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Eccellenza

Etichettati come flop e delusione, si salvano all'ultima giornata e vincono un ambitissimo premio

Un gol al 94' fa scoppiare l'apoteosi: pochi veterani e tantissimi giovani in rampa di lancio per sbaragliare la concorrenza

SAN DOMENICO SAVIO ASTI ECCELLENZA PIEMONTE

SAN DOMENICO SAVIO ASTI ECCELLENZA PIEMONTE: ancora immagini di festa all'ultima giornata per il San Domenico Savio di Cascino

Fissare degli obiettivi a inizio anno, lavorare, raggiungerli, festeggiare. Il percorso perfetto che ogni società sogna di percorrere, se poi si riesce a fare tutto ciò per due anni di fila e rispondendo con i fatti ad etichette di "delusione" e "flop" vale ancora di più. La provincia di Asti si gode un momento di assoluto godimento sul fronte calcistico, con Asti in D, Pro Villafranca ai playoff di Eccellenza e il San Domenico Savio che si salva ancora, senza playout, all'ultima giornata. 

I gialloverdi di Cascino evitano i playout all'ultima giornata, battendo in trasferta la Pro Dronero e allungando a +9 sulla CBS penultima, festeggiando la salvezza diretta con un grosso sospiro di sollievo. Obiettivo raggiunto, ma il vero obiettivo per gli astigiani è portare a casa ancora il Premio Giovani, vincendo 6.000 € grazie al primo posto nella graduatoria del girone B, con il miglior punteggio dell'intera categoria in Piemonte. L'intento dichiarato della società di lanciare ragazzi dei settori giovanili del SanDo e dell'Asti si è realizzato nel migliore dei modi, ma non senza fatica.


LA STAGIONE

Dopo una salvezza raggiunta l'ultima giornata il San Domenico Savio conferma Camillo Cascino e ringiovanisce ulteriormente la rosa. I ragazzi lanciati lo scorso anno vanno via, ne arrivano altri e insieme a loro cambiano anche i veterani. Via Basso e Simone (direzione Luese Cristo), dentro Lewandowski e Corradino, insieme a Tuninetti. L'obiettivo dichiarato resta sempre lo stesso, ovvero salvezza e vittoria del Premio Giovani, ma l'inizio di stagione sembra poter presagire qualcosa in più.

Il San Domenico si piazza nelle posizioni alte di classifica, annusa la zona playoff ma sul lungo, complice una flessione nelle prestazioni, qualche infortunio dei big d'esperienza e dei "peccati di gioventù" fanno perdere quota agli astigiani, fino alla delicata zona playout, contesa a lungo con le varie Albese, Cheraschese e Moretta. Queste ultime due però prendono il volo nel finale di stagione e il SanDo si ritrova risucchiato verso il playout, fino all'ultima giornata.


L'EPILOGO CLAMOROSO

Ultima giornata, San Domenico Savio a +6 sulla CBS penultima. Astigiani in campo in trasferta a Dronero, torinesi in casa contro l'Alba Calcio in cerca della Serie D. Non una sfida facile per Cascino e la situazione si complica ufficialmente già al 25', con il vantaggio dronerese firmato Brondino. Così facendo per il SanDo la condanna ai playout è quasi scritta, ma a inizio ripresa succede l'insperabile: doppietta di Masoello in 5', gol dell'Alba e Cascino che vola a +9 sulla CBS, virtualmente salvo.

I gialloverdi sembrano poterla controllare e le notizie da Torino sono incoraggianti. Potrebbe essere tutto pronto per la festa, ma gli imprevisti sono dietro l'angolo: al 92' calcio di rigore assegnato alla Pro Dronero, segnato da De Peralta. Il SanDo torna di nuovo a +7, i playout sono quasi una certezza, una beffa last minute. Ma gli astigiano la ribaltano ancora. Calcio d'inizio, lancio lungo, un difensore della Pro spazza e colpisce il braccio di un compagno: è rigore. L'uomo della provvidenza, Marc Lewandowski, segna il 2-3 al 94'. Il San Domenico è salvo, può esplodere la festa.


TOGLIERSI DEI SASSOLINI

CAMILLO CASCINO ALLENATORE

«Era il nostro obiettivo dichiarato, salvezza e Premio Giovani, raggiunto per due anni di fila. Bene così - spiega il tecnico Camillo Cascino - Non abbiamo mai dichiarato la volontà di fare i playoff o di salire, la società mi ha chiesto salvezza e utilizzo di ragazzi del settore giovanile per lanciarli in Eccellenza. Non abbiamo preso ragazzi da altri vivai se non dall'Asti, sono tutti ragazzi giovani del nostro vivaio. L'unico giovane rimasto dall'anno scorso è stato Laneve, gli altri sono stati tutti debuttanti e arrivati in prima squadra quest'anno. Un dato statistico? I nostri Under hanno tutti fatto dalle 13 presenze in su, esclusi i ragazzi andati via o arrivati a gennaio». 

Numeri importanti per una società e un gruppo che ha subito puntato a un obiettivo, diverso da quello a cui si può pensare abitualmente, raggiungendolo a pieni voti. «Tutto ciò è stato fortemente voluto dal patron Bruno Scavino: una società che investisse davvero sui propri ragazzi e che potesse puntare al Premio Giovani. È stato un biennio ricco di frutti, siamo orgogliosi di noi stessi e del lavoro fatto da tutti: Lewandowski (classe 1989), Corradino (classe 1986), Acosta (classe 1992), Bosco (classe 1993), Tuninetti (classe 1997) e Redi (classe 1999) sono gli unici "vecchietti" della rosa, gli altri sono tutti nati dal 2000 in giù. Il contributo degli uomini di esperienza è stato importante, sia sportivamente che per la maturità dei fuoriquota»

«Se devo togliermi dei sassolini dalle scarpe? Qualcuno ci ha indicato come flop a metà stagione, guardando solamente i 4 over che abbiamo in squadra - conclude Cascino - Mai nessuno qui ha pensato di fare i playoff, ma a volte parlano senza sapere. È vero, a un certo punto eravamo nei primi posti, ma l'obiettivo non è mai cambiato. Abbiamo pagato qualche errore dei più giovani e i 12 rigori subiti sono una testimonianza, oltre a qualche problema di infortuni. Ma va bene così, siamo salvi e con il miglior punteggio del Premio Giovani di tutta l'Eccellenza».

Il futuro di Cascino? C'è ancora tempo per pensarci: «Dopo un biennio di soddisfazioni e obiettivi raggiunti è chiaro che uno si apra ad altre valutazioni. Ho da poco preso il patentino UEFA A, sarei ipocrita nel dire che non valuto altre soluzioni, di categorie più alte. Mi prenderò il mio tempo».

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