Tornei
30 Maggio 2023
La pluripremiata nuotatrice Giulia Terzi si racconta parlando delle sue esperienze di vita e di sport.
Ritornano gli appuntamenti promossi dall’associazione “Ernesto Modanesi - il Mister” e questa volta protagonista dell’incontro è la pluripremiata campionessa paralimpica di nuoto Giulia Terzi che ha voluto condividere la sua esperienza di vita e di sport offrendo la sua testimonianza e il suo punto di vista su aspetti della quotidianità che troppo spesso ancora si danno per scontati. A corredare la serata la presentazione del 2º Memorial in ricordo dell’allenatore bergamasco, che vedrà scendere in campo le rappresentative Under 18 di Inter, Genoa, Atalanta e Cremonese e squadre regionali Under 15, per una tre giorni di calcio e non solo, ma anche di divertimento e celebrazioni con l’inaugurazione di una nuova struttura polivalente dedicata a Modanesi.
L’esempio di Giulia. Nonostante i numerosi titoli a livello nazionale e internazionale, l’atleta di Arzago d’Adda (Bg) nel presentarsi si sofferma innanzitutto sul suo percorso di studi, che l’ha portata a conseguire ben due lauree. Come lei stessa ha tenuto a sottolineare, Giulia è anche altro oltre la piscina. E proprio la sua determinazione a voler arrivare sempre ad alti livelli nello studio così come nello sport, con un passato a livello agonistico anche nella ginnastica artistica, l’ha portata a essere la ragazza che è oggi. Determinazione che non è stata scalfita nemmeno dalla sua patologia, una scogliosi congenita degenerativa, che dopo i 13 anni ha cominciato a manifestarsi in modo più insistente fino a portarla in sala operatoria per la prima volta nel 2015. I numerosi interventi a seguire non sono bastati a evitare la sedia a rotelle nel 2018, ma grazie alla sua forza di volontà e all’aiuto dei suoi fratelli è riuscita a superare anche questo scoglio. La stessa Giulia ricorda i primi momenti sulla carrozzina: «Mi sono detta: "Devo essere forte, non se lo meritano di vedermi crollare”. Facendo così cercavo di dare forza a loro, ma in realtà la stavo dando a me. Ricordo che provavo con mio fratello più piccolo a impennare sulla carrozzina. E buttandola sul gioco piano piano ne sono uscita. Non è stato semplice, però da lì ho capito che la mia vita sarebbe stata uguale a prima». Per evitare altre rotture della colonna vertebrale i medici le hanno consigliato come sport proprio la piscina, posto in cui Giulia, dopo qualche iniziale tentennamento, si è trovata e ambientata: «Quando sono entrata in acqua ho provato le stesse emozioni che provavo quando ero in palestra. E poi sembra assurdo, ma è l’unico posto in cui non essendo in carrozzina riesco a sperimentare il mio corpo». Lo stimolo e l’adrenalina delle gare l’hanno poi portata a cercare una squadra e a cominciare a vincere: «Quando dovevo andare da sola a nuotare non ero entusiasta della cosa. Da lì ho deciso di entrare in una squadra paralimpica e iniziare tutto un percorso. Poi pian piano vedendo che rientravo in certi parametri gli obiettivi sono cresciuti».
La lunga strada per la normalità. L’iter per normalizzare gli sport paralimpici, così come la quotidianità di chi ha una disabilità agevolando ingressi e spostamenti sia nelle strutture pubbliche che negli edifici privati, è ancora cosa lunga, come ammette la stessa Giulia: «Gli atleti paralimpici sono tutelati, ma fino a un certo punto. Per assurdo io che sono medaglia d’oro olimpica e che mi alleno due volte al giorno tutti i giorni ricevo 700 Euro al mese dal comitato. Ovviamente è poco se uno a 28 anni vuole costruirsi qualcosa; anche perché tu per ricevere questa somma ogni anno devi riconfermarti entro i primi quattro al mondo. Da gennaio alcuni atleti sono riusciti a entrare nei gruppi militari dello Stato, per cui essendo assunti hanno lo stipendio. Viene data loro poi la possibilità, una volta terminata la carriera sportiva, o di ritirarsi o di essere assunti direttamente nel corpo di riferimento. Anche dal punto di vista degli impianti sportivi la maggior parte non è accessibile e io stessa devo ancora essere aiutata a entrare in piscina per via delle scale».
Un weekend all’insegna dello sport. Il 2-3-4 giugno 2023 a Fara Gera d’Adda ci sarà la seconda edizione del Memorial Ernesto Modanesi, che si aprirà con il quadrangolare tra gli Under 18 di Atalanta, Cremonese, Inter e Genoa, squadre rappresentate rispettivamente da Maurizio Costanzi e Paolo Porcari, responsabili dei settori giovanili di nerazzurri e grigirossi, Armando Madonna, osservatore dell’area agonistica per l’Inter e Carlo Taldo, Ds Primavera dei grifoni, chiamati alla riconferma dopo la vittoria nella passata edizione. Il programma si chiuderà domenica 4 con il quadrangolare tra gli Under 15 regionali di Trevigliese, Caravaggio, Virtus Ciserano Bergamo e Accademia Gera d’Adda.