Prima Categoria
30 Gennaio 2023
Alessio Negro, tecnico del Chianocco, è stato squalificato fino a luglio
I derby, di per sé, sanno essere gare amare; ma la partita di cartello del Girone D di Prima Categoria con il Venaus per il Chianocco si è trasformata in un vero e proprio incubo. Nella gara del 22 Gennaio, per gli Orange è maturata una sconfitta per 1-2tra le mura di casa, un risultato su cui hanno pesato ben tre espulsioni comminate a Francesco Pelle, Aris Rognetta e Andrea Carrino, tutte giunte nel corso della ripresa. I provvedimenti presi dal direttore di gara, il signor Biasiol di Nichelino, hanno portato nervi tesi anche nella panchina della formazione della Val di Susa, con conseguenti provvedimenti disciplinari durissimi piovuti dal Giudice Sportivo.
A far chiarezza su quanto accaduto ci ha pensato il Comunicato Ufficiale Numero 62 della Lega Nazionale Dilettanti del 26 Gennaio 2023, in cui sono arrivate squalifiche rappresentanti delle vere e proprie stangate. Andando in ordine:
Le motivazioni riportate sono riprese dal Comunicato Ufficiale stesso, frutto del referto del direttore di gara, e sono ciò che più viene contestato dalla società valsusina. Ma, ancor prima di entrare nel merito, bisogna prendere in esame le squalifiche giunte per i componenti dello staff, forse le più pesanti.
«Per condotta gravemente irriguardosa nei confronti dell'arbitro, concretizzatasi in contatto fisico e minacce al limite della condotta violenta. Nello specifico, a seguito della espulsione del Sig. Addari, il Sig. Negro inveiva contro l'arbitro, che lo espelleva; alla notifica del provvedimento, il tesserato entrava velocemente in campo e si poneva a 4/5 cm dal direttore di gara, urlandogli in faccia, minacciandolo e chiaramente cercando un contatto fisico. Veniva portato via a forza dai propri giocatori e nel mentre, in segno di ulteriore minaccia, mostrava il pugno chiuso all'arbitro. Il Sig. Negro per il restante tempo di gioco restava a bordo campo, dal lato degli spogliatoi, e dava indicazioni ai giocatori. Al termine della gara, rientrava senza autorizzazione sul terreno di gioco, raggiungeva l'arbitro e riprendeva a minacciarlo e insultarlo, impedendogli di raggiungere lo spogliatoio ostruendo il passaggio col proprio corpo e colpendo più volte col petto l'arbitro che tentava di uscire dal campo. In questa situazione, nessuno dei dirigenti della Società Chianocco interveniva a supporto del direttore di gara e il Sig. Negro veniva bloccato a fatica da due giocatori, mentre continuava a mostrare i pugni chiusi in segno di sfida e minaccia».
«Al minuto 35 del secondo tempo di gioco, entrava senza autorizzazione sul terreno di gioco e, invitato
dall'arbitro a qualificarsi ed allontanarsi, si presentava dicendo che, in quanto Presidente della Società, poteva
fare ciò che voleva. Allontanato dal recinto di gioco anche con l'aiuto del capitano, nell'uscire minacciava
l'arbitro e poi prendeva posto dietro alla panchina del Chianocco».
«Per condotta ingiuriosa nei confronti del direttore di gara, reiterata anche al termine della partita».
Il comunicato della Lega Dilettanti del Piemonte e della Valle D'Aosta non lascia spazio dunque ad interpretazioni, denunciando un atteggiamento sbagliato da parte dei componenti della società Chianocco.
Il primo ad intervenire sulla questione è l'allenatore Alessio Negro, il quale ha da ridire sull'operato e le scelte prese dal direttore di gara, pur mostrando le proprie scuse per il brutto episodio:
«Io in questi casi sorvolo sempre, perché non abbiamo mai la possibilità di controbattere quanto scritto da un arbitro inadeguato. Con il Venaus non abbiamo alcun tipo di problema, il problema è stato causato dall'incompetenza del direttore di gara. E' vero, si scarica sempre la colpa sull'arbitro, ma giuro di non aver mai visto in dodici anni di carriera un direttore così arrogante. Detto questo abbiamo sicuramente sbagliato degli atteggiamenti, ma siamo arrivati veramente all'esasperazione, poiché sei ammoniti in appena un quarto d'ora di partita per i miei ragazzi e zero per gli avversari porta ad iniziare ad innervosirsi; inoltre, c'era un rigore a nostro favore che non è stato fischiato e addirittura è stato dato giallo per simulazione al nostro attaccante. Il tutto seguito dall'episodio di Pelle, il quale marcato stretto dal difensore, provando a liberarsi dell'avversario ha involontariamente colpito l'avversario, l'arbitro lì ha estratto il rosso diretto senza esitazione. Dopodiché vi è stato il rosso per Rognetta, che non è avvenuto proprio come descritto, poiché dopo l'assegnazione di un calcio di punizione il giocatore ha calciato la palla verso il punto di battuta, pallone passato vicino all'arbitro che si è girato ed ha estratto il rosso mal interpretando la situazione. Lì un po' esasperato, cosa che non mi era mai successa e vi è il mio storico a testimoniarlo, ho perso il controllo dopo aver chiesto spiegazioni all'arbitro sul perché si stesse comportando così e ricevendo come risposta "adesso ti faccio pulizia in sta panchina". Ribadisco le mie scuse a tutti, anche alle persone che sono venute a vederci, perché non rientra nei miei atteggiamenti, è un comportamento che ho sempre criticato e questa volta mi è capitato».
Sulle parole dure riportate dal referto...
«Nel referto poi c'è scritto che sono andato petto contro petto con il direttore di gara: è vero, gli sono andato vicino, ma non l'ho toccato nemmeno con un dito, io sono andato davanti a lui per parlargli e chiedergli spiegazioni, tant'è che l'ho fatto con le braccia incrociate dietro la schiena, proprio per far capire la mia intenzione di confrontarsi. Al chè quando lui mi ha schivato per entrare negli spogliatoi l'ho lasciato tranquillamente passare. Ha fatto arrivare i carabinieri senza che fosse il caso, poiché nessuno stava facendo niente, carabinieri che tranquillissimi lo hanno accompagnato. L'unica cosa che mi fa arrabbiare è il non aver la possibilità di difendersi».
Infine sulla squalifica rivolta al Presidente...
«Anche per quanto riguarda la sanzione del presidente, il quale era entrato passando da bordo campo per dire una cosa a chi mi sostituiva in quel momento, la trovo senza logica. Il direttore non ha considerato minimamente il clima in quel momento. La settimana prima nella gara con il Barracuda il loro presidente è passato in mezzo al campo interrompendo la gara, in quel caso però non c'è stata alcuna sanzione, dunque sono stati adottati due pesi diversi per una situazione analoga».
Anche il presidente della società Massimiliano Rossero è voluto intervenire sulla questione, denunciando un accanimento nei confronti della sua squadra:
«Io non voglio commentare quello che è stato l'arbitraggio, perché dopo i fatti di ottobre a Caselette con Pasqualone ho deciso che non l'avrei più fatto: siamo in Prima Categoria e gli arbitri rispecchiano questo livello. La nostra fortuna è che lui stesso ha chiamato i Carabinieri a cui ha rilasciato una versione differente di quella riportata sul referto, e proprio da questo partiremo per fare ricorso. Infatti, le forze dell'ordine giunte sul posto hanno trovato una situazione tranquilla e sotto controllo: è vero, l'hanno accompagnato, ma senza apprensioni. Non contesto le decisioni arbitrali, ma l'attribuzione di insulti e le violenze nei nostri riguardi, poiché non ci sono assolutamente state. Ho preso tre mesi perché sono entrato in campo in seguito all'espulsione di tre giocatori, il mister e il massaggiatore, in un momento in cui serviva di rimettere ordine in quello che era un attimo di confusione. La settimana prima con il Barracuda vi è stata un'invasione di un tesserato durante la partita per recuperare delle chiavi in panchina e non è successo nulla nonostante abbia interrotto il gioco; io, invece, sono passato a bordo campo per portare un foglio per tenere conto delle sostituzioni , vengo inibito per tre mesi senza aver influito sul gioco. Inoltre, mi dà fastidio che si dica che l'abbia insultato, quando in realtà ho solo risposto quando mi è stato chiesto chi fossi, tra l'altro presentandomi con il mio nome quando avrei potuto benissimo farlo con il nome di qualcun altro per evitare un'eventuale squalifica».
E poi ancora il malcontento verso una reiterata presa di mira verso la società...
«Trovo un po' di accanimento verso di noi...Mi spiace che vengano ingranditi questi fatti per infangare il buon nome della società. Già per la questione Pasqualone abbiamo subìto senza poter fare nulla, perché lì è la parola nostra contro quella dell'arbitro che ha sempre ragione. Per l'appunto il brutto di questo regolamento è che non c'è la possibilità di difendersi, perché accusatore e giudice parlano tra di loro, mentre l'imputato non può dire la sua. Ribadisco le espulsioni sono giuste, però non ci va di passare per camorristi quando non lo siamo. Chi sbaglia è giusto che paghi, ma in proporzione a quanto fatto. La versione che ha dato l'arbitro degli avvenimenti è gonfiata. Come nel caso del rosso a Pelle: il ragazzo non avrebbe mai dato una gomitata volontaria all'avversario, anche considerando che i nostri giocatori e quelli del Venaus si conoscono tutti e molti sono anche amici. O riguardo al battere sulla porta mentre era negli spogliatoi, il tutto era dovuto dai festeggiamenti del Venaus per cui non ne possiamo nulla. Abbiamo già contattato la lega per il reclamo e in questi giorni scriveremo le nostre memorie difensive: non ci va di passare per quelli violenti che non siamo».
Al Chianocco dunque non rimaneva che dare una risposta sul campo, reagire ad un momento difficile contro un avversario in corsa per la Promozione, il Mirafiori. Dalle situazioni peggiori gli uomini risorgono e così hanno fatto gli Orange, conquistando un punto. Nell'1-1 risulta decisiva la punizione di Damiano Tonda al 23' della ripresa, rete con cui si è risposto al vantaggio di Matteo Milani firmato al 10' della prima frazione. Un punto importante per muovere la classifica, con la zona salvezza che ora dista sei punti: i valsusini già l'anno scorso hanno dimostrato di poter compiere vere e proprie imprese, la chiave deve essere un ambiente compatto e una squadra pronta a dare tutto in campo.