Under 15
17 Marzo 2023
Smentisce in modo secco Riccardo Savant, presidente del Ciriè, quanto scritto sul referto dell’arbitro al termine di Ciriè-Lucento, gara di Under 15 regionale. Un referto pesante che ha indotto il Giudice Sportivo a comminare al presidente dei nerazzurri una squalifica di 12 mesi esatti e che quindi, in quanto inflitta al presidente, comporterebbe gravi conseguenze sul piano sportivo. Già perché, stando al Comunicato numero 6 della FIGC, quello inerente all’ammissione ai Campionati Regionali, tutta la filiera di una società (tutte le squadre delle giovanili, salvo applicazione del "Lodo Borgaro") è da considerarsi ai provinciali qualora pervenisse:
«per il singolo soggetto, una sanzione tra squalifica ed inibizione di durata complessivamente pari o superiore a 12 mesi, inflitti al Presidente o a qualsiasi altro Dirigente e Collaboratore tesserato per la Società».
Era una partita in cui si giocava molto il Ciriè perché vincendo avrebbe sgambettato una big e sarebbe rimasta in corsa per un posto ai playoff in un girone di ferro. Perdere 0-1 in casa quindi non è un risultato propriamente soddisfacente e le proteste per alcune decisioni arbitrali possono essere state un filo sopra le righe. Al tempo stesso, il direttore sul suo referto ha scritto non solo delle proteste del presidente, ma anche di una sua aggressione fisica al termine della gara.
«Per condotta violenta nei confronti del direttore di gara ai sensi dell'art. 36, commi 1 e 3, CGS. Identificatosi quale Presidente della Società, dapprima durante il secondo tempo in più occasioni minacciava il direttore di gara. Non pago, lo stesso, a fine gara reiterava le minacce mostrando all'arbitro il pugno chiuso, subito dopo si metteva testa a testa con lo stesso prendendolo per la giacchetta, strattonandolo e spingendolo. L'azione del dirigente non può che essere giudicata come atto intenzionale, connotato da volontaria aggressività diretto a produrre una lesione personale, tanto che la condotta dell'aggressore si protraeva fino a che non veniva allontanato dall'allenatore e da un calciatore della propria squadra. Le successive scuse consentono di contenere la squalifica al minimo edittale».
Riccardo Savant non ci sta. Non ci sta non per una squalifica in generale, ma perché spiega che non è possibile che lui, al termine della gara, non avrebbe potuto in nessun modo entrare a contatto con l'arbitro e quindi andare a testa, strattonarlo, spingerlo...
«Bisogna fare una premessa - spiega il presidente del Ciriè - Dopo un paio di errori arbitrali gravi io, da fuori, ho cominciato a protestare in maniera veemente. Questo sì, lo ammetto. Non gli ho detto "sciocchino", ma qualcosa di più grave e anche quando la partita è finita, da fuori dalla rete gli ho detto di essere il presidente e ho reiterato qualche insulto. In base a questo mio comportamento io accetterei un mese di squalifica, perché è sbagliato criticare in modo così forte l'operato di un ragazzo. Sono trasparente e queste cose devo dirle. Però c'è un'enorme differenza tra le parole e la violenza. Io non ho picchiato nessuno, non sono entrato a contatto con nessuno. Sfido chiunque a dire il contrario e qualora qualcuno lo facesse io lo querelo. Non l'ho picchiato perché non lo farei mai: in tanti anni di calcio ho preso al massimo una settimana di squalifica. In seconda battuta perché non avrei potuto venire a contatto con l'arbitro».
Il presidente infatti spiega come lui non sia mai entrato nell'area tecnica e quindi il momento in cui è stato più vicino all'arbitro è stato da fuori la rete quando questo è uscito dal campo.
«Io quando arrivo al campo a vedere i miei ragazzi pago il biglietto per dare il mio contributo e sto in tribuna. Non entro mai in distinta e nell'area tecnica ci può entrare soltanto il custode e chi è in distinta. Al triplice fischio ho urlato alcune cose poco carine e me ne sono andato. Non avrei potuto entrare a contatto. Ci sono i testimoni e stiamo preparando al ricorso. Se poi qualcuno lo ho spinto, e indagherò seriamente all'interno del gruppo squadra, e questo ha squalificato me c'è qualcosa di profondamente sbagliato. Se squalifichi qualcuno devi essere sicuro di chi sia: non potevo fare il riconoscimento a inizio partita perché non ero in distinta e non ero nell'area tecnica. È impossibile che sia stato io. Se lo avessi fatto perché mi è partito l'embolo lo ammetterei ma non è così. È un danno di immagine per me e per la società che non ha senso. Ripeto e ribadisco, io non ho picchiato nessuno».
Dal primo grado di giudizio risulta appunto un anno di squalifica e quindi al momento il Ciriè incorrerebbe in quella sanzione prevista dal Comunicato Ufficiale Numero 6 FIGC che precluderebbe l'ammissione ai campionati Regionali. Qui scatterebbe la solita domanda: si farà come con la Rivarolese nel 2019 (ovvero dall'Under 14 all'Under 17 tutte ai provinciali) o si farà come con il Borgaro nel 2022 (soltanto Under 15 e Under 17, in quanto "Campionati" e non "Tornei") ai provinciali?
Una domanda che ad oggi rimane aperta e si presenta sulla scrivania degli uffici del Comitato Regionale Piemonte e Valle d'Aosta, ma che potrebbe essere risolta a priori qualora il ricorso che il Ciriè e il presidente Riccardo Savant stanno preparando per ottenere quantomeno una riduzione della squalifica al di sotto dei 12 mesi.