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L'intervista

Dalle periferie milanesi al grande salto: il sogno ad occhi aperti di Davide Russo

Dopo quasi dieci anni con la maglia biancorossoblù l'approdo in bianconero, perché a volte basta crederci

Davide Russo Lugano

LUGANO UNDER 16: Davide Russo, sogna in grande nel cielo di Svizzera

83 chilometri di speranze, sogni, emozioni. Questo la lunghezza del tratto di strada che Davide Russo, ragazzo made in Buccinasco, impiega per raggiungere il campo di allenamento dell'FC Lugano. E dentro quegli oltre ottanta chilometri ci sono dentro tantissimi anni di sacrifici, scelte, e ben 7 stagioni passate con la maglia del Buccinasco cucita chirurgicamente sul petto e sulla pelle. Ma facciamo un passo indietro...

Nella sua vita il calcio non ha subito un'importanza centrale, come confermato dallo stesso Davide: «Lo sport che praticavo inizialmente era l'atletica e mi trovavo molto a mio agio, giocare a pallone non mi faceva impazzire ma i miei amici hanno sempre voluto e spinto perché entrassi nella squadra di calcio del nostro paese. Arrivato poi in quarta elementare, la società di atletica di Assago a cui ero iscritto fallì, così decisi di ascoltare i consigli dei miei amici e iniziai a giocare con il pallone tra i piedi. Iniziare è stato più semplice del previsto perché potevo contare sul supporto dei miei amici con cui inoltre andavo a scuola insieme, tutti legami che conservo ancora oggi».

LA CHIAMATA

Il 12 dicembre 2021 si gioca Accademia Milanese-Buccinasco, valida per l'Under 15 dei Provinciali di Milano, allora i classe 2007. Tra le fila della squadra allora allenata da Nicholas Radano, Davide parte dall'inizio con la maglia numero 8, in una gara che non lo vede andare a segno, ma che al fischio finale vede vincere lui e compagni per 1-0 in trasferta. Una buona prestazione, vero sì dopo ben 7 anni di duro lavoro e maturazione, è quanto basta per attirare su di sé gli occhi e le attenzioni di Giosofatti Cavallaro, Responsabile Scouting dall'esperienza pluriennale«Ho conosciuto il signor Cavallaro proprio in occasione di quella partita, ci ha tenuto fortemente a farmi i complimenti per la prestazione. Poi, nella gara di ritorno domenica 3 aprile, segno la rete decisiva con una bella punizione dal limite e immediatamente dopo la partita ha chiesto il numero ai miei genitori. Da lì è nato tutto e ho firmato per il Lugano».

Sì, perché senza nulla togliere all'accogliente e benaugurante clima di Buccinasco, confrontarsi con una realtà professionistica di tale portata è una cosa a cui non ti prepari, la vivi giorno per giorno: «Qui in Svizzera è tutto un altro mondo - conferma Davide - ma penso di essermi fatto le ossa al punto di potermi permettere una tale avventura, ad oggi direi che ne è valsa proprio la pena. Certo molte cose sono cambiate, ad esempio con il Buccinasco ho sempre giocato nel ruolo di difensore centrale o ancora di esterno basso, mentre qui al Lugano gioco come braccetto di sinistra della linea a tre di difesa. Penso però che la seppur poca esperienza maturata negli anni mi possa servire molto, e di questo devo ringraziare due persone speciali: Francesco Cardellicchio, mio allenatore quando ancora giocavamo a 9, e Nicholas Radano, con me fino ad un anno fa e forse il più importante di tutti per quello che ci siamo dati».

IL SALTO

«A Lugano tutto è professionale e curato nei minimi dettagli, sia fuori che dentro al campo - conferma Davide - e gli allenatori mi e ci seguono in ogni particolare. Tra parte atletica e tecnica sono ben quattro i tecnici al nostro seguito, posso senz'altro dire che il primo impatto è stato stupefacente. Anche il campionato si è dimostrato di grande livello, abbiamo iniziato qualche settimana fa ma sono stato tesserato solamente pochi giorni fa per via di tutti i problemi legati ai tesseramenti esteri. Ho però avuto modo di scendere in campo in alcune amichevoli e le prime impressioni sono state molto buone. Ovviamente dopo più di sei anni in un ambiente che già conosci è difficile cambiare, ma piano piano ci sto riuscendo e miei nuovi compagni mi stanno dando una grande mano. Inoltre sono molti i sacrifici da fare, come ad esempio i lunghi tratti in macchina per andare e tornare dagli allenamenti assieme ai ragazzi che abitano nelle mie zone, andarci in compagnia rende tutto molto più facile. La società ha anche detto che a breve ci metterà a disposizione il pullman della squadra».

Passando infine al campo, Davide si è definito come un calciatore duttile, che ha nella forza fisica il suo pezzo forte: «Posso dire di avere una velocità tutto sommato molto buona, ho dalla mia anche la caratteristica di essere ben strutturato fisicamente e molto spesso questo mi aiuta. Non eccellendo tecnicamente, metto tutta la forza e la grinta dove il piede non arriva. Cerco sempre di buttare il cuore oltre l'ostacolo».

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