L’Alto Sebino è una società dilettantistica di solo settore giovanile con sede a Pian Camuno, in provincia di Brescia, che di fatto gioca a Lovere, in provincia di Bergamo. Questa “doppia cittadinanza” le permette di essere l’unica squadra orobica del campionato provinciale bresciano. Quest’anno a guidare la sua Juniores è sbarcato, dopo l’esperienza sulle rive opposte nella Polisportiva Centrolago di Sulzano, Christian Malacarne, un architetto con un passato da difensore e una grande passione per lo sport. Accompagnato da Michele Zenti, il preparatore atletico, Malacarne ci ha raccontato le geometrie del suo calcio preferito, quello votato alla grinta e alla corsa.
Da un lato all'altro del Sebino, a Lovere come si trova?
«Ammetto di trovarmi molto bene. Sono arrivato qui grazie al contributo del presidente, Omar Giudici, il quale ringrazio per avermi fatto questa proposta che mi ha consentito di avere nuovi stimoli».
Purtroppo è tutto fermo, come vede il prosieguo di stagione?
«Sì, ci siamo dovuti fermare già dopo la prima gara e sinceramente non so se e quando potremo riprendere, la vedo molto dura. Un peccato, eravamo partiti col classico precampionato facendo gli allenamenti e giocando alcune amichevoli per entrare in condizione».
Vero, queste pause tolgono continuità, voi che fate per allenarvi?
«Adesso siamo completamente fermi, la società ha deciso così. Non facciamo nemmeno gli allenamenti individuali perché sarebbe stato difficile organizzarli. Comunque tutti hanno una scheda di lavoro da seguire a casa propria singolarmente e spero si possano mantenere in forma».
Nel calcio mediatico di oggi c’è qualcuno a cui si ispira e qual è il gioco a lei più congeniale?
«A me piace molto giocare con il 4-2-3-1, ma quest’anno i giocatori hanno altre caratteristiche e quindi ho adottato un 4-3-1-2, con un trequartista dietro le due punte. Diciamo che mi piace giocare in ampiezza per far correre gli esterni, a volte infatti passiamo anche al 4-3-3. Non ho allenatori di riferimento, sicuramente preferisco quelli che trasmettono grinta e agonismo alla squadra: le mie per esempio devono correre molto».
Di questi tempi un organico numeroso fa la differenza, la rosa com’è?
«Noi siamo in 22 e siamo un gruppo promettente. L’unico nostro problema riguarda l’età, in quanto siamo una squadra molto giovane per la categoria. In pratica siamo quasi tutti 2003 con in rosa addirittura 3 del 2004 (Federico Scognamiglio, Nicola Baiguini e Andrea Belussi), ragazzi che potrebbero fare benissimo l’ultimo anno di Allievi. Certo, poi abbiamo anche Cristian Farinazzo del 2002 e due giocatori più esperti del 2001, come il difensore Luca Izzo e il centrocampista Simone Mattei; tuttavia rimane un gruppo prevalentemente giovane. La cosa che mi rassicura è la qualità della squadra, è senz’altro mediamente buona».
Un ruolo fondamentale è quello del portiere, i suoi come li vede?
«I miei portieri sono Daniele Bertoni e Matteo Guizzetti, entrambi del 2003 ed entrambi molto bravi, diciamo che sono sullo stesso livello. Certo, il ruolo del portiere non è come gli altri, è particolare. Ma nel nostro caso che giochi l’uno o l’altro cambia poco, la squadra non ne risentirebbe più di tanto vista la condizione di entrambi».
E il reparto che le dà maggiori garanzie?
«In questo momento direi il centrocampo, giocatori come Stefano Piccinelli, Francesco Martinelli e Pietro Contessi non si stanno comportando affatto male. Anche la difesa però è in discreta forma ed è coperta in tutti i ruoli: ho centrali come Luca Bonadei e Pietro Gallizioli, terzini come i gemelli Bettoni, Lorenzo e Matteo, e Riccardo Mariolini: tutti ottimi elementi.
Se dovesse trovare un difetto in questa squadra, quale sarebbe?
«La nostra pecca più grande forse è il reparto offensivo. Non abbiamo giocatori con caratteristiche da prima punta vera e propria, semmai ho molti esterni d’attacco: questi li devo però spostare in posizioni più centrali. Pertanto stiamo cercando di lavorare sul modulo in cerca di alternative per ovviare a questo problema. Ecco perchè ragazzi come Filippo Tironi, Fabrizio Paletti, Nicolas Lazzaroni e Gabriele Dangolini preferisco schierarli in un attacco a 2 supportato da un trequartista. Non per niente abbiamo Giacomo Bernardelli e Lorenzo Poletti che possono giocare sulla trequarti e sono elementi interessanti, avvicendarsi dietro le punte non dovrebbe essere un problema per loro.
Sulla base delle sue sensazioni avute fino ad oggi, un pronostico sul resto della stagione?
«Mi auguro che la squadra faccia un buon campionato. Alla prima giornata abbiamo incontrato la Polisportiva Centrolago, una squadra esperta e fisica che conosco bene perché l’ho allenata, contro la quale siamo riusciti a pareggiare giocando tra l’altro un tempo in inferiorità numerica. La cosa mi fa ben sperare e con queste premesse diciamo che mi aspetto un campionato tranquillo, senza grosse flessioni di rendimento».
Perfetto, allora in bocca al lupo mister...
«Grazie a voi».
ALTO SEBINO UNDER 19 STAGIONE 2020/2021
STAFF
CHRISTIAN MALACARNE, ALLENATORE
MICHELE ZENTI, PREPARATORE ATLETICO
LUCA CATTANEO, ALLENATORE DEI PORTIERI
TRA I PALI:
2003 - DANIELE BERTONI
2003 - MATTEO GUIZZETTI
IN DIFESA:
2001 - LUCA IZZO
2003 - LUCA BONADEI
2004 - FEDERICO SCOGNAMIGLIO
2002 - CRISTIAN FARINAZZO
2003 - PIETRO GALLIZIOLI
2003 - LORENZO BETTONI
2003 - MATTEO BETTONI
2003 - RICCARDO MARIOLINI
A CENTROCAMPO:
2001 - SIMONE MATTEI
2004 - NICOLA BAIGUINI
2003 - PIETRO CONTESSI
2003 - FRANCESCO MARTINELLI
2003 - STEFANO PICCINELLI
2003 - GIACOMO BERNARDELLI
2003 - LORENZO POLETTI
IN ATTACCO:
2003 - GABRIELE DANGOLINI
2003 - NICOLAS LAZZARONI
2003 - FABRIZIO PALETTI
2004 - ANDREA BELUSSI
2003 - FILIPPO TIRONI
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