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L'intervista

Prima la rimonta, poi il campionato sfumato all'ultimo: il tecnico prepara la rivincita

L'ex giocatore di Hellas Verona, Atalanta e Monza: «Voglio lavorare il più possibile con questa società»

Gli orange affidano a Campisi le chiavi del futuro della società

UNDER 19 ALCIONE: Luisito Campisi, il tecnico della formazione orange

La favola del tecnico dell'Alcione  Luisito Campisi inizia quale mese fa, a dicembre. La squadra di via Alessio Olivieri fa un buon campionato ma la società decide lo stesso di cambiare l'allora tecnico Leonardo De Lillo con l'ex giocatore di Monza, Atalanta ed Hellas Verona. Così Campisi comincia a lavorare con la nuova squadra e ottiene risultati strabilianti, vincendo 11 partite su 18, con 3 pareggi e solo 4 sconfitte. Superati i playoff del girone, contro la Vis Nova e la Caronnese, la squadra di Campisi è stata eliminata dal Chieri ai rigori per 5-4.

Come mai hai deciso di iniziare un nuovo percorso con l'Alcione?
«Ho scelto gli orange perché dopo l'esperienza alla Caronnese sono rimasto fermo a causa del Covid e poi, l'anno successivo, volevo fare il responsabile tecnico al La Spezia, dove avevo già avuto esperienze con la Promozione e la Juniores. Poi tutto è cambiato, Matteo Mavilla mi ha chiamato e mi ha dato la possibilità di subentrare a De Lillo, io non ci ho pensato due volte».

Che cambiamenti hai apportato per raggiungere questi ottimi risultati?
«Sono arrivato e ho trovato un buon gruppo, come mi era stato descritto. Siamo migliorati da un punto di vista mentale perché sono intervenuto sulla disciplina e sulle regole da seguire e i ragazzi mi hanno ascoltato e si sono messi a disposizione. Per fare meglio il nostro lavoro, abbiamo cercato di creare un ottimo rapporto con la Prima Squadra. Ho cercato di mentalizzare i ragazzi mettendo a disposizione tutta la mia esperienza da giocatore. Per fare questo mi è servito l'aiuto di più persone che abbiamo integrato allo staff dell'Under 19, come il preparatore tecnico Carlo Appiani e il team manager Stefano Frontini. La società punta molto sui giovani e per questo abbiamo lavorato molto con i ragazzi del 2004. La squadra ha trovato la fiducia e la voglia che mancavano e siamo riusciti a ottenere ottimi risultati sia da un punto di vista collettivo che individuale. Molti ragazzi, come Mocchi, Pasello, Viscusi, Federici e Montesano hanno avuto una crescita esponenziale in questi mesi e molti saranno già a disposizione della Prima Squadra per l'anno prossimo. C'è stato un cambio mentale e questo è servito per recuperare i 12 punti alla Castellanzese capolista. Quando lavori in una società come l'Alcione tutto è più semplice. Tutti si sono messi a disposizione fin dall'inizio e mi hanno aiutato molto. La società ha una mentalità vincente e vuole arrivare più in alto possibile. Stanno investendo molto nel centro sportivo per dare la possibilità ai giovani di crescere e di migliorare. A livello strutturale stiamo inserendo una sala video, una palestra specifica con attrezzi nuovi e delle videocamere per registrare la partita e poi analizzarla in seguito, così da rendere il nostro lavoro professionale».

Cosa è mancato nel finale di stagione alla tua squadra?
«
I ragazzi hanno giocato benissimo il girone di ritorno, siamo stati la squadra che ha fatto più punti e per poco andavamo a vincere il campionato. Non si può chiedere ai ragazzi di vincere sempre. Nell'ultima partita in casa della Folgore Caratese avevamo a disposizione due risultati su 3 ma non è bastato. Abbiamo tirato tantissime volte in porta e il pallone non voleva entrare. Sono orgoglioso del percorso fatto dai ragazzi anche se c'è il rammarico di non esserci qualificati per la fase finale della competizione. Il pareggio a Carate Brianza ci ha costretti a giocare i playoff del girone contro la Vis Nova e la Caronnese. Siamo riusciti a vincere entrambe le partite e siamo andati ad affrontare il Chieri, ma il fatto di giocare ogni tre giorni dopo una stagione intera ci ha penalizzato molto. Mi dispiace per l'esito della partita. Contro la squadra piemontese siamo riusciti ad andare in vantaggio ma poi non siamo stati bravi a chiudere la partita e l'avversario ci ha punito su un nostro errore. Ai rigori può succedere di tutto e purtroppo abbiamo perso».

Come preparerai la stagione dell'anno prossimo?
«Iniziamo il 21 agosto e andiamo in ritiro, vogliamo lavorare con tutti i ragazzi del 2005 e il nostro obiettivo è quello di collaborare sinergicamente con la Prima Squadra. Vogliamo dare la possibilità a loro di capire che salire in Prima è un attimo, ma questo dipende dalle prestazioni di ognuno di loro. Il vero obiettivo di un allenatore in questa categoria è proprio quello di preparare il giocatore ad una Prima Squadra, prima ancora di vincere il campionato. I giovani devono giocare e crescere, non ha senso avere una rosa con tanti fuoriquota solo per provare a vincere il campionato, perchè poi non si crea nulla per il futuro e si perde un anno di lavoro».

Che obiettivo hai per il futuro?
«Voglio vincere insieme all'Alcione. Voglio lavorare con loro il più possibile e voglio arrivare ad allenare in categorie superiori rispetto a quelle con cui ho militato io».

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