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Under 18

L'Inter a un passo dalla leggenda: i baby talenti nerazzurri si giocheranno lo Scudetto

I ragazzi di Zanchetta soffrono ma alla fine hanno ragione di un ottimo Sassuolo

INTER-SASSUOLO UNDER 18

INTER-SASSUOLO UNDER 18: L'esultanza di Gabriele Vedovati, centravanti dei nerazzurri

Di talento, perché nel gol del vantaggio di Owusu - servito alla perfezione da Berenbruch - ce n'è tanto, tantissimo. Di testa, perché subire dopo soli sei minuti il pareggio - firmato di testa da Lombardo - avrebbe potuto abbattere tanti, tantissimi. Di cuore, perché il sigillo del definitivo 2-1 di Vedovati racconta una storia bella, bellissima. Di carattere, perché tornare a giocarsi uno Scudetto a pochi chilometri di distanza dal Del Duca di Ascoli - dove 355 giorni i classe 2005 si fecero rimontare due gol in un quarto d'ora dal Bologna - non è proprio roba da tutti. Ma è roba da Inter, che batte un'ottima versione del Sassuolo - forte di Bruno e Leone, talenti fuori dall'ordinario scesi dalla Primavera - e raggiunge la Spal in finale. Ed è pure roba da Zanchetta, che torna a giocarsi il Tricolore dopo un cammino pressoché perfetto. Un'annata bella, bellissima, a tratti entusiasmante. Ma che tra 48 ore, il 13 giugno a San Benedetto del Tronto, potrebbe diventare storica. 

DUELLI

È la partita dei duelli. Il 4-3-1-2 di Zanchetta contro quello di Pedone, ovviamente con tutto ciò che ne comporta: mediano contro trequartista (Bovo-Bruno e Pigati-Quieto), mezzali contro mezzali (Berenbruch-Seminari e Di Maggio-Leone), attaccanti contro difensori (Guercio-Stabile di fronte a Lombardo e Caragea, Corradini-Macchioni che se la vedono con Vedovati e Owusu). E in questi casi non si scappa: ne esce indenne chi ne vince di più. Il primo tempo racconta di una sostanziale parità: l'Inter tiene il pallone ma gioca spesso in orizzontale, il Sassuolo lascia volentieri l'iniziativa e si affida alla qualità di Bruno per ripartire in verticale. Proprio lui, Kevin Bruno, quello dei 18 gol in Primavera. Con lui in campo anche Kevin Leone, entrambi vivaci negli ultimi trenta metri: il diez si fa vedere al 10' quando lavora un pallone e trova Lombardo, la cui conclusione finisce però a lato; la mezzala al 27' con un bell'assist per Seminari, che si coordina ma calcia a lato. Dall'altra parte l'Inter si fa trovare impreparata e prende in prestito Owusu, chiamato ad affiancare Vedovati ma soprattutto a sostituire l'infortunato Zefi, capocannoniere della squadra con 16 gol. Ed è proprio questo ciò che manca ai nerazzurri: in primis la freddezza sotto porta, ma più in generale la lucidità negli ultimi sedici metri. Tolta la conclusione timida di Berenbruch (27') e un contropiede gestito male da Owusu (24'), per vedere il primo tiro in porta tocca aspettare la mezz'ora. Ci prova per due volte Vedovati: prima salta due avversari ma conclude in bocca a Scacchetti (32'), poi accetta l'invito di Quieto e chiama al miracolo l'estremo difensore neroverde (35').

DI TUTTO

Quello che nel primo tempo sarebbe potuto sembrare un fuoco di paglia, se non altro per l'andamento in sé dei primi 45 minuti, nella ripresa diventa un vero e proprio incendio. Al 5' l'antipasto: il dialogo tra Bovo e Owusu porta Quieto al tiro, ma la sua conclusione è centrale. Al 7' la portata principale: Berenbruch se ne va sulla sinistra di gran carriera, arriva all'altezza dei sedici metri e serve a rimorchio Owusu, bravo nell'aprire il piattone e trovare l'angolo più lontano. Inter in vantaggio, Sassuolo punito a testimonianza di un approccio di secondo tempo ben distante da quanto fatto nei primissimi minuti di gara. Tutto finito? Sulla carta sì, ma quando di mezzo c'è la qualità del Sassuolo e la caratteristica principale dell'Inter, ovvero l'essere pazza, tutto può cambiare. E pure più volte, come racconta quanto accade nel giro di cinque giri d'orologio tra il 13' e il 18': prima il Sassuolo la pareggia, poi l'Inter torna avanti. L'1-1 è di Lombardo, che con un gran colpo di testa su assist di Caragea - avventatosi con astuzia sulla respinta di Tommasi, miracoloso nel parare la conclusione di Leone su calcio di punizione - sale a quota sette in stagione. Il 2-1 è opera di Vedovati, che si avvicina alla doppia cifra con un gol da vero centravanti: prendendo la posizione in area di rigore, resistendo al ritorno della retroguardia neroverde, rendendo giustizia al servizio di Miconi, nel frattempo subentrato a Motta. È l'inizio di un'altra partita, l'ennesima, se non altro perché da quel momento l'Inter dà la sensazione di essere padrona del campo. Sensazione che resta tale fino al triplice fischio di Vingo di Pisa, che manda Zanchetta in Paradiso: i classe 2005 torneranno a giocarsi lo Scudetto.

IL TABELLINO

INTER-SASSUOLO 2-1
RETE: 7' Owusu (I), 13' Lombardo (S), 18' st Vedovati (I).
INTER (4-3-1-2): Tommasi 7, Aidoo 7.5 (38' st Ciuffo sv), Motta 6.5 (9' st Miconi 7.5), Bovo 6.5 (26' st Ricordi 6.5), Guercio 7.5, Stabile 7, Di Maggio 6.5, Berenbruch 8, Vedovati 8 (26' st Tamiozzo sv), Quieto 7, Owusu 7.5. A disp. Zamarian, Stante, Casani, Mazzola, Diallo. All. Zanchetta 7.5.
SASSUOLO (4-3-1-2): Scacchetti 7, Parlato 6, Piantedosi 6.5, Pigati 6.5 (29' st Rigo sv), Corradini 6.5, Macchioni 6, Leone 7, Seminari 6 (23' st Lattanzi sv), Lombardo 7.5 (29' st Petito sv), Bruno 7, Caragea 7 (38' st Knezovic sv). A disp. Zouaghi, Vezzosi, Deri, Petrosino, Anastasini. All. Pedone 6.5.
ARBITRO: Vingo di Pisa 7.
ASSISTENTI: Rinaldi di Pisa e Fedele di Lecce.
QUARTO UOMO: Sacchi di Macerata.
AMMONITI: Owusu (I), Stabile (I).

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