Under 19
14 Aprile 2023
UNDER 19 CALVAIRATE • Evenezer Ghebremariam, capitano della formazione due volte campione del Girone B, con un passato canoro
Calcio e musica, due mondi apparentemente sconnessi, ma con un forte legame costruito nel tempo. Grazie alle canzoni sì, dedicate al pallone o con citazioni ad hoc, però anche grazie ai quei calciatori che hanno vestito pure i panni del cantante. Dai precursori Glenn Hoddle e Chris Waddle - stelle del Tottenham degli anni '80 - al più recente Rafael Leao, non sono pochi i giocatori che hanno sperimentato anche con le proprie corde vocali, finendo spesso nell'incidere canzoni pop o rap. Chi però si è immerso in un altro mondo è Evenezer Ghebremariam, cresciuto a calcio e musica bianca.
Intraprendere più percorsi contemporaneamente non è mai semplice, richiede ottime capacità organizzative e tanta forza di volontà, quelle che il classe 2004 della Calvairate sembra avere sin da piccolo. «Dai 9 ai 14 anni la mia giornata tipo era scuola, canto, studio e calcio. - spiega infatti il capitano dell'Under 19 milanese - Dovevo far sì che le cose non si sovrapponessero, quindi per 5 anni ho dovuto organizzare le mie giornate per fare tutte le cose. Sono stati anni durissimi, ma che mi hanno formato molto». E a proposito di formazione, quella musicale arriva da un istituto d'Élite, ovvero la Cappella Musicale del Duomo Milano, come racconta Ghebremariam: «È la più vecchia di Milano, fondata se non sbaglio nel 1402. È una scuola 7 su giorni 7, con ore di lezione e ore di canto per allenarsi in vista delle messe di domenica mattina in Duomo. In pratica la mia giornata iniziava alle 7 e tornavo a casa alle 18:30, e magari avevo anche gli allenamenti di calcio in settimana, quindi finivo e correvo lì».
Un giovane Ghebremariam durante una delle celebrazioni
Un'esperienza tosta, ma che «mi ha formato tanto come persona. - afferma il terzino originario dell'Eritrea, ma nato e cresciuto a Milano, che a proposito della via musicale prosegue - Per adesso l'ho lasciata, però non si sa mai. In quella scuola ho imparato a suonare, ora infatti vado ogni tanto nell'aula di musica dell'università a suonare il pianoforte. Cerco di non lasciare la musica da parte, canto quando sono a casa e molte persone che frequento tuttora le ho conosciute in quell'istituto». Alle origini di questa passione, invece, la famiglia: «Anche mio padre suona, è iniziato tutto da lui, poi la conoscenza della scuola l'ha fatta mia madre». E da qui l'inizio di un'avventura che porta Ghebremariam anche al di là della Lombardia. «Durante l'anno capitava che ci fossero delle trasferte. In quinta elementare siamo andati a Roma per la beatificazione di Paolo VI, siamo anche andati ad Assisi e pure in Germania a incidere un nostro disco. - spiega il classe '04, che provando a costruire un ponte tra musica e calcio chiosa - Una questione importante è che cantare davanti a tante persone mi ha aiutato a gestire l'ansia anche durante le partite».
Sempre a Milano si sviluppa anche quella che, fin qui, è la carriera di Ghebremariam, divisa tra le altre tra Lombardia Uno, Calvairate, Franco Scarioni e ancora Calvairate, dove arrivano anche le prime grandi soddisfazioni dopo un impatto sfortunato. «Quando ero con mister Francesco Luciani mi aveva chiesto di venire in Calva. - racconta il difensore - Mi aveva insegnato tanto, però purtroppo ho avuto un infortunio al braccio e sono rimasto 5 mesi senza sport. Quando sono tornato sentivo che avevo qualcosa in meno e non sono riuscito a dare il massimo in quella stagione. La Scarioni mi ha chiamato e ho passato tre anni bellissimi, di cui uno con i più grandi, poi nella scorsa stagione insieme ad Aliotta e Vitali ci hanno chiesto di venire alla Calvairate e ho incontrato Curioni, con cui mi sono subito trovato bene». Prima di tornare in biancorossoblù, però, per il terzino arriva una chiamata molto particolare: «Mi è arrivata una proposta dalla Svezia, però non me la sentivo di lasciare l'Italia e la mia famiglia per andare là da solo da minorenne. Non volevo neanche lasciare tutto quello che avevo qui».
Il capitano della Calvairate ai tempi dell'Under 17 della Franco Scarioni
Il ritorno alla Calvairate, poi, è di quelli da favola: Coppa Lombardia vinta, campionato vinto ed esordio in prima squadra. Una stagione - la 2021/2022 - praticamente perfetta e di grande insegnamento per Ghebremariam, che sulla parentesi in Eccellenza racconta: «È stata un'esperienza importante. La differenza si vede anche in allenamento, in più un giocatore d'esperienza può aiutarti a crescere sia come giocatore che come persona, e io ho imparato molto». La maturazione, però, è anche tattica, con il tecnico Matteo Curioni che lo sposta un po' ovunque nel campo, come già successo in passato. «Il mio ruolo principale è terzino, sinistra o destra non trovo differenze, riesco a giocare abbastanza bene con entrambe i piedi. - spiega il classe '04 - Con lui ho fatto anche mezzala ed esterno d'attacco, mentre in Lombardia Uno ho giocato ala e in Barona difensore centrale o centrocampista. Non mi sono mai trovato in difficoltà, però il ruolo che preferisco e che mi soddisfa di più è quello del terzino. Mi piace molto sia difendere che attaccare e quando mi trovo terzino, o esterno nei 5, mi piace recuperare palla ed essere protagonista in ripartenza dell'azione offensiva».
Evenezer con il trofeo della Coppa Lombardia vinto nella scorsa stagione
Una descrizione che fa venire in mente più di qualche giocatore dell'epoca moderna in grado o di farsi tutta la fascia col motorino o di tagliare dentro al campo, ed è su queste basi che poggiano gli idoli di Ghebremariam. «Mi arricchisce vedere giocatori come Theo, Davies o Hakimi e provare a imitarli. - racconta infatti il capitano della Calvairate, che sulle tinte del proprio cuore non ha dubbi - Sono interista sfegatato. L'anno scorso ero affascinato da Perisic, ho visto un giocatore rinato, poi di giocatori come Di Marco e Dumfries, qualche volta, mi affascina vedere i loro movimenti e come approcciano la gara». Un tifo nerazzurro talmente forte da creare anche qualche simpatico siparietto negli spogliatoi, come svela il terzino milanese: «Vado allo stadio in Curva Nord al secondo anello verde. A volte quando ci sono le partite dell'Inter durante i nostri allenamenti devo smuovermi per convincere Curioni a farmi andare».
Trova il tifoso • Ghebremariam in curva per sostenere la sua squadra del cuore: l'Inter
Insieme al suo nuovo allenatore inizia anche un biennio ricco di successi. Oltre al già citato double della scorsa stagione, in quella attuale Ghebremariam e compagni conquistano per la seconda volta consecutiva il titolo di campioni del Girone B. Un traguardo raggiunto un paio di settimane fa nonostante la sconfitta interna con la Sesto 2012, per nulla dolorosa visto il ko dei rivali del Villa arrivato a inizio secondo tempo. Una notizia che, però, non è arrivata in campo, come racconta il difensore milanese: «L'abbiamo scoperto solo a fine partita, infatti noi pensavamo che avremmo dovuto giocarci tutto nell'ultima di campionato. Con la Sesto quando abbiamo preso gol ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che non perdevamo in casa praticamente da tre anni, quindi abbiamo fatto di tutto per riprendere il risultato, ma purtroppo non ci siamo riusciti. Loro si sono difesi bene, hanno letto le nostre azioni e alcune cose non ci sono venute».
Nonostante ciò la festa parte lo stesso, e permette anche di tirare il fiato dopo un campionato abbastanza impegnativo, come spiega Ghebremariam: «È stata una bella soddisfazione. Arrivavamo da un periodo un po' di difficoltà visto che a gennaio alcuni compagni hanno deciso di cambiare. Siamo rimasti in pochi e vincere è sato un momento di sollievo, e comunque siamo soddisfatti del percorso fatto durante il campionato». Un successo dunque più complicato rispetto a quello dell'anno scorso, concluso con un paio di giornate d'anticipo e una decina di punti di vantaggio sulla seconda della classe. «Rispetto alla scorsa stagione ho visto due gruppi molto diversi. - analizza il capitano - Il nucleo dell'anno scorso era formato da giocatori del 2003 che avevano già fatto la categoria, questa volta la rosa era di 2005 alla prima esperienza in Under 19. È grazie al lavoro di mister Curioni e dello staff se siamo riusciti a vincere il campionato per il secondo anno di fila».
Una vittoria arrivata matematicamente con quella sconfitta, preceduta però quattro giorni prima dal vero apice della stagione milanese: il successo nello scontro diretto con il Villa. Un derby che permette alla Calvairate di andare a +5 sui rivali di tutto un campionato a due giornate dalla fine, e che per Ghebremariam «è la ciliegina sulla torta. Sicuramente è stato un momento importante della stagione. Eravamo avvelenati da come era finita l'andata - sconfitta per 2-1 - e la partita è stata molto combattutta, fino a 15 minuti dalla fine eravamo 0-0. Dopo i gol di Rizzolini e Bernardo siamo riusciti a fare il passo in più e, anche se non era matematica, l'abbiamo vista e festeggiata come la partita della vittoria del campionato».
Messo in bacheca anche questo trofeo, per Ghebremariam e compagni resta un ultimo titolo da conquistare, l'unico sfumato l'anno scorso, ovvero quello di campioni della Lombardia. I ragazzi della Calvairate sono infatti già qualificati ai quarti di finale per il titolo regionale che si terrano sabato 22 aprile, gli stessi che nel 2022 videro i biancorossoblù uscire in semifinale con l'Accademia Pavese, poi campionessa. «Ci aspettano delle fasi finali importanti, dove cercheremo di essere protagonisti. - afferma il classe '04 - L'anno scorso è stato brutto, rispetto agli altri penso fossimo i più pronti per vincere. Chiudere la stagione in quel modo non è stato bello, però proveremo a rifarci quest'anno. Sono molto curioso di vedere come andrà».
Il capitano della Calvairate, al centro, e alcuni compagni posano con i due trofei vinti l'anno scorso
Destino vuole che in questa stagione alla fase finale non ci sarà l'Accademia, ma c'è un'altra squadra con cui i milanesi hanno un conto in sospeso: la Cisanese. Sconfitta l'anno scorso nella finalissima di Coppa Lombardia, la formazione bergamasca ha avuto proprio in questa stagione la sua vendetta eliminando i ragazzi di Curioni ai quarti della stessa competizione. Il parziale dunque è di 1-1, e al terzino tuttofare della Calvairate non dispiacerebbe giocarsi la bella: «L'anno scorso abbiamo vinto la Coppa, ma io purtroppo ero squalificato. Quest'anno loro si sono presi la rivincita togliendoci quello che per noi era un obiettivo, quindi incontrarli di nuovo sarebbe uno stimolo in più per riprenderci quello che ci hanno tolto».
Ciò che sarà lo si scoprirà tra qualche giorno, quando verranno fatti i sorteggi per la fase regionale, la certezza intanto è che per questo finale di stagione i biancorossoblù potranno contare di nuovo sul carisma del loro capitano, un ruolo che Ghebremariam vive così: «Mi sento un leader che in campo si fa sentire, ma nel gruppo squadra mi sento più un compagno allo stesso livello degli altri. Sono il primo che scherza in gruppo, poi in campo cambio testa e cerco di tenere la squadra sul giusto livello di determinazione e cattiveria». E qualche sicurezza sembra esserci pure guardando al futuro, come conclude il classe '04: «L'anno scorso ho ricevuto diverse proposte, però volevo restare e sinceramente vorrei rimanere alla Calvairate. Vorrei salire in Eccellenza e provare a essere fisso in prima squadra, poi si vedrà».