Kings League Italia
03 Marzo 2025
KINGS LEAGUE LOTTOMATICA.SPORT ZEBRAS • Andrea Tarasco
L'immaginazione è il motore dei sogni, quella cosa che quando giochi a calcio da piccolo ti fa volare con la mente su un campo in cui sei compagno di squadra di un campione del Mondo, oppure d'Europa. L'immaginazione è quel superpotere che ti proietta dai centri sportivi di provincia a un palcoscenico seguito da centinaia di migliaia di persone. L'immaginazione, a volte, non è tale, ma è pura realtà. Quella di un ragazzo che dai Giovanissimi del Ponte San Pietro si ritrova a giocare un Mondiale con Francesco Totti e uno con Leonardo Bonucci; d'altronde, l'immaginazione contiene la parola «magia», forse l'unica in grado di spiegare l'ultimo anno e mezzo vissuto da Andrea Tarasco, e il suo ultimo gol visto da tutto il paese: pallonetto da centrocampo contro un ex Sampdoria.
Sì, dire a quel ragazzino che nel 2014 vinceva il campionato Giovanissimi Fascia B Regionali che dieci anni dopo avrebbe condiviso lo spogliatoio con Totti è qualcosa che supera ogni più grande sogno. Eppure, citando proprio quel Mondiale del 2006: «È tutto vero». Merito di chi non ha smesso di inseguire la propria passione tra i dilettanti e si è buttato in un'esperienza unica nel suo genere, resa possibile da quella Kings League che sta cambiando il mondo dello sport e dell'intrattenimento (clicca qui per saperne di più), senza snaturare l'anima del calcio.
Perché sì, sarà un campionato a 7 con delle regole molto particolari, ma le emozioni sono sempre le stesse, anzi, alcune prendono forma al di là del pensabile. Lo sa benissimo Andrea, lui che a maggio 2024 si ritrova in Messico a disputare un Mondiale per club con la leggenda della Roma e altri due ex professionisti del calibro di Radja Nainggolan ed Emiliano Viviano, prendendo parte a un torneo che vede scendere in campo pure stelle come Hazard, Nasri e Falcão. «Quella con gli Stallions è stata sicuramente, ma proprio per distacco, l'esperienza calcistica più bella della mia vita», inevitabile il ricordo di Tarasco, che insieme a una decina di ragazzi provenienti dai campionati dilettantistici arriva fino agli ottavi di finale della competizione, per poi giocare una vera e propria Coppa del Mondo al fianco di un altro gigante: Leonardo Bonucci.
Gennaio 2025 segna infatti l'inizio della Kings World Cup Nations, giocata dall'Italia in veste di paese ospitante presso il centro sportivo Vismara di Milano. Un'altra avventura inimmaginabile dai campi di Alzano Cene, finita con l'eliminazione al secondo match contro la strafavorita Spagna, ma andando a un passo da un ribaltone leggendario. Qualcosa di indimenticabile, soprattutto se condiviso con un'altra figura apparentemente inarrivabile da dietro uno schermo. «Da fan di Blur trovarmi nella sua squadra in un Mondiale per me è stato qualcosa di magico. - afferma Andrea facendo riferimento al presidente della squadra, Gianmarco Tocco, uno dei content creator che ha fatto e sta facendo la storia di YouTube e Twitch intrattenendo milioni di persone con i suoi contenuti - Purtroppo qui in casa con la Nazionale è andata male, ma sono state le esperienze più belle che ho vissuto».
Esperienze che valgono il rischio di cambiare totalmente la propria vita: «Non nego che ci sono dei momenti in cui mi chiedo se ho fatto la scelta giusta o quella sbagliata perché comunque non è semplice lasciare quello che hai sempre fatto e che è stato un po' il tuo lavoro, però quando vedi e fai certi tipi di esperienze dici: "È magico anche questo". Poi è sempre calcio, certo, con regole diverse, ma la differenza è più in tutto quello che c'è attorno, per la mediaticità dell'evento. È qualcosa di livello mondiale».
Qualcosa di ben diverso dai palcoscenici dilettantistici, dove però le gioie non sono mancate nella carriera di Tarasco, legate soprattutto al bianconero dell'Olginatese. È con i lecchesi, infatti, che nel 2016/2017 vince per un punto il campionato davanti alla sua vecchia Ponte San Pietro per poi arrivare fino alla semifinale regionale nella categoria Allievi, collezionando inoltre già 12 presenze in Serie D appena 17enne. Presenze che nel 18/19 arrivano addirittura a 26, anche se la stagione più indimenticabile è la 20/21.
Un anno difficile per il dilettantismo vista la pandemia, che prima porta alla fine anticipata della season 19/20 e poi provoca una ripartenza a spezzatino, con tutti i campionati interrotti dopo appena tre giornate, tranne la Serie D e l'Eccellenza. Quest'ultima, però, riparte con un formato diverso, riorganizzato in base al numero di società che decidono di giocare lo stesso tra mille protocolli. Tra queste c'è proprio l'Olginatese di Andrea, che due anni dopo la retrocessione si riprende la Serie D vincendo per tre punti un girone da 11 squadre. «Un po' alla Kings League se vogliamo, qui siamo in 12. - scherza il classe 2000, tra i protagonisti del successo lecchese giocando 8 partite (in totale 697 minuti, che ne fanno l'ottavo calciatore più impiegato da Giovanni Arioli) e segnando anche il gol del ribaltone sulla Pontelambrese - È stata una bella esperienza, avevamo uno squadrone quell'anno. Facevo ancora il fuoriquota, però ho bellissimi ricordi sia dei compagni che del mister».
La penultima avventura in Lombardia prima del trasferimento in D alla Virtus Ciserano Bergamo, ma il bianconero torna nel destino di Tarasco. Lui che dopo aver indossato per due volte l'azzurro dell'Italia, proprio in Kings League è ora uno dei leader degli Zebras, una delle 12 squadre che partecipano alla competizione creata da Gerard Piqué. «Sto cercando di trasmettere ciò che ho vissuto ai miei compagni, più che altro dico loro di divertirsi perché è anche una vetrina per tutti quanti. Rispetto a una Serie D, un campionato del genere magari ti può dare ancora più sbocchi a livello personale, ma banalmente anche a livello lavorativo. - racconta Andrea, senza dimenticare il campo, dove la squadra di Luca Campolunghi (altro noto content creator) si rifà della sconfitta all'esordio con i TRM di Ciccio Caputo vincendo la seconda partita di fila, quella contro i Punchers di Jacopo Sala, chiusa con un suo gol da centrocampo - Loro cercavano spesso la soluzione portiere-punta, si è aggiunto anche il centrocampista, sono andato sull'anticipo forte e ho visto il portiere fuori dall'area. Ci voleva un gol così per liberare un po' dall'ansia i ragazzi, soprattutto chi non è abituato al seguito della Kings. Sono contento più per il gruppo che per me».
E a proposito di squadra, destino vuole che nel suo nuovo percorso targato Zebras il difensore ritrovi chi per primo l'ha introdotto in questo mondo: gli Stallions di Blur. Una partita da vivere lunedì 24 marzo, ancora senza saperne il peso in classifica, ma con una certezza: «Spero nelle prossime partite di fare un altro gol come questo, però sono sicuro che se anche dovessi farne uno del genere contro di loro non esulterei mai così». Come? Con quella maglia tolta e lasciata sul sintetico della Fonzies Arena dopo aver segnato un gol magico per liberarsi di tutte le pressioni, archiviare un'altra vittoria e far spazio ad altri sogni da avverare, anche quelli inimmaginabili.