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Ciliverghe Under 19, parla il tecnico Tagliani: «Situazione devastante per la Juniores»

Stefano Tagliani, allenatore Calcinato
Prima posizione solitaria nel Girone C grazie ai 10 punti conquistati in 4 partite, frutto di tre vittorie e un solo pareggio, questo l'ottimo inizio di stagione del Ciliverghe guidato da Stefano Tagliani. Un primato forse ancora prematuro viste le poche giornate di campionato fin qui disputate, ma in poco tempo la squadra del tecnico ha già avuto modo di mettersi in mostra grazie a prestazioni importanti sostenute da ottimi risultati. Vista la difficile situazione come gestirete gli allenamenti fino alla ripresa di gennaio? «Fino a pochi giorni fa ci siamo allenati seguendo attentamente le regole del distanziamento sociale ma ora dovremo smettere, per cui ora per qualche tempo lascerò liberi i ragazzi, ma poi penso che come l'anno scorso ci alleneremo su zoom in modo di fare un minimo di aggregazione; l'anno scorso almeno si poteva contare sull'entusiasmo portato dalla novità, ora sarà tutto ancora più difficile perché pensavamo davvero di essere ormai ripartiti. Questa situazione è devastante per il settore giovanile, nello specifico per la Juniores questo è l'anno più importante, bisogna fare il salto di qualità, l'ultima possibilità di crescere prima di andare in prima squadra, mentre ora sarà tutto più complicato per i ragazzi. Una delle più grandi soddisfazioni per un tecnico è andare a vedere giocare i propri ragazzi ormai cresciuti giocare sui campi di Eccellenza o D insieme ai grandi. Negli ultimi tre anni almeno una decina di ragazzi è salito da qualche parte, questo era un anno pieno di potenzialità perciò spero di aiutarli al meglio per non far loro perdere l'opportunità di migliorarsi». Primi in classifica dopo quattro partite, al rientro a cosa si punta? «Noi puntiamo sempre a vincere arrivando al risultato tramite la crescita e il gioco, ma proprio accettando le sconfitte si può imparare come superarle. Io ogni domenica chiedo ai miei ragazzi "solo" di essere migliori degli avversari. Sono considerato un tecnico offensivo, ma secondo me i ragazzi devono imparare a giocare per fare gol, non a giocare a non prenderne. Il palleggio genera autostima nel giocatore, chi ha fiducia nei propri mezzi e si crede forte è più facile che lo diventi, togliendosi poi delle grandi soddisfazioni quando si raccolgono i frutti della fatica fatta durante la stagione. L'anno scorso poi ho avuto l'occasione di vedere alcuni giocatori classe 2003 in cui ho visto delle buone potenzialità, hanno lavorato e penso che i risultati si siano visti in campo. Devo dire anche che in questi tre anni in cui sono passato da allenare prime squadre al settore giovanile ho imparato tantissimo dai ragazzi che ho allenato, ogni anno ha le sue peculiarità e ogni gruppo è ha sé, ora mi sento un allenatore migliore e ho cambiato tanto del mio approccio e metodo di allenamento. Sono davvero soddisfatto quindi dell'esperienza fatta fino a questo punto». Che idea si è fatto della formula con cui si riprenderà il campionato? «Io sono abbastanza contrario all'idea di giocare una sorta di playoff come paventato, fosse per me giocheremmo fino a luglio almeno avrebbe senso, però bisogna anche capire la difficoltà del momento e adattarsi di conseguenza alle decisioni che verranno prese, è chiaro come sia complicato trovare una buona soluzione che garantisca sicurezza e continuità».
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