viene preferito Oliveras ad inizio ripresa. 8' st Oliveras 6.5 Approccio convinto in un momento delicato della partita, considerando il risultato decisamente in bilico. Fa il suo dimostrando che, seppur sotto età, è un giocatore sul quale si può fare totale affidamento. Afena Gyan 5 Il rigore sbagliato è una macchia indelebile sulla sua partita, soprattutto perché al di fuori di quell’occasione non si vede praticamente mai. Il tentativo nel finale di primo tempo è troppo timido, mentre nella ripresa non trova spazi da attaccare. Pagano 7 Gol e molto altro. Come inserimenti, qualità nel possesso palla e senso della posizione. Altra prestazione da incorniciare per il giocane classe 2004, in una stagione formidabile per lui.  Cassano 5 È proprio l’uomo più rappresentativo della Roma il grande assente nella finalissima. Si vede a sprazi in apertura, mentre sparisce dopo poco e nella ripresa costringe Parisi a sostituirlo. Sottotono come mai l’abbiamo visto questa stagione.  26' st Logrieco 6 Entra col piglio giusto e serve qualche buon pallone al centro dell’area di rigore. Si dimostra decisamente più intraprendente di Cassano. All. Parisi 5 I suoi mancano l’appuntamento con la storia sul più bello. Se ci fosse la sensazione di avere lo Scudetto già in tasca non lo sappiamo, certo è che nella ripresa la sua Roma gioca ben al di sotto degli standard cui ci ha abituati. Prova riprenderla con i cambi ma è troppo tardi. ARBITRO Cerbasi di Arezzo 8 Fischia due rigori sacrosanti e tira fuori i gialli dove necessario. L’aggettivo “perfetta” per la sua prestazione - soprattutto considerando il tipo di partita - è doveroso.

LA FOTOGALLERY (in aggiornamento)

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