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Under 18

Perde lo Scudetto in finale e attacca l'arbitro: «Gli ha regalato un rigore, non lo accetto»

I classe 2006 della Roma a un passo dal terzo Tricolore di fila, Tanrivermis verso l'addio?

UNDER 18 ROMA

UNDER 18 ROMA: Tugberk Tanrivermis, tecnico giallorosso

Non ci è riuscita neppure la generazione di fenomeni. Quei classe 2006 che la storia della Roma l'hanno presa e riscritta, stravolta e mutata. Forse per sempre. Vincendo due Scudetti di fila, dominando in lungo e in largo da nord a sud, da ovest a est. Negli ultimi due anni si sono goduti il panorama del Bel Paese dal posto più bello, dalla cima più alta dell'Italia. Prima mettendo in riga il Milan di Abate, poi regolando l'Inter di Polenghi. Sempre in finale, sempre a un passo dal Tricolore. Non tradendo mai e anzi, tirando fuori il proprio meglio nel momento clou. E se non ci sono riusciti loro, dunque, la domanda vien da sé: chi potrà riuscirci?

Si parla di Roma e si parla di Scudetto Under 18: un matrimonio no, proprio non s'ha da fare. È una chimera. Nei 26 titoli in bacheca a Trigoria, manca solamente quello. Sfiorato per due volte, perso altrettante. Sempre in finale, sempre contro il Genoa e sempre contro Gennaro Ruotolo, la bestia nera. 

CORSI E RICORSI

18 giugno 2021, Orogel Stadium di Cesena. Il primo flirt, quindi il primo "no". Pronunciato da Fossati, ribadito da Vassallo e urlato da Corci, eroico nel parare un rigore ad Afena Gyan, uno che nel frattempo di strada ne ha fatta. In panchina Parisi, in campo, tra gli altri, Volpato, Pagano e Tahirovic. Erano i classe 2003, un'altra generazione di fenomeni. Forti, fortissimi e sì, sulla carta quasi imbattibili. Ma non sufficienti per spezzare l'incantesimo, per sfilare la spada dalla roccia.

13 giugno 2024, Stadio del Conero di Ancona. Il secondo flirt, quindi il secondo "no". Questa volta cantato. Dirige l'orchestra Gennaro Ruotolo, poi tutti gli altri: Honest Ahanor (pianoforte), Stefano Arata (chitarra), Jeff Ekhator (basso), Gracien Deseri (batteri), Lorenzo Venturino (primo frontman) e Marco Romano (secondo frontman). In panchina Tanrivermis, in campo... Della Rocca e compagni, semplicemente l'annata più vincente della storia giallorossa.

TUONA

C'è poi un mezzo appuntamento, quindi la semifinale persa contro la Spal. Giusto un annetto fa, l'11 giugno 2023 allo stadio del Conero di Ancona. Altra storia, altra delusione. E il condottiero sempre lui, Tugberk Tanrivermis. Un anno fa zero alibi, anzi. Viceversa, la sconfitta contro il Genoa richiederà ben più di qualche settimana per essere digerita: «Siamo stati penalizzati dal rigore. È un errore che non possiamo accettare, ha cambiato la partita». Erano passati giusto un paio di minuti dal triplice fischio di Barbetti di Arezzo, protagonista del virgolettato dell'allenatore giallorosso. Si parla di un rigore: sicuramente decisivo (mancavano dieci minuti e il risultato era ancora in bilico), probabilmente generoso (il contatto Della Rocca-Grossi, anche qualora ci fosse, è fin troppo fievole). E cosa resta? Il destro all'incrocio di Romano, il raddoppio del Genoa e la coppa alzata al cielo da Stefano Arata, il capitano.

PAROLE E FUTURO

Tra un'analisi e l'altra, un po' sul primo tempomeglio loro») e un po' sulla ripresa («abbiamo avuto diverse occasioni»), Tanrivermis torna ancora sull'episodio principe: «C'è stato un errore netto, non esiste. Non si può incidere così in una finale». Infine l'altro lato della medaglia: «Fa parte del gioco, faccio quindi i complimenti ai miei ragazzi per il percorso e la stagione. È una finale che comunque li farà crescere».

Che siano parole d'addio? Al momento è 50 e 50. Nonostante la panchina della Primavera potrebbe rimanere vacante (Federico Guidi, dopo la finale Scudetto persa contro il Sassuolo, sembrerebbe vicino a lasciare Trigoria) e quindi appetibile, per il tecnico turco non è da escludere una nuova avventura. Magari più a nord, magari sulla riva del lago di Como. È infatti uno dei papabili per la seconda squadra lariana, con la quale affronterebbe il campionato di Primavera 2.

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