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Under 16 Serie C

La squadra più forte di sempre vince ancora lo Scudetto: il Cesena è Campione d'Italia!

Altra impresa per i classe 2007 bianconeri, Vicenza sconfitto a testa alta

UNDER 15 CESENA

UNDER 15 CESENA: Filippo Bertaccini, classe 2007 del Cesena

Tre numeri, una fotografia, un coro. Il primo numero, 12: il minuto in cui Filippo Bertaccini ha dato un senso al suo essere straordinario, ha raccolto l'assist di Berti ed ha segnato il gol più importante della sua vita. Il secondo numero, 355: i giorni di distanza dal 26 giugno 2022, i giorni di distanza dal primo Scudetto vinto dai classe 2007 del Cesena contro il Bari. Il terzo, 7: come le meraviglie del mondo, come i Re di Roma, come i Tricolori nella storia del club bianconero. Una fotografia, la stessa di un anno fa: capitan Zamagni che mostra al cielo la coppa, ieri a Fermo e oggi a Tolentino. Infine un coro, il solito, il più vecchio, il più bello: «Siamo campioni d'Italia». E a cantarlo sono loro, ancora loro, sempre loro: i classe 2007 del Cesena, ancora una volta i più forti d'Italia. Quella di Tamburini è stata una squadra capace, nell'ordine: di battere di misura il Vicenza (1-0), di inanellare la diciannovesima vittoria, di chiudere l'anno senza sconfitte dopo una cavalcata memorabile. Come d'altronde è quella dei biancorossi di Belardinelli, sconfitti per la prima volta dal 13 novembre e costretti a leccarsi le ferite. Orfani dell'infortunato Borrelli, il bomber della squadra con 13 gol, escono a testa alta da una sfida, quella di Tolentino, in cui probabilmente è venuta fuori la mancanza di abitudine nel giocare una certa tipologia di partite.

PRELUDIO

Aspetto che rende il Cesena ancora più forte di quanto non dicano i numeri, basti pensare che degli undici titolari scelti da Tamburini - gli stessi schierati nel ritorno della semifinale contro la Virtus Entella - ben otto giocato e vinto la finale Scudetto di un anno fa contro il Bari, ma diventano addirittura dieci considerando chi è subentrato e chi è rimasto in panchina. Eppure la prima occasione è per il Vicenza, che conferma in toto il 4-3-1-2 che ha surclassato l'Ancona e spaventa Bagli con un'iniziativa di Binotto, il cui destro dal limite - più simile a un cross che a un tiro - impatta sulla traversa prima del secondo tentativo, rimpallato, firmato Conzato (8'). Dal canto suo il Cesena non demorde, continua a imporre il suo gioco - facilitato anche da una particolare scelta tattica di Tamburini, che schiera un 3-5-2 che garantisce migliore copertura del campo - e di conseguenza basta poco per capire che l'occasione del Vicenza, seppur seguita da un primo tempo di cuore, qualità e quantità, si tratta di un raggio di sole in una tempesta. La punizione di Bertaccini, primo e unico tiro nello specchio di Mocanu (23'), non rende giustizia all'enorme mole di gioco creata e a un reparto offensivo, quello formato dai vari Bertaccini, Lantignotti e Sanaj, capace di andare a segno ben 20 volte dagli ottavi di finale in poi. Viceversa, guardandola da un'altra prospettiva, è chiaramente l'evento premonitore di una serie di scosse di terremoto.

TERREMOTO

Succede proprio questo, anche se ai bianconeri ne basta una per sbloccare la partita e mantenere il vantaggio. Per l'episodio decisivo bisogna aspettare giusto una dozzina di minuti, il tempo impiegato da due dei giocatori più rappresentativi - Berti e Bertaccini - per ricordarsi di essere straordinari e prendersi la scena. Il primo inventa, il secondo finalizza: la deviazione di Baidoo è tanto evidente quanto decisiva, visto che spiazza Mocanu e porta in vantaggio il Cesena. Più che una scossa di terremoto, quella subita dal Vicenza sembra più una pugnalata al cuore: un colpo che fa male, tanto male. Ma male per davvero, tanto che la partita dei biancorossi finisce nel momento in cui Bertaccini segna l'ottavo gol nelle fasi finali. L'ultima mezz'ora è infatti un monologo bianconero, reso tale anche grazie alle pronte sostituzioni operate da Tamburini. L'unico neo nei secondi 40 minuti degli emiliani sta nel fatto di non chiudere la partita: il sinistro di Bertaccini è ben indirizzato ma trova pronto Mocanu (18'), la conclusione di Lantignotti - pescato alla perfezione da Sanaj - non trova fortuna per questione di centimetri (33'). Da qui la prima e unica occasione per il Vicenza, che arriva in pieno recupero con il subentrato Gashi. Specialista dei calci di punizione, tradisce proprio dalla sua mattonella perché centra la barriera e, nel giro di tre minuti, Martini fischia tre volte e regala il secondo Tricolore consecutivo al Cesena.

IL TABELLINO

CESENA-VICENZA 1-0
RETE: 12' st Bertaccini (C).
CESENA (3-5-2): Bagli 7, Antoniacci 7.5 (31' st Omokaro sv), Zaffalon 8.5, Zamagni 9, Brisku 8.5, Greco 7.5, Biguzzi 8, Berti 9 (38' st Teleku sv), Sanaj 7 (27' st Fabbri sv), Bertaccini 9 (27' st Amadori sv), Lantignotti 8.5 (38' st Okolo Ikechukwu sv). A disp. Fontana, Baietta, Liverani, Comandini. All. Tamburini 10.
VICENZA (4-3-1-2): Mocanu 8, Binotto 7, Moscati 6.5 (34' st Russo sv), Baidoo 7.5 (34' st Zanini sv), Castellan 7, Zaghetto 6.5, Cortese 6.5 (27' st Bigarella sv), Rosa 6.5 (17' st Gashi 7), Picardi 6.5 (27' st Broggian sv), Tirapelle 7 (17' st Poier 6.5), Conzato 6.5 (27' st Beghetto sv). A disp. Zanella, Righetto. All. Belardinelli 6.5.
ARBITRO: Martini di Valdarno 8.
ASSISTENTI: Iuliano di Siena e Giovanardi di Terni.
QUARTO UOMO: Ravara di Valdarno.
AMMONITI: Zanini (L), Castellan (L), Zamagni (C).

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