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Serie B Femminile

A 19 anni stende la Lazio e si prende la vetta nella corsa alla Serie A: ora tutti sanno chi è la leonessa di Botticino

Quello di Gaia Lonati è il volto copertina dopo la grande prova di Formello. Di proprietà dell'Inter, a Cesena sta trovando la consacrazione

Gaia Lonati

SERIE B FEMMINILE: Gaia Lonati

Ospitaletto, Rovato, Palazzolo sull'Oglio: c'è una ragazza che sta percorrendo l'autostrada A4 Torino-Trieste nel tratto che da Brescia porta a Milano. Ponte Oglio, Grumello-Telgate, Seriate. La immaginiamo con le cuffiette nelle orecchie mentre guarda fuori dal finestrino, imparando a memoria tutte le uscite. Bergamo, Dalmine, Capriate: sta pensando alla prossima partita, a quell'emozione, a quell'ansia positiva prima del fischio d'inizio, quella che ti chiude lo stomaco, che è sempre la stessa anche dopo tante partite giocate indossando una maglia che fa sognare. Trezzo sull'Adda, Cavenago-Cambiago, Agrate: avanti e indietro, tutti i giorni o quasi, incastrando la scuola, il tempo da passare con la famiglia le lezioni per la patente. Quando torna a casa dopo l'allenamento la aspettano i libri, e quando molte ragazze della sua età escono la sera, per divertirsi con gli amici e godersi la spensieratezza di quell'età, lei crolla a letto sfinita, perché la sveglia è puntata presto, sempre un po' più presto degli altri.

LA RAGAZZA CHE NON VOLEVA NUOTARE

Gaia Lonati, classe 2004 da Botticino in provincia di Brescia, comincia con la pallavolo, ma mostra presto una tendenza a colpire il pallone con i piedi invece che con le mani, quindi si capisce in fretta come non sia quella la sua strada. Prova con il nuoto, ma un giorno il suo istruttore le chiede: «Gaia, ma a te piace nuotare?» «No, ma mia mamma non mi vuole mandare a calcio».
Le remore della famiglia non sono tanto sul calcio in sé, quanto sulla difficoltà per una bambina di affrontare uno sport di contrasto da praticare all'aperto, spesso al freddo; ma come abbiamo già raccontato per, TomaselliSantoro, Stendardi o Romanelli, alla fine la passione vince su tutto, e la piccola Gaia comincia la sua carriera con la maglia del Rezzato

La tappa successiva, importantissima, è il Chievo Verona. Il primo salto, la prima esperienza più lontano da casa; sta nascendo in quegli anni una giovane calciatrice forte, tosta, mentalizzata. Una di quelle che se viene giù il diluvio e bisogna interrompere prima l'allenamento se ne torna in spogliatoio tutta incavolata. Viene scelta per la Selezione Territoriale della Serenissima, quella del Nord Est, ed è proprio affrontando la Longobarda che viene notata e scelta dall'Inter. In nerazzurro Gaia gioca per tre stagioni, una nella categoria Under 17, con Stefano Torriani in panchina, le altre due in Primavera prima con De la Fuente e poi con Mandelli. Gioca in squadra con Giulia Dragoni, si guadagna le prime apparizioni in azzurro, viene convocata anche in prima squadra in occasione di una partita contro il Pomigliano.

LA LEONESSA È FUORI

Nell'estate del 2022 l'Inter vuole mandarla a fare esperienza per la sua maturazione definitiva. Ma è un periodo delicato per Gaia, è l'anno dell'esame di maturità tra le altre cose, e forse non è ancora il momento giusto per spostarsi ancora più lontano da casa. In accordo con la società la scelta ricade quindi sul Brescia, a casa, nella squadra di casa. Inserita nella rosa della Primavera, Gaia Lonati si guadagna presto la prima squadra, e a 18 anni è già protagonista nel campionato cadetto con la maglia delle leonesse. E così arriviamo al presente, col trasferimento al Cesena che la porta a spostarsi in Romagna, in una società ambiziosa e organizzata ma dal clima familiare, ospitale.

E arriviamo in particolare a domenica 19 novembre, una data che Gaia non dimenticherà perché è quella in cui ha giocato una partita mostruosa, che l'ha portata sotto i riflettori di tutto il mondo del Calcio Femminile. Il giovane Cesena di Alain Conte va in trasferta in casa della Lazio capolista. Le bianconere inseguono le aquile a tre lunghezze di distanza in compagnia della Ternana. È una gara chiave, un attacco al potere. Perdere significherebbe scivolare a -6, vincere vorrebbe dire invece ricucire completamente il gap e tornare in riviera con il morale a mille. 

Foto pagina Facebook Cesena Femminile

A Formello Gaia fa due cose splendide e una incredibile. Al minuto 31 raccoglie un pallone carambolato su un'avversaria nella sua zolla preferita, alza la testa, legge in anticipo il taglio di Jansen e la serve in profondità per il gol del vantaggio. Un assist con il contagiri, la specialità della casa. Passano pochi minuti, la Lazio reagisce sventagliando un pallone sulla sinistra, l'avversaria le scappa inizialmente, ma Gaia recupera, e in scivolata va a intercettare in area di rigore sul pericoloso tiro-cross della biancoceleste. Una chiusura da difensore consumato. La partita prosegue con il Cesena che conduce 1-0 fino al minuto 88: lancio dalla difesa, spiazzata sulla corsa della 9 che regge di fisico alla carica dell'avversaria, poi dribbling con destro, contro dribbling col sinistro, e tiro rabbioso sul primo palo che trafigge il portiere e vale il definitivo 2-0.

QUI GLI HIGHLIGHTS DEL MATCH (GUARDARE PER CREDERE)

Al fischio finale è apoteosi bianconera, la missione è compiuta e le ragazze terribili di Conte sono prime in classifica. Nelle tre giocate descritte in precedenza c'è tutto il repertorio di Gaia Lonati: all'Inter ha giocato spesso da prima punta, ma il ruolo ruolo più naturale per lei è quello che ricopre attualmente, cioè attaccante esterna. È forte, è caparbia, è esplosiva, è generosa. Sa attaccare, ovviamente, prediligendo servire assist alle compagne (probabilmente questo, ancor più del gol nel suo dna), ma sa anche difendere e sacrificarsi. Per spirito e importanza tattica viene in mente in quella posizione il Mandzukic del periodo d'oro alla Juventus. Una punta esterna a cui erano demandati compiti cruciali per l'equilibrio della squadra. Ma Mario era un giocatore meno portato all'uno contro uno, così, nell'interpretazione di quel ruolo, riaffiora anche il ricordo del Samuel Eto'o nell'Inter del Triplete. Non segnava tantissimo il camerunense in quel periodo, ma quanto era prezioso per Josè Mouriho.

UNA STORIA ANCORA TUTTA DA SCRIVERE

Nella giornata in cui veniva sconfitta per 5-0 dalla Juventus, c'è da scommettere che anche la casa madre Inter abbia ammirato la prestazione di una giocatrice sempre di proprietà nerazzurra. Ma per una ragazza di 19 anni abituata a lottare per inseguire i suoi sogni non c'è tempo per pensare troppo in là a cosa potrà riservarle il futuro.
Desenzano, Verona, Mantova: ora la prospettiva geografica è più ampia di quel tratto di Lombardia tra Brescia e Milano. L'orizzonte adesso è nazionale. A Modena si svolta verso l'adriatico passando per Imola, Faenza, Forli, prima di arrivare a Cesena, e a un obiettivo Serie A da provare a inseguire fino alla fine.

Quella ragazza che ascoltava la musica in autostrada però è sempre lei, anche se ora sta crescendo, lontano da casa. La bambina che non voleva nuotare, la leonessa di Botticino, chiamatela come volete... non si rischierà di sbagliare.

PERCHE' OGGI TUTTO IL MONDO DEL CALCIO FEMMINILE SA CHI È GAIA LONATI

 

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