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Under 16 A-B

Il papà allena la Lazio, il figlio d'arte è Campione d'Italia con la Roma: «Sogno di sfidarlo»

Christian e Federico Terlizzi: uniti dal sangue, divisi dai colori

UNDER 17

UNDER 17: a sinistra Christian Terlizzi, a destra il figlio Federico

A casa Terlizzi è sempre derby della capitale, è sempre Roma-Lazio. Ma sempre per davvero: ogni mattina a colazione, ogni pausa pranzo, ogni cena. E pure ogni Natale, perché se il papà allena la Lazio e il figlio gioca nella Roma, di storie da raccontare - che siano simpatici sfottò o semplici punzecchiatine - ce ne sono parecchie. Terlizzi senior, Christian, ex calciatore di Serie A con più di 100 presenze nella massima serie, dal 2020 è entrato a far parte del settore giovanile biancoceleste. Al primo anno gli viene affidata l'Under 16, mentre quest'anno ha avuto le redini dell'Under 17 e si è spinto fino ai quarti di finale, arrendendosi solamente al Milan dopo due sfide tiratissime sia al Vismara che a Formello. Il figlio, Federico, classe 2007 e aspirante calciatore, dall'estate del 2019 è una delle colonne portanti del vivaio giallorosso. Finora il suo è stato un percorso verticale, senza intoppi, arrivato al proprio apice nella notte di San Benedetto del Tronto con la conquista dello Scudetto

TALE PADRE...

Proprio lui, lo Scudetto: mai conquistato dal papà, né a livello giovanile né da professionista, ma entrato nella bacheca della famiglia Terlizzi grazie alle gesta di Federico e dei classe 2007 giallorossi. «Era qui in tribuna a vedermi, sono felicissimo di questo. Come vivo il fatto che lui allena la Lazio e io gioco alla Roma? Sinceramente è molto bello - spiega Federico poco dopo il fischio finale - e la vivo bene. Per certi versi è una rivalità e mi piace». E chissà se in futuro non si ritroveranno l'uno di fronte all'altro in un derby di Roma. In quel caso non ne basterebbe una di cena di Natale: sarebbe un qualcosa di unico, di irripetibile. In poche parole una gran bella storia. Quest'anno si sono letteralmente sfiorati, sarebbe bastata una convocazione di Federico con i classe 2006 di Ciaralli - magari proprio nella classica capitolina - per far diventare realtà il faccia a faccia più sognato dalla famiglia Terlizzi. In tal senso il classe 2007 non ha dubbi: «Affrontare mio papà in un derby sarebbe bellissimo, quasi un sogno». Ed è un sogno che non è mai stato così vicino. Tutto dipenderà dal futuro di Christian: se dovesse essere riconfermato alla guida dell'Under 17 biancoceleste - e nulla porta a pensare diversamente - il derby in famiglia diventerebbe realtà. Sì perché nella sponda giallorossa del Tevere, salvo un clamoroso doppio salto di categoria, Federico rimarrà una colonna portante dei lupacchiotti classe 2007, pronti a difendere il Tricolore vinto lo scorso venerdì dalla formazione di Marco Ciaralli. E, perché no, replicare il loro strepitoso successo di quest'anno. Per pensare al futuro ci sarà tempo e modo, intanto Federico ha uno Scudetto da festeggiare. E probabilmente pure un paio di battute da prepararsi in vista della prossima cena di Natale, ma questa è un'altra storia.

RACCONTO

La finalissima di San Benedetto vinta contro la Fiorentina ha rappresentato il punto più alto della stagione giallorossa. In particolare il primo tempo, 40 minuti in cui si è visto di tutto: una Roma formidabile in avanti con Cinti e Morucci, praticamente perfetta in mezzo con Di Nunzio e Belmonte a formare la cerniera centrale, solida dietro grazie alla coppia Terlizzi-Arduini. Senza dimenticare poi il calcio divertente e spumeggiante imposto da Gianluca Falsini, al secondo Scudetto consecutivo dopo quello vinto un anno fa contro il Milan. Nella ripresa si è visto anche l'altro lato della medaglia, ma probabilmente sono più i meriti sponda viola che i demeriti sponda giallorossa. Il gol di Turnone nel finale della prima frazione aveva suonato l'allarme, poi Arduini ha rimesso le cose a posto fino al gol del 3-2 di Pisani. «La Fiorentina è un'ottima squadra, sono stati tosti. Abbiamo sofferto un po' nel finale, soprattutto quando hanno accorciato le distanze. Tuttavia - puntualizza Terlizzi - credo che abbiamo meritato di vincere». 

TALE FIGLIO

Chissà quante chiacchiere a tavolino per capire la diagonale. Chissà anche quante sessioni video, o meglio ancora allenamenti l'uno di fianco all'altro sul rettangolo verde. Christian era un difensore centrale di stazza: 195 centimetri per 85 chilogrammi, non proprio un peso piuma. Vuoi per il destino, vuoi per il sangue che gli scorre nelle vene, Federico ne sta seguendo le orme in tutto e per tutto: di mestiere fa anche lui il centrale difensivo, inoltre sta sviluppando un fisico molto simile a quello del suo vecchio. Inoltre, a soli 16 anni, può già contare su un'esperienza non indifferente. I primi calci al pallone risalgono ai tempi del Varese, dopodiché passa al Pescara, poi al Trapani e quindi al New Team di Palermo, scuola calcio fondata da Christian. I primi anni li passa dunque in giro dell'Italia a seguito del padre, che in quegli anni si apprestava ad affrontare le ultime stagioni della sua lunga e lungimirante carriera. Dopodiché, nell'estate del 2019, la grande chiamata dalla sponda giallorossa della capitale: il resto è storia. Ed è evidente che sia una gran bella storia, anche se il meglio deve ancora venire. E chissà se non arriverà già nel giro di qualche mese, magari in un derby Roma-Lazio con Terlizzi contro Terlizzi. Sì, quella sarebbe di gran lunga un'altra bella storia.

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