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Primavera 2

Cinque vittorie di fila, 19 gol fatti e primo posto solitario: il Como dei giovani sogna in grande

Il 4-1 col Renate consegna a Buzzegoli la vetta ai danni del Parma: le foto della partita e le parole degli allenatori

Ikonè, Diao, Butez, Caqueret, Dele Alli, Valle, Vojvoda, Smolcic, Douvikas, Azon. Il mercato di riparazione ha portato al Como ben 10 giocatori nuovi: praticamente una squadra intera per Cesc Fabregas. Per affrontare il girone di ritorno con forze fresche e alzando l'asticella, la permanenza in Serie A del resto è l'obiettivo finale della società e di tutta la città. Ma non solo. Il club, lungimirante e con lo sguardo già rivolto al futuro, ha un altro sogno: quello di portare la Primavera nella Serie A del calcio giovanile, la Primavera 1. Per farlo, David Bell, Davide Facchin e Mauro Bernardi hanno consegnato a Daniele Buzzegoli le chiavi di una fuoriserie che l'allenatore ex Novara sta guidando ad altissima velocità. E che sabato ha riportato al primo posto solitario in campionato (CLICCA QUI per vedere la classifica) grazie al 4-1 sul Renate e al seguente pareggio del Parma contro il Modena. Il poker alle Pantere - firmato da Bulgheroni, Chinetti, Papaccioli e Pisano - vale la quinta vittoria di fila e il sorpasso in vetta ai ducali.

«CONSAPEVOLI DELLA NOSTRA FORZA»

L'analisi di Daniele Buzzegoli parte da un inizio di partita non certamente positivo: «Siamo partiti un po' sotto ritmo e siamo rimasti sorpresi dal loro atteggiamento tattico, sono stati bravi a prenderci il play e a toglierci la fonte del gioco: hanno preparato bene la partita, ci hanno mandato fuori giri. Poi ci siamo messi a posto, i ragazzi sono stati fantastici nel rimettere la partita sui binari giusti e sono molto contento della reazione. Non era affatto scontato, affrontavamo pur sempre la quarta in classifica». L'1-0 dopo appena 7 minuti non ha scalfito la pazienza di un Como che non ha fatto una piega e ha rimesso in piedi la partita con il gioco: «Rispetto a inizio campionato c'è stata una grossa crescita nel saper gestire i momenti e gli episodi, siamo più consapevoli della nostra forza: che non significa essere presuntuosi, ma significa sapere quello che bisogna fare sul campo. La partita si era messa male e c'erano tutti i presupposti per fare una figuraccia, invece l'abbiamo ribaltata». 12 gol segnati nelle prime 8 giornate, 19 gol solamente nelle ultime cinque: «I ragazzi hanno sempre creduto nel lavoro, e oggi grazie al lavoro riusciamo a rispettare per più tempo durante il match il piano gara e riusciamo a mettere di più in atto quello che abbiamo provato in settimana, creiamo più occasioni e di conseguenza i gol arrivano con maggiore frequenza. Si può migliorare sempre e dobbiamo migliorare, i primi 20 minuti ad esempio non sono stati positivi. Anche la gestione del secondo tempo non mi è piaciuta tanto, l'abbiamo fatta nella nostra metà campo quando invece avremmo dovuto farla nella loro». Dopo i gol contro Albinoleffe e Sudtirol, per Manuel Pisano è arrivata la terza marcatura di fila che porta il bomber ex Juventus e Bayern Monaco a quota 5 gol in campionato: «Mi posso permettere di fare delle scelte e questa è la forza di questa squadra, Manu è stato fuori dopo aver fatto due gol di fila e si è fatto trovare pronto, ha aspettato il suo momento e ha risposto presente. Questi sono i milgiori segnali che una squadra ti può dare».

«CI È VENUTO IL BRACCINO»

Il gol dell'illusione, mezzora di resistenza e poi il Renate è costretto a cedere il passo: «Il Como è davvero una grande squadra - le parole di Gianluca Savoldi al termine del match - e rispetto all’andata sono pure cresciuti molto, sono una formazione molto difficile da affrontare. Ha dimostrato fame e voglia di vincere, ha affrontato il match con la giusta carica agonistica e ha vinto meritatamente». Il gol di Meloni porta in vantaggio le Pantere, che poi si chiudono a riccio per respingere gli assalti di un Como votato all'attacco: «Rimprovero solo questo ai miei ragazzi, forse ci è venuto un po’ di braccino corto. Concedendo poco campo non abbiamo rischiato molto, ma ci siamo fossilizzati a fare questo tipo di partita e alla fine ne abbiamo pagato le conseguenze: bisognava costruire qualcosa in più e avere più possesso palla per far sì che loro fossero meno pericolosi». Dopo quella un po' a sorpresa contro la FeralpiSalò, ecco la seconda sconfitta consecutiva. È la prima volta che succede quest'anno e non cancella il cammino straordinario che sta facendo la squadra: «Però c'è un ulteriore step - conclude l'allenatore - che dobbiamo fare: dobbiamo imparare a mantenere l'equilibrio e non smarrirci di fronte a un evento negativo. Dobbiamo essere bravi a stare sempre in partita e avere più pazienza in certe situazioni».

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