RIPERCORRIAMO I FATTI
Gara di Under 18 regionale tra Castellazzo e Rapid Torino, mancano circa 10’ alla fine e siamo sul punteggio di 5-2 per i padroni di casa. Un calciatore del Castellazzo viene espulso e, uscendo, aggregisce un calciatore del Rapid. Da lì scoppia una rissa che termina con ambulanza, carabinieri e tre calciatori del Rapid in ospedale con gravi lesioni. La notizia fa il giro delle principali testate in poche ore, tanto da essere riportata anche al Tg1 Rai il giorno seguente. La società del Presidente Fiore sporge denuncia. 
IL COMUNICATO
Le decisioni prese dal Giudice Sportivo si basano sul referto del direttore di gara che, vista la situazione eccezionale, ha dovuto sospendere la partita non essendoci più le condizioni per continuare. Sempre dal referto del direttore di gara emerge come ci fosse chiaramente una squadra aggredita e una che ha aggredito. Il risultato è infatti la sconfitta a tavolino per il castellazzo e la multa di 200 euro alla società. Viene infatti sottolineato come, dirigenti e staff del Castellazzo siano prontamente intervenuti per sedare la rissa. 
«Con riferimento all'incontro CASTELLAZZO B.DA - POL. RAPID DI TORINO valevole per il Campionato Under 18 Regionale, Girone B del 26.10.2025, dagli atti di gara sono emersi episodi di violenza e minaccia da parte di alcuni calciatori della squadra ospitante nei confronti dei giocatori avversari e del loro allenatore, tanto che è stato necessario l'intervento dei Carabinieri per sedare gli animi e del personale dell'ambulanza per soccorrere i feriti. In tale contesto, poi, i giocatori della squadra POL. RAPID DI TORINO, al rientro negli spogliatoi, hanno constatato il furto di alcune loro scarpe e somme di denaro. Alla luce degli accadimenti, l'arbitro decideva di sospendere la partita al minuto 53 sul punteggio di 5-2 per la squadra di casa. Dal referto arbitrale emerge come, in questa particolare occasione, vi è stata certamente una squadra aggredita e una squadra che, invece, ha aggredito. Difatti, più giocatori del CASTELLAZZO B.DA improvvisamente colpivano "con ferocia" (come riportato dall'arbitro) gli avversari, con calci, pugni e gomitate: una situazione eccezionale e non gestibile a livello arbitrale proprio perché non riguardava fatti di gioco, anche aspri e maschi, ma sistematiche aggressioni fisiche e minacce, anche in danno degli adulti che intervenivano per cercare di sedare la rissa. Il tutto senza un apparente motivo (forse a causa di una espulsione non gradita), in una situazione paradossale dove i giocatori della squadra che aggredivano stavano vincendo in maniera indiscutibile l'incontro. Pertanto delibera - di assegnare gara persa alla società CASTELLAZZO B.DA, e in conseguenza omologare il seguente risultato: CASTELLAZZO B.DA - POL. RAPID DI TORINO 0 - 3; di comminare alla società CASTELLAZZO B.DA l'ammenda di € 200,00 che tiene conto del comportamento proattivo dei dirigenti della società che hanno aiutato a separare i giocatori e quindi a sedare la rissa».
Poi veniamo alle squalifiche singole che riguardano tre calciatori, riconosciuti come gli artefici dell'aggressione. Hanno ricevuto rispettivamente un anno di squalifica, 11 mesi e 3 mesi. 
Calciatore 1 squalificato fino al 30/10/2026 per: «Si ravvisa nel comportamento del calciatore un caso di particolare gravità della condotta violenta ex art. 38 ultima parte CGS: dopo l'espulsione per somma di ammonizioni, questi colpisce con un pugno un giocatore avversario (che riporta una grave lesione nella zona compresa tra l'occhio e l'orecchio), poi rifila altri calci ad altro avversario. Colpisce poi, unitamente ad altri compagni, con pugni un giocatore avversario causandogli la fuoriuscita di sangue dal naso. Innesca la rissa che impone poi all'arbitro la sospensione della partita. Si rappresenta che, ad alcuni giorni dal fatto, tre giocatori della squadra avversaria si trovano ancora in ospedale a seguito dei fatti occorsi sul campo».
Calciatore 2 squalificato fino al 30/09/2026 per: «Si ravvisa nel comportamento del calciatore un caso di particolare gravità della condotta violenta ex art. 38 ultima parte CGS: egli infatti colpisce con una gomitata un giocatore avversario e, quando questi è a terra, gli sferra calci alla base della nuca. Non pago minaccia di tagliare la gola all'allenatore avversario e colpisce poi, unitamente ad altri compagni, con pugni un giocatore avversario causandogli la fuoriuscita di sangue dal naso. Alimenta la rissa innescata dal compagno di squadra. Si rappresenta che, ad alcuni giorni dal fatto, tre giocatori della squadra avversaria si trovano ancora in ospedale a seguito dei fatti occorsi sul campo».
Calciatore 3 squalificato fino al 31/01/2026 per: «Si ravvisa un caso di particolare gravità della condotta violenta ex art. 38 ultima parte CGS, laddove il calciatore colpisce con pugni un giocatore avversario causandogli la fuoriuscita di sangue dal naso. Lo stesso, poi, partecipa alla rissa innescata dai suoi compagni di squadra».
Ora, visto quanto riportato nelle motivazioni delle squalifiche, un anno come massima sanzione sembra anche poco, visto anche casi precedenti che hanno visto squalifiche a tempo più lunghe per episodi oggettivamente meno gravi, che possono fare giurisprudenza. 
I PRECENDENTI
Prenderemo tre casi, diversi per episodi e anche per regioni (due piemontesi e uno lombardo) nei quali i calciatori in questione hanno ricevuto almeno due anni di squalifica. Il caso lombardo risale alla scorsa stagione, precisamente a Novembre 2024. La partita era di Under 17 Regionale tra Leone XIII e Vergiatese, nel girone A. Durante la ripresa, il match si scalda e il direttore di gara è costretto anche a infliggere un'espulsione ai danni di un giocatore squadra varesotta. Da qui la reazione. Stando a quanto riportato nel referto arbitrale, il giocatore della Vergiatese avrebbe reagito con una foga, avvicinandosi all'arbitro «con fare minaccioso e lo offendeva urtando la mano che il direttore di gara aveva teso in avanti per tenerlo a distanza». In questo caso il calciatore in questione aveva ricevuto due anni di squalifica. 
Il secondo caso arriva dal Piemonte ed è di appena una paio di settimane fa. Siamo in Pro Vigezzo-Castellettese, Seconda Categoria, e il portiere della Pro Vigezzo riceve una squalifica di 2 anni e 3 mesi per aver tirato una pallonata all'arbitro da distanza ravvicinata. Le conseguenze? Intervento delle forze dell'ordine, ricovero in pronto soccorso e come diagnosi un trauma alla spalla e una contrattura muscolare. Questo quello che si leggeva sul comunicato: «Il giocatore, al termine dell'incontro, mentre si trovava a circa due metri dal direttore di gara, afferrava il pallone e lo calciava violentemente verso l'arbitro colpendolo al braccio e al collo e facendolo cadere a terra. A seguito dell'accaduto, il direttore di gara si rifugiava all'interno dello spogliatoio per chiamare le Forze dell'ordine e il soccorso medico; trasportato poi al Pronto Soccorso di Borgomanero, ivi gli venivano riscontrate una contrattura muscolare e un trauma alla spalla sinistra, con una prognosi di giorni sette»
Infine, un caso che risale al 2022 ma che molti si ricorderanno, soprattutto perché la squalifica in questione era arrivata grazie alla prova video per la prima volta. L'episodio era accaduto in Juve Domo-Dufour Varallo, Promozione, e un calciatore della Juve Domo, Falcioni, aveva colpito al volto Gabriele Testori con una gomitata mentre quest'ultimo stava esultando per la rete del provvisorio 3-2 dei suoi. Le conseguenze erano state la rottura di alcuni denti del giocatore valsesiano, oltre che una ferita al volto. In questo caso, dopo aver visionato la prova video che aveva fatto il giro del web, il Giudice Sportivo si era pronunciato con una squalifica di 5 anni ai danni del calciatore granata, la sanzione massima per un calciatore.
Tre casi molto gravi, nei quali i calciatori sono stati sanzionati con almeno due anni per aver aggredito (e/0 provocato danni) ad arbitri o altri calciatori. Tre precedenti che mettono il "caso Castellazzo-Rapid" sotto una luce diversa e che fanno sembrare esigua la squalifica di un anno per i calciatori alessandrini.