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Under 19

«Mi arrivavano alle ginocchia, ora sono più alti di me». L'ultimo loro trionfo regala i Regionali per la prima volta alla società

Il tecnico racconta la stagione trionfale di un gruppo che ha cresciuto fin da bambini; ora, però, è arrivato il momento di salutarsi?

Juniores Parabiago

Il tecnico Roberto Refraschini

Attirano l’attenzione il campionato e il successo dell'Under 19 provinciale del Parabiago. Una squadra con una storia alle spalle, che si è sempre fatta valere. Il tecnico Roberto Re Fraschini molti di loro li ha cresciuti nel vero senso della parola, un tecnico come collante di un gruppo affiatato che della collaborazione ha fatto la sua forza: «Abbiamo giocato un bellissimo campionato - racconta l’allenatore - controllato, giocato di testa. Una squadra del Parabiago arriverà ai Regionali, un traguardo mai raggiunto finora. Vince chi ha costanza, chi lavora e persegue con perseveranza il cammino percorso. Abbiamo perso una sola partita contro il Vela Mesero, pareggiato 5 gare e vinte altre 20 su 26 totali. Possiamo ampiamente sentirci soddisfatti».

Il segreto per raggiungere il successo non esiste, ma capita che, gruppi profondamente uniti, riescano in missioni difficili, sopratutto se davanti hai anche un giocatore da quasi 40 gol come Matteo Ortolani: «Quando si gioca insieme da tanto tempo, ci si dà l’uno per l’altro. Forte sul campo e forte nel gruppo, io alleno da 4 anni nel Parabiago, ma prima ero tecnico della società Mocchetti. Insieme a me, si sono uniti, in questo cammino Stefano Rovelli, il mio secondo, e i dirigenti Fabio Ortolani e Paolo Rancilio. Questa squadra è composta da molti 2004, gli stessi che allenavo nell’altra società. Almeno undici di loro son con me da quando avevano sei anni, mi arrivavano alle ginocchia e adesso sono più alti di me. Una rosa che è cresciuta di categoria in categoria, arrivando oggi a 20 elementi. Ogni anno al gruppo storico si aggiungeva un tassello, ma i “nuovi” sono sempre stati accolti come fossero lì da sempre. È una squadra speciale, che di anno in anno è riuscita spesso a raggiungere la prima posizione, vincendo in ogni categoria a partire dai Giovanissimi fino alla Juniores, o nel caso dello scorso anno, a piazzarsi in seconda posizione. Andando oltre alle conquiste, l’elenco dei loro successi, dice molto sul loro atteggiamento». 

Caparbi e costanti, i ragazzi svoltano al girone di andata con un punto di scarto rispetto al Vela Mesero, la stessa squadra che li metterà a dura prova anche nel girone di ritorno: «Il campionato perfetto non esiste, questa partita è stata la nostra sbavatura, quell’imperfezione che ci ha rafforzato ancora di più, l’unico momento vero di crisi se così possiamo definirlo. In quella partita due dei nostri, hanno subito delle squalifiche per 3 e 4 giornate. In quella fase lì, in quei sei giorni di tempo fra l’ultima partita e la successiva, abbiamo vissuto male. Credevamo che l’accaduto ci avrebbe un po’ indebolito, invece alla partita giocata in casa contro l’Inveruno, abbiamo vinto ancora con 7 gol».

La Juniores dei sogni porta automaticamente a pensare alla prima squadra. Il futuro cosa riserva a questi brillanti ragazzi? «La società sta valutando proprio di investire sulla Prima Squadra, ma se ciò avverrà, sarà senza di me». Dopo tutti questi successi la scelta di andar via può far parte del naturale corso delle cose: «Ho deciso di lasciare il Parabiago, non ho nulla contro la società, che ringrazio moltissimo, ma sento che il mio ruolo in società sia giunto alla fine. Sono arrivato a Parabiago quattro anni fa grazie a un uomo per cui provo una stima profonda, nonostante non sia più con noi. Si tratta di Giovanni Di Bello, venuto a mancare circa due anni fa. Allenavamo insieme alla Mocchetti, lui scelse il Parabiago l’anno prima e io lo seguii insieme ai ragazzi quello successivo. A lui dedichiamo la vittoria di questo campionato».

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