Under 16 Serie C
17 Giugno 2023
CESENA UNDER 16 • Papà e figlio: a sinistra Andrea Lantignotti, attaccante classe 2007 del Cesena; a destra Christian Lantignotti,, allenatore dell'Under 17 del Milan
Vincere trofei, evidentemente, è una cosa di famiglia. Un destino che si tramanda di generazione in generazione, un destino cominciato a fine anni ’80 e proseguito in tempi decisamente recenti. Un destino che supera ogni confine temporale, perché papà non ha mollato il calcio e ancora oggi insegue Scudetti: non come 30 anni fa con la maglia del Milan addosso da calciatore, bensì nelle vesti di allenatore, ma sempre in rossonero. Vincere trofei, dicevamo, è una cosa di famiglia: e pure farlo in tenera età sembra essere una caratteristica della famiglia Lantignotti. Christian, 53 anni, tra il 1988 e il 1990 ha vinto - da giovane promessa del Milan di Arrigo Sacchi, non una squadra qualsiasi - due Coppe dei Campioni, una Supercoppa Europea, una Supercoppa Italiana (partendo titolare contro la Sampdoria) e una Coppa Intercontinentale. Andrea, 16 anni compiuti lo scorso 31 maggio, ha appena conquistato invece il suo secondo Scudetto consecutivo a livello giovanile: con la maglia del Cesena - che papà Christian ha indossato dal ’91 al ’93 - e con un ruolo da protagonista assoluto nella formazione di Juri Tamburini. Anche nella finalissima di Tolentino contro il Vicenza, nella quale Lantignotti junior ha brillato mettendo in campo tutte le sue qualità fisiche, tecniche e caratteriali risultando decisivo nella fase offensiva di una squadra, quella dei classe 2007 romagnoli, che con questo successo (firmato da "Filo" Bertaccini) entra di diritto nella storia del calcio giovanile - poche squadre sono riuscite a vincere due Tricolori di seguito, gli ultimi sono stati i 2002 dell'Inter - ma anche del club visto che per il Cesena quello vinto nella serata di venerdì 16 giugno è il primo titolo di categoria in assoluto.
Andrea Lantignotti è nato calcisticamente a Calisese, una piccola frazione della Romagna nonché vera e propria fucina di talenti (da lì è stato "pescato" anche Filippo Berti, con cui oggi duetta in campo con la magia bianconera), ed è passato dalla Savignanese prima di sbarcare al Cesena, con la cui maglia ha realizzato qualcosa forse di irripetibile. L'anno scorso la vittoria contro il Bari a Fermo, quest'anno l'1-0 sul Vicenza che vuol dire secondo titolo italiano di seguito: «Abbiamo giocato bene fin da subito - le parole del numero 11 al termine della sfida - ma loro sono stati bravi perché hanno tenuto sempre in bilico la partita: poi però siamo riusciti a mettere a segno il gol che ci ha permesso di vincere un'altra finale. Un'emozione stupenda, l'avevamo già provata l'anno scorso e riprovarla un'altra volta sulla pelle è fantastico».
Andrea è arrivato a Cesena due anni fa, e in questi due anni ha vinto due Scudetti da protagonista assoluto nel ruolo di attaccante. Papà Christian aveva caratteristiche diverse, era un centrocampista con propensione offensiva mentre il suo erede gioca più nell'area avversaria, anche se - come si è visto nella finalissima - gli piace molto anche uscire dalla zona gol per costruire e aprire spazi per i compagni. Il gol, comunque, ce l'ha nel sangue: quest'anno ne ha fatti 11 in 13 partite (di cui quattro alle fasi finali, tutti di seguito, nei quarti e in semifinale contro Pro Vercelli prima e Virtus Entella poi), condite pure da 5 assist: «Il livello quest'anno si è alzato molto - racconta Lantignotti - e la fatica a confrontarsi con le altre squadre aumenta però noi siamo un grande gruppo, siamo forti e ci siamo meritati questo Scudetto. Abbiamo giocato meglio del Vicenza, e alla fine vince chi fa gol: noi lo abbiamo fatto e ci siamo portati a casa il titolo».
Andrea il suo l'ha fatto, e in maniera egregia. Adesso tocca a papà Christian, perché - come dicevamo all'inizio - questa è una storia senza tempo. Dopo la sconfitta in semifinale dell'anno scorso contro il Bologna poi laureatosi Campione d'Italia, Lantignotti senior anche quest'anno è riuscito a portare il suo Milan - l'Under 17, quello dei classe 2006 - tra le migliori quattro d'Italia e mercoledì, a San Benedetto del Tronto, si giocherà un posto nella finalissima che si disputerà ad Ancona due giorni dopo. E adesso in famiglia si sogna ovviamente una clamorosa doppietta: «Speriamo! L'anno scorso papà ha perso in semifinale, mercoledì farò il tifo per lui…». Christian e Andrea hanno 37 anni di differenza: uno ha giocato con Gullit e Van Basten, l'altro sogna di dividere lo spogliatoio con i campioni della prossima generazione. Per adesso, però, l'unica cosa che conta è lo Scudetto: da vincere insieme, anche se in due squadre diverse.