Scuola Calcio
26 Gennaio 2023
Cristina Esposito nel periodo alla Pro Sesto
In principio fu Cristina Esposito; sulle nostre colonne, perlomeno, la pluripremiata dirigente ex Ausonia e Pro Sesto è stata la prima dirigente “mediatica” che ha fatto conoscere il ruolo dell’accompagnatore da un altro punto di vista. Nel suo caso l’esperienza era iniziata su richiesta dell’allenatore di suo figlio (Emanuele Catanzaro, classe ’97 oggi in Promozione alla Paullese), che sentiva la necessità di una dirigente donna per gestire meglio il gruppo di bambini, ai tempi della Scuola Calcio. Lei, già insegnante di professione, raccolse con entusiasmo la “sfida”, e da lì cominciò una fortunata esperienza nella quale la Esposito fu brava ad affiancare, alla dimensione operativa del suo incarico, anche una forte componente umana e affettiva nel rapporto con i ragazzi, diventandone, per sua stessa affermazione, quasi una seconda mamma.
Nella prima parte di stagione di quest’anno, soltanto nella categoria Esordienti classe 2010 abbiamo avuto modo di apprezzare il lavoro, la sensibilità, la professionalità e la simpatia di diverse donne dirigenti, arrivando alla conclusione che queste siano quasi sempre una garanzia. Dopo tanti anni a contatto con gli addetti ai lavori, ormai, la tendenza è diventata una piacevole consuetudine: le donne sono precise, puntuali, sempre gentili. È il caso dell’ottima Luisa Dempsey dell’Atletico Alcione vincitore nel girone 4. Una chiamata, quella a lei, lasciata spesso in fondo come “dulcis”, sicuri del fatto che avremmo trovato sempre disponibilità e, cosa più importante, un grande apprezzamento nei confronti del nostro lavoro.
Si potrebbe pensare che quando si vincono tutte le partite, com’è stato nel caso degli oranges, sia più facile essere di buon umore, ma la smentita arriva da Elisa Guarneri, dirigente del Sempione Half. I suoi ragazzi sono riusciti a ottenere solo un punto nel torneo invernale, eppure lei non ha mai smarrito il suo “good karma”, ed è stato divertente ricostruire insieme ogni volta le formazioni.
Alla brigata delle dirigenti “Rock” appartengono anche Barbara Boriotti della sorprendente Baggese (con lei abbiamo parlato più approfonditamente proprio nel paragrafo qui sotto), Loana Caputo della Triestina, Katia De Rosa del Settimo, e Angela Petrillo del Sangiuliano CVS.
Le donne del nostro pallone, però, non sono soltanto dirigenti accompagnatrici, ma molto spesso hanno anche ruoli di responsabilità all’interno della società. Alcuni esempi eccellenti di passione applicata al calcio sono quelli di Patrizia Colciago, presidentessa, sempre in prima linea con la sua Suprema ODB che quest’anno ha avviato una partnership con il Centro Schiaffino; la mitica Bice Passera della Villapizzone, o la super coppia del Bonola Calcio: se già conoscevamo Katia Pellegrino, in questi primi mesi abbiamo potuto apprezzare anche l’efficienza della bravissima responsabile-organizzatrice gialloverde, Serena Benaglia.
LA TESTIMONIANZA
Società in ascesa quella della Baggese, che nella categoria 2010 si è appena laureata Campione d'Inverno. Una realtà dove la componente femminile ha una grande importanza. Proprio gli Esordienti posso contare sull’aiuto della dirigente Barbara Boriotti, che dichiara: «È iniziato tutto per gioco. La passione per il calcio è esplosa grazie a questo ruolo, e trovandomi a seguire da vicino il mio figlio più piccolo, affetto da una malattia autoimmune. Non è stato facile in tutti questi anni, sette per la precisione, coadiuvare sia il ruolo da dirigente che il ruolo da mamma, ma con il passare del tempo sono riuscita a trovare un mio equilibrio, e la gestione è diventata più semplice. La Baggese è una società nella quale mi trovo molto bene, perché predomina il concetto di divertimento sopra ogni altro aspetto. Qui si fanno giocare i ragazzi con tranquillità e senza pressione». Sull'importanza della figura femminile nel mondo del calcio giovanile, riconosce: «Oramai nella nostra società, tra le varie categorie, la maggior parte dei dirigenti sono tutte donne. La figura femminile penso sia un valore aggiunto all'interno del calcio, perché abbiamo una sensibilità diversa, e il nostro primo intento è sempre quello di garantire il benessere di tutti».