News
12 Luglio 2023
Burocrazia e squalifiche che possono corrompere e rovinare il lavoro di anni. Un po’ come quello che è successo al Ciriè che, come da Comunicato Ufficiale sugli organici regionali della prossima stagione, si vede retrocesse tutte le squadre ai campionati provinciali per una sola squalifica. Quella dell’allora presidente Riccardo Savant che però urla: «Io non ci sto!». Perché? Perché a fronte della motivazione della squalifica (aggressione fisica e verbale ad un arbitro al termine di una partita Under 15) il suo ricorso è stato respinto per un rebus burocratico che merita un doppio approfondimento.
Da cosa dipende la retrocessione dell’intera filiera ai provinciali?
Perché è stato respinto il ricorso?
L’ammissione ai Campionati Regionali è normata dal Settore Giovanile Scolastico che ogni anno mette nero su bianco i criteri nei primi Comunicati della Stagione. Va specificato un aspetto. Per “Campionati” la FIGC ha sempre inteso soltanto le categorie Under 15 e Under 17, tuttavia dalla prossima stagione (24/25) si intenderà come "Campionati" anche le categorie Under 14 e Under 16 (fino ad oggi intesi come “Tornei”, quindi non normati direttamente dalla FIGC). Eccezion fatta per i Comitati Regionali Piemonte Vda ed Emilia Romagna, nei quali sono già stati promossi a “Campionati” nella stagione appena iniziata.
Una delle maggiori sanzioni previste dalla FIGC è appunto la «Preclusione alla partecipazione ai Campionati Regionali». Fino alla scorsa Stagione Sportiva si poteva incorrere in questa sanzione per:
• Illecito sportivo della società
• Mancanza della Filiera (una squadra per biennio Pulcini, Esordienti, Giovanissimi ed Allievi spesso normati dai Comitati Regionali)
• Squalifica di un qualsiasi dirigente per più di un anno. Evento, quest’ultimo, in cui è incorso il Borgaro nelle categorie Under 17 e Under 15.
Quest’ultima eventualità è stata però modificata il 25 luglio 2022 in quanto per incorrere in tale sanzione serve una squalifica di almeno un anno non di un qualsiasi dirigente, ma soltanto del Presidente. Modifica sacrosanta e logica, in quanto la pesantissima sanzione di retrocedere un’intera società ai provinciali non può dipendere da un qualsiasi tesserato.
C’è un dettaglio che in molti non sanno e per il quale ogni Società dovrebbe munirsi di un segretario onde evitare errori fatali. Ovvero che un Presidente di società che sta scontando la squalifica non può firmare atti ufficiali. Neanche ricorsi che riguardano la sua persona. Ogni atto ufficiale che la società scrive o presenta ai Comitati Regionali o agli uffici preposti, durante il periodo di squalifica del presidente, devono essere firmati dal Vice Presidente. Pena: la non validità dell’atto.
In questi due aspetti è inciampato il Ciriè e più in particolare l’ex Presidente (ora presidente onorario) Riccardo Savant. Il giovedì successivo (16/03/2023) alla partita di Under 15 Regionale Ciriè-Lucento, sul Comunicato Ufficiale numero 78 appariva la squalifica di un anno al presidente con la seguente motivazione:
Per condotta violenta nei confronti del direttore di gara ai sensi dell'art. 36, commi 1 e 3, CGS. Identificatosi quale Presidente della Società, dapprima durante il secondo tempo in più occasioni minacciava il direttore di gara. Non pago, lo stesso, a fine gara reiterava le minacce mostrando all'arbitro il pugno chiuso, subito dopo si metteva testa a testa con lo stesso prendendolo per la giacchetta, strattonandolo e spingendolo. L'azione del dirigente non può che essere giudicata come atto intenzionale, connotato da volontaria aggressività diretto a produrre una lesione personale, tanto che la condotta dell'aggressore si protraeva fino a che non veniva allontanato dall'allenatore e da un calciatore della propria squadra. Le successive scuse consentono di contenere la squalifica al minimo edittale. La sanzione irrogata andrà altresì considerata ai fini dell'applicazione delle sanzioni amministrative di cui al Comunicato 104/A del Consiglio Federale FIGC del 17/12/2014 e successive, come previsto dall'art. 35 c.7 CGS.
«Io non ci sto!» tuona Riccardo Savant nei giorni immediatamente successivi e ancora in questi giorni, dopo che la società si è vista retrocedere 3 squadre su 3 ai provinciali.
«Quello che è successo è la più grossa ingiustizia che si può fare nei miei confronti e nei confronti di tutti i ragazzi del Ciriè. Io per 20 anni sono stato un rappresentante politico, per 40 anni ho lavorato nel mondo dell’impresa. Non ho mai ricevuto una querela, né mezza vertenza sindacale. Questo arbitro giovane e supponente contro il quale, è vero, ho protestato ad altissima voce, ha deciso di inventarsi che io l’ho strattonato e percosso. Nei confronti dei ragazzi poi è un qualcosa di assurdo. Abbiamo lavorato anni per avere 4 categorie su 4 ai regionali, che nella nostra zona non ha nessuno, e per questa ingiustizia ce la portano via».
Ciò che fa però più arrabbiare Riccardo Savant è stata la gestione del ricorso che prontamente la società ha presentato.
«Non ho e non abbiamo mai avuto la possibilità di difenderci. Di dire la nostra versione e questo anche anche a seguito di una Segreteria e un Comitato Regionale passivi. Dopo il Comunicato numero 78 abbiamo presentato ricorso spiegando la nostra versione. Ricorso che però è stato respinto in quanto a firmarlo ero io, che, anche se squalificato……anche se un presidente e’ sempre il Rappresentante Legale della società. Le regole, ingiuste, però fan sì che il mio ricorso venga respinto! Peccato che nel primo Comunicato, quello del 16 marzo, ci fosse un errore. Mi viene applicato l’articolo 36 del Codice di Giustizia Sportiva che prevede una squalifica massima di 4 mesi invece che del 35. Errore che si protrae Infatti il Comitato Regionale pubblica un’Errata Corrige nel Comunicato numero 85 del 6 aprile, riaprendo di fatto i termini per presentare ricorso che ci invitano a rimandare. Rimandiamo il tutto firmato dal Vice Presidente, di nuovo respinto perché il primo che abbiamo mandato era già stato respinto e quindi era impossibile procede ulteriormente……in sintesi NOI non possiamo apporre una firma sbagliata e si perdono 3 categorie regionali. 4 comunicati sbagliati si correggono comodamente con errata corrige e non so permette un confronto tra le parti…
Dei burocrati che giocano con regole valide in epoche dittatoriali, un regolamento iniquo che non permette di difendersi me e una società di 70 anni di storia nella quale mio padre e’ stato come me presidente ed ha perso la vita segnando una rete con la maglia del sodalizio,di 400 atleti devono pagare per fatti mai avvenuta.
Inutile dire che non mi sento rappresentato o meglio tutelato minimamente da una classe dirigenziale, immobile, passiva come stanno dimostrando non solo nei confronti del Ciriè e per la mia persona ma anche sulla questione vincoli.
Un Comitato Regionale o una LND degna di questo nome dovrebbe far partire subito delle proteste per rappresentare le sue società per tutelare il lavoro dei settori giovanili che senza il vincolo avranno costi superiori che ricadranno inevitabilmente sulle tasche delle famiglie e le casse delle società nel silenzio assordante che si sente nella nostra segreteria ad oggi».