Primavera 1
30 Giugno 2021
L'abbraccio tra Gyabuaa e Sidibe, centrocampisti atalantini
Tommaso Baldanzi e Emmanuel Ekong una spanna sopra a tutti: sono loro i due top della finalissima, con il fantasista premiato anche con il “Piermario Morosini” come miglior giocatore delle fasi finali. A seguire Asllani e Fazzini, autori di una gara favolosa a centrocampo. Nella Dea si salvano Renault, Italeng e Oliveri entrato benissimo nella ripresa. Male invece la difesa.
ATALANTA
Dajcar 6 Cinque gol subiti e nessuna colpa particolare da iscrivere a referto, ma nemmeno quel qualcosa in più che un portiere di questa categoria dovrebbe avere. La punizione di Asllani è potentissima e passa in mezzo alla barriera ma è centrale, su uno dei due gol di Ekong battezza l’angolo sbagliato, sulle altre due reti si allunga ma le conclusioni empolesi sono troppo angolate.
Scalvini 5 Dignitoso in un primo tempo nel quale è il meno peggio dei tre dietro. Dopo l’intervallo passa sul centro-sinistra della nuova difesa a quattro e affonda con tutta la squadra, beccandosi anche il cartellino rosso nel finale per un fallo con chiara occasione da gol su Baldanzi involato a rete.
EMPOLI
Hvalic 6.5 Il riflesso sul destro di Italeng inaugura la sua gara, e sul piattone di Sidibe non può allungarsi più di così. Nella ripresa incassa i gol di Italeng e Cortinovis senza poterci fare niente.
Donati 7 Grande gara del capitano: carisma, sensibilità tattica e un senso della posizione da terzino consumato. Non affonda perché non ce n’è bisogno, soprattutto in avvio quando deve anche dara un’occhiata a Renault: quando entra Grassi si libera la fascia e fa quello che vuole. Difensivamente perfetto, alza la coppa al cielo di Cesena ed è un momento che non dimenticherà mai. Ma soprattutto, è un momento meritato dopo una stagione super.
Siniega 6.5 La battaglia con Italeng è da supereroi della Marvel. Ne esce vincitore anche se rischia qualcosa quando strattona Ghisleni in piena area. Gara attenta e senza errori, nonostante i tre gol subiti tiene sempre alto il livello di attenzione.
Pezzola 5.5 Ottimo controllo al centro della difesa, costringe Italeng a non girarsi mai e fa pure un bel salvataggio su un colpo mancino di Ghisleni. Poi fa un paio di sbavature nella ripresa e alla fine viene cacciato per una reazione ingenua su De Nipoti che era appena stato espulso. Un errore che non si può commettere in un momento del genere e in una partita del genere. Peccato, perché stava facendo una gara più che sufficiente.
Rizza 6.5 Sempre sul pezzo, anche se è quello che deve lavorare di più perché Renault e poi Oliveri lavorano tanti palloni nella sua zona di campo. Tagliato fuori dalla giocata Grassi-Oliveri sul gol di Italeng, ma è l’unica leggera sbavatura in un’ennesima prestazione di livello.
Belardinelli 6 Sempre utile quando c’è da fare da raccordo e quando c’è stringere al fianco di Asllani per trasformare a tre la linea mediana. Anche lui si dedica più alla copertura visto che al titic-titoc ci pensano Baldanzi e Asllani. Mezzo voto in meno per il rigore decisamente ingenuo che incendia i minuti finali.
Asllani 8.5 Semplicemente meraviglioso. Ancora una volta gestione perfetta dei tempi di gioco, una punizione potentissima che quasi buca la rete e sempre la scelta giusta tra il gioco verticale e quello orizzontale.
Fazzini 8 Come si è inserito in squadra questo ragazzo del 2003 è difficile da spiegare. La spalla perfetta di Asllani, agisce al suo fianco e tramuta ogni giocata in qualcosa di importante. L’assist per il primo gol di Ekong è da centrocampista con una visione di gioco superiore, si ripete poi nel finale servendo a Baldanzi la palla del definitivo 5-3. (47′ st Sidibe sv).
Lipari 6.5 Recuperato dopo il lieve infortunio in semifinale, parte come sempre da sinistra per poi andare a giocare in attacco al fianco di Ekong, con il quale duetta alla grande come in occasione dell’azione che porta al calcio di punizione del primo vantaggio. (20′ st Martini 6).
Baldanzi 9 Dopo averlo esaltato per tutto il campionato, adesso possiamo dirlo: è un fenomeno. Man of the match della finale, di tutte le fasi finali e dell’intero campionato. Niente male per un 2003 che si trova per la prima volta in categoria e magari contro ragazzi di due anni più grandi. Quando accelera palla al piede è immarcabile, con il primo tocco mette già fuori causa il diretto marcatore e poi ha intuizioni da trequartista top level. In più, e non è poco, segna due gol nella partita più importante dell’anno. Il futuro è suo. (47′ st Bozhanaj sv).
Ekong 9 Letteralmente imprendibile per i difensori della Dea, che vanno in costante difficoltà sui suoi guizzi. Conquista la punizione che Asllani trasforma nel vantaggio, poi si mette in proprio e firma il 3-1 bruciando sullo scatto Berto. In più, copre da quarto a sinistra quando Lipari si ferma in attacco. Certifica la sua serata indimenticabile con il gol del 4-2 ristabilendo il doppio vantaggio un minuto dopo il gol di Italeng che aveva rimesso in carreggiata l’Atalanta. (31′ st Degli Innocenti 6).
All. Buscè 10 Beh, giù il cappello signori. Questo Scudetto è qualcosa di incredibile. Arriva ai playoff all’ultima giornata, batte l’Inter al 120′ in semifinale e stritola l’Atalanta conquistando un Tricolore da storia del calcio giovanile. Un’impresa che con i 2003 gli era già riuscita con l’Under 16: allora era stata una sorpresa un po’ per tutti, stavolta la qualità dei suoi ragazzi era nota. La squadra ha un gioco pazzesco, diverte e si diverte con fraseggi nello stretto e accelerazioni improvvise che ammazzano le difese avversarie. Prestazione da incorniciare: un’altra, l’ennesima e sicuramente non l’ultima.
ARBITRO
Miele di Nola 8 Un solo dubbio, la sbracciata di Siniega su Ghislandi a 3′ del secondo tempo sul 3-1 per l’Empoli. Per il resto, semplicemente perfetto. Le espulsioni di De Nipoti e Pezzola sono scolastiche: il primo colpisce il secondo con una gomitata quando entrambi erano a terra, il secondo quando si rialza spintona il primo commettendo fallo di reazione. Giusto anche il rosso a Scalvini che atterra Baldanzi lanciato a rete, altrettanto corretto il giallo su Ceresoli in avvio tra le proteste empolesi che chiedevano il fallo da ultimo uomo (che non c’era, visto che Berto era pronto a chiudere) su Ekong. Ok anche il rigore per l’Atalanta: valuta troppo debole la spinta su Belardinelli che poi prende il pallone in mano.