Primavera 2
19 Febbraio 2022
Marco Andrea Tremolada entra dalla panchina e piazza la zampata vincente per il Como che batte il Parma capolista
L’incredibile si è avverato, come nel migliore dei sogni possibili. Il Como, nel ruolo di Davide, compie la titanica impresa di bloccare Golia, ovvero il Parma. La corazzata ducale si arrende per la prima volta in stagione e lo fa al cospetto della matricola azzurra che, con un cuore enorme, tutto ha fatto per riuscire a strappare tre punti d’oro in chiave salvezza. Un successo, quello lariano, frutto di una giornata quasi perfetta dal punto di vista dell’intensità e della capacità di macinare gioco, con un Citterio in stato di grazia e vero trascinatore dell’undici di Boscolo. Tutti hanno lottato fino alla fine, nessuno è stato a guardare. Per i gialloblù, invece, è finito il lungo ruolino di marcia da vero rullo compressore. La squadra di Beggi torna sulla Terra e lo fa disputando una partita dai due volti, timorosa e confusa nel primo tempo, arrembante ma non straripante nella ripresa. Sementa-Sits-Basili tengono alta la bandiera ducale, ma sono costretti ad ammainarla quando Tremolada si erge a condottiero della compagine lariana e imprime il sigillo finale sull’incontro.
Non c’è tempo per rammentare la classifica. La posizione delle due squadre non conta più, lo si comprende fin dalle battute iniziali. I due schieramenti si guardano dritti negli occhi, senza alcun timore. Il fischio iniziale dà il via a una giornata memorabile, nel bene e nel male. La capolista, però, vuole rimarcare che nessuno è riuscita ad arrestarne la corsa e sfodera gli artigli fin dall’avvio, con Sits e Basili – oltre a Sementa a rifornimento - già pericolosi nel giro di un quarto d’ora, anche se le loro conclusioni non impensieriscono più di tanto Pallavicini. Il segnale, però, è stato dato. Il Como recepisce e allora tira fuori non solo gli artigli, ma carattere, cuore e grinta da vendere. Citterio fa le prove generali di una prestazione magnifica, quando al 7’ si fa trovare da solo a centro area e, in mezza rovesciata, spaventa Rossi, che smanaccia in angolo. Nell’aria si respira sentore di gol. Lo 0-0, lo si vede, ha i minuti contati. E chi, meglio di Citterio, può assumersi il compito di spaccare la partita? Verga riceve il pallone sulla fascia destra, rientra sul piede destro accentrandosi ed eludendo la marcatura di Agostinelli e fa partire un traversone che il numero 9 arpiona, controlla e insacca di potenza sul secondo palo. Il primo boato del pubblico azzurro – al 15’ - carica ulteriormente l’undici di Boscolo. Il Parma è tramortito, accusa il colpo e non riesce a reagire come vorrebbe. Solo al 22’, un bell’uno-due tra Basili e il capitano De Rinaldis fa tremare la retroguardia lariana, con la conclusione del numero 7 di poco a lato del palo. In mezzo, tanto Como, con Verga, Trenchev e Pelà a prendere d’assedio la porta gialloblù, con buone iniziative personali che non ottengono il massimo solo per una mira leggermente imprecisa. Nuovamente Basili prova a scuotere i ducali, con una conclusione al 28’ che termina di poco fuori. I padroni di casa comprendono che il momento è propizio, si può osare e tentare un nuovo assalto. Passano neanche due minuti e Citterio prova a calare il sipario sullo spettacolo del “Lambrone”. Dalla fascia destra, un traversone innocuo diventa invece il secondo incubo di giornata per Rossi, perché il pallone sbatte sul petto di Agostinelli e termina in fondo alla rete. È il 2-0. Risultato che rimbomba prepotentemente, con tutte le premesse che invitano a rimanere con gli occhi incollati sul terreno di gioco. Gli ospiti serrano le fila, tirano fuori il carattere da grande squadra e si rialzano dal tappeto quattro minuti dopo, con il solito Basili a fare la parte da leone. Tutta l’azione, però, merita. In un fazzoletto di terreno, Sementa supporta alla grande l’iniziativa del compagno, serve Sits spalle alla porta che sfrutta l’intelligente inserimento di Basili tra le maglie lariane (anche grazie a una leggera deviazione). Il numero 7 capitalizza con un tiro al volo a mezz’aria che gonfia la rete. Tutto riaperto, al culmine di un fiume di emozioni nel giro di solo mezzora. Il Parma è vivo, ma il Como lo è ancor di più e non si fa intimorire. Continua a giocare come ha imparato, palla a terra e attaccando la profondità con convinzione. La formazione ducale, però, ringhia nuovamente sul finale di tempo. Al 40’ Sementa, sulla destra, sfugge a Gatti quasi sulla linea di fondo e inventa un traversone nell’area piccola che Sits conclude debolmente tra le braccia di Pallavicini. Cinque minuti dopo è Marconi, servito dall’immenso Basili, a battere a rete appena dentro l’area di rigore. Gran tiro e ottima risposta del portiere di casa.
Voto 8,5 e palma di migliore in campo in assoluto: Giorgio Citterio apre le marcature di una partita da sogno. È suo infatti il gol che permette al Como di sbloccare la gara contro il Parma
La magia di questo incontro si riaccende già in avvio di ripresa, con Di Giuliomaria che – dopo appena venti secondi - vuole nuovamente ricacciare il Parma indietro, ma la sua potente conclusione non ottiene l’esito sperato. Non c’è tregua, nemmeno per un secondo. Difficile ipotizzare come finirà questo incontro. Non è una partita facile da decifrare, tutto può accadere. E, infatti, ecco che un minuto e mezzo dopo Sits aggiunge il suo nome agli eroi di giornata, dopo aver sfruttato al meglio il cross millimetrico del neo-entrato Vona dalla sinistra. Il suo piattone si insacca alle spalle di Parravicini. L’equilibrio torna a regnare. Siamo sul 2-2. Il Parma allora ci crede, torna ad aggredire e alza il baricentro, pressando maggiormente conquistando il pallino del gioco. Non ha vita facile, però, perché il Como alza le barricate e vuole difendere il fortino con ogni mezzo. La verve ducale dura un quarto d’ora, ma poi si spegne lentamente e lascia spazio alle ripartenze lariane, con due sussulti tra il 20’ e il 23’ che tornano a mettere i brividi alla roccaforte gialloblù. Protagonista è Verga, ben imbeccato dai compagni (bella triangolazione sull’asse Trenchev-Citterio-Pelà prima e l’uno-due con Benedetti poi) di cui Rossi riesce a impedire la gioia più grande (nel primo caso, bloccando quasi sulla linea di porta, nel secondo respingendo con difficoltà una conclusione centrale). Ancora Como nel finale, che strappa nuovamente lo scettro di padrone del campo. Al 35’ palla recuperata nel cerchio di centrocampo, uno-due in percussione tra Benedetti e Dilernia che servono Nava, bravo a seguire l’azione. La difesa del Parma è colta in contropiede, non è organizzata a fronteggiare il pericolo, ma il numero 5 azzurro sbaglia un gol quasi fatto, mettendo a lato del palo, a porta quasi sguarnita. Sembra che la vittoria sia sfumata, perché occasioni simili vanno sfruttate senza tentennamenti. Il Parma, dalla sua, può ancora pensare al colpaccio, si riversa in avanti senza troppa lucidità, ma gli attacchi sono sterili. La svolta, però, è dietro l’angolo. Al 39’, il gialloblù Farucci si fa espellere dal direttore di gara per una trattenuta lampante su Verga. Il numero 11 lariano era chiaramente diretto verso la porta ospite. Sulla punizione seguente, ecco il sigillo finale su questa emozionante partita. Tremolada è l’uomo della provvidenza, si trasforma in rapace dell’area di rigore e buca la rete ducale con un preciso piattone, rendendo memorabile la parabola che ne ha propiziato la conclusione. Il pubblico è in tripudio, mentre il numero 18 viene sommerso da compagni e panchina azzurra. Il conto alla rovescia è iniziato, ma c’è ancora da giocare. Partite così non sono mai chiuse. Il Parma non ne ha più, però, lo si vede dai molti palloni alti gettati in area avversaria senza troppa convinzione. Un po’ di paura, però, il Como la accusa, creandosi alcune difficoltà evitabili nella gestione della sfera nella propria metà campo. Il gigante ducale, allora, ci prova un’ultima volta, strenuamente ed eroicamente. Punizione dalla trequarti sinistra, è il 44’. De Rinaldis concentra tutte le proprie qualità in quel pallone pennellato alla perfezione che impatta sulla testa di Marconi, partendo poi come una scheggia a voler trafiggere la saracinesca azzurra. Pochi centimetri e, probabilmente, ci sarebbe davvero riuscito, ma il pallone termina oltre la traversa. Ancora non è finita, ci sono quattro minuti di recupero. Una vita, si suol dire. Forse, però, il Parma non ci crede più. Le energie diminuiscono, secondo dopo secondo, con il Como che al 48’ prova a rendere un pomeriggio storico addirittura leggendario. Trenchev è indomabile, si invola sulla zona destra del campo con un’energia incredibile, sforna un assist per Longo, entrato da pochi minuti. Il numero 20 controlla, si gira dal limite e lascia partire un tiro potente che termina fuori di poco sul secondo palo. Adesso sì, che non c’è più tempo. Il triplice fischio suggella il 3-2 finale. La Storia è stata scritta, per la Leggenda ci sarà un’altra occasione. Il Como può far esplodere tutta la propria gioia per un successo, alla vigilia, davvero difficile anche solo da immaginare.
COMO-PARMA 3-2
RETI (2-0, 2-2, 3-2): 15' Citterio (C), 30' aut. Agostinelli (P), 34' Basili (P), 2' st Sits (P), 40' st Tremolada (C).
COMO (3-4-3): Pallavicini 7, Trenchev 7.5, Cosentino 7, Pelà 7, Nava 6.5, Dilernia 6.5, Benedetti 7 (40' st Duchini sv), Gatti 7.5 (45' st Longo sv), Citterio 8.5 (45' st Gandola sv), Di Giuliomaria 7.5 (33' st Tremolada 8), Verga 7 (45' st Mollica sv). A disp. Cecchini, Parisi, Moretti, Polese. All. Boscolo 7.5.
PARMA (4-1-3-2): Rossi 6.5, Agostinelli 5.5 (35' st Bertolotti sv), Aissaoui 5.5 (1' st Vona 7), Sahitaj 5.5, Mallamo 6, Farucci 6, Basili 7.5, De Rinaldis 7, Marconi 5.5, Sementa 7.5 (30' st Haj 6), Sits 8. A disp. Maliszewski, Mir Garcia, Lorenzani, Lusha. All. Beggi 6.
ARBITRO: Lovison di Padova 7.
ASSISTENTI: Parisi di Bari e Barbiero di Campobasso.
ESPULSO: 39' st Farucci (P).