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Under 14

È l'impresa dell'anno: battono i favoriti e siedono sul trono: «È sempre stato il nostro sogno»

Bruschi porta il Sangiuliano City sul tetto di Lombardia dopo una finale pazza

BRUSCHI-SANGIULIANO CITY UNDER 14

UNDER 14 SANGIULIANO CITY - Alessandro Bruschi, tecnico dei neocampioni di Lombardia del Sangiu

Mancava l'ultimo tassello, l'ultimo tassello di un puzzle che si stava, via via che passavano le partite, delineando sempre di più. Un puzzle che presentava diversi pezzi rari, alcuni pezzi emozionanti e altri pezzi rovinati ma anche lontani nella memoria. È servita un'ultima prova da prima alla Scala, da Oscar alla miglior interpretazione (e non sarebbe l'unico Oscar che avrebbero vinto). Insomma, una prova da Campioni, e così è stato: dopo 75 minuti di inferno a Cavernago, sono gli uomini del Sangiuliano City di Bruschi ad avere la meglio sull'Alcione. 3-2 e trono di Lombardia conquistato.

RIUNIRE I PEZZI

Non è stato tutto rosa e fiori il cammino gialloverde, anzi, era iniziato con una delusione, cocente. Dopo l'esordio vittorioso contro il Cimiano per 2-1 (Tarenzio-Benaglia), la seconda giornata si gioca in casa della Masseroni, e qui iniziano i problemi. Dopo 17 minuti i gialloverdi vanno sotto 2-0 per i gol di Lambrosa e Ciconte, e solo la resilienza di Craba e Boriani riesce a rimettere le cose a posto, per un po', almeno. Sì, perché a tempo ormai scaduto, Pontrelli interviene su Di Bernardo in maniera scomposta e per Pelenghi di Milano è rosso. Sfruttando l'uomo in più, nel recupero, Marchisella incrocia con il sinistro e manda sotto una doccia gelata i ragazzi di Bruschi. Le scorie di quella sconfitta si faranno sentire anche una settimana dopo, quando nel lodigiano è tempo di affrontare i ragazzi terribili del Codogno di Bianchi, la rivelazione del campionato, che riescono a strappare un altro punto; succede tutto nel giro di un minuto: prima Moruzzi segna il rigore del vantaggio mentre tocca a Tarenzio mettere le cose a posto un giro di lancette dopo. Ma, come detto, sono pezzi del puzzle rovinati, sì, ma anche molto lontani nella memoria. Si era parlato di pezzi emozionanti, e come non tornare con la memoria a neanche un mese fa, quando sul cammino nelle fasi finali del Sangiu è tornata, come un brutto incubo ormai riposto in un cassetto, la Franco Scarioni, l'unica squadra in grado di battere i gialloverdi insieme alla Masseroni. L'inizio è di quelli shock: Horsey fa esplodere via Tucidide e mette sui binari arancioneri una qualificazione che sembrava ormai sfuggita ai ragazzi di via Risorgimento, che partivano già sfavoriti contro gli imbattibili di Olivieri. I pezzi rovinati, però, sono alle spalle, ora è tempo di quelli emozionanti; Pini spizza in porta un cross di Craba e fa 1-1 prima dell'intervallo e nel secondo tempo è una palombella di Fama a ribaltare partita e qualificazione, portando tra le prime quattro di Lombardia i gialloverdi.

Dopo il passaggio del turno contro l'Accademia Inter - con la partita d'andata vinta per 3-0 - arriva l'ultimo pezzo che mancava per finire il puzzle, quello della finale. Quale pezzo mancava? Quello raro, quello che solo una squadra all'anno può annoverare nella personale collezione, un pezzo che il Sangiuliano City sognava da inizio anno. In finale si compie il miracolo: la squadra che nella testa di (quasi) tutti avrebbe dovuto vincere e che già da due anni cercava quell'affermazione riuscita nel 2022 e sfuggita nel 2023, lascerà il posto ad una prova di sacrificio, eroica, e alla fine emozionante che culminerà con la vittoria del Sangiuliano City, con la rete di Benaglia ad equilibrare il vantaggio di Russo e i gol di Tarenzio e Mariani a rendere vano il secondo gol sempre di Russo.

FINALMENTE GIOIA

Una rete sotto, la rimonta, il sorpasso ed il decollo con un'unica direzione: il titolo regionale. Sì, perché il Sangiuliano City ha messo in atto una vera e propria impresa, una vittoria strepitosa per diventare campione di Lombardia. «Certamente i ragazzi sapevano l’importanza e il peso che una finale porta con sé, ma sono stati molto bravi a gestirla, sono entrati in campo tranquilli e con serenità. Subito sotto di un gol sono riusciti a tirare fuori la testa e questo vuol dire davvero tanto: significa avere una mentalità forte». Oggi mancavano all’appello alcuni ragazzi, ad esempio Boriani, diffidato contro l'Accademia Inter, e Sella, operato da poco: «Non ho rinunciato solo a loro, ci sono anche altri ragazzi che non hanno potuto presenziare oggi, ma ciò che tengo a sottolineare è che sono stati tutti fondamentali nelle diverse parti della stagione: la vittoria è del gruppo». È stata una finale con un tasso agonistico molto alto, ma sempre corretta, una finale movimentata e da batticuore. «Alzare la coppa è sempre stato il nostro sogno. Questi ragazzi hanno una voglia ed una grinta estremamente invidiabili. L’anno prossimo sarò sempre a Sangiuliano ma personalmente non mi sento ancora pronto a lasciare il mio gruppo. L’obiettivo per la prossima stagione? Quello di divertirsi, poi i risultati arriveranno di conseguenza».

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