Serie C
17 Novembre 2022
SERIE C RENATE: Lorenzo De Leo, baby attaccante classe 2005 delle Pantere
Esordire in Serie C a 17 anni? Fatto. Diventare il primo giocatore nato dopo il 2004 a vestire la maglia del Renate in una gara ufficiale? Fatto anche questo. In qualsiasi modo la si voglia guardare, la sfida tra Alessandria e Renate dello scorso giovedì 16 novembre - gare valevole per gli ottavi di finale di Coppa Italia - entrerà dritta nella storia della società nerazzurra. Perché Lorenzo De Leo, centravanti della Primavera arrivato in estate con la formula del prestito dall'Inter, che a sua volta l'ha prelevato nel mese di luglio dall'Enotria, rappresenta il primo giocatore classe 2005 a vestire l'iconica maglia delle Pantere in una gara ufficiale. «È stata un'esperienza bellissima e per certi versi anche inaspettata. Sono rimasto in panchina per 80 minuti abbondanti - racconta il baby bomber - poi sono stato chiamato in causa a seguito di un infortunio: mi sono scaldato giusto un paio di minuti poi sono entrato». L'infortunio in questione è quello occorso a Simone Rossetti, che al minuto 44 del secondo tempo è stato costretto a lasciare il campo anzitempo. Da qui la scelta di Dossena di puntare su De Leo, un "gigante buono" di quasi due metri che si è presentato a Renate con l'etichetta di bomber da più di un gol a partita.
22 presenze tra regular season e playoff, 23 gol. Questi i numeri collezionati con l'Enotria nella passata stagione, quella della definitiva consacrazione dopo gli anni allo Speranza Agrate prima e al Cimiano poi. Prestazioni che hanno convinto in primis l'Inter, che lo scorso luglio non ci ha pensato due volte e lo ha acquistato a titolo definitivo dall'Enotria, dopodiché il Renate, che lo ha prelevato in prestito per rinforzare la formazione Primavera. Il trasferimento si è concretizzato lo scorso agosto per volontà di Michele Cossa, direttore generale dell'agonistica nerazzurra, che avrebbe fatto carte false per averlo nella rosa di Savoldi. Agli ordini del tecnico ex Pro Sesto ha già collezionato due gol, tutti entrando a partita in corso: il primo contro la Pro Sesto al Breda, appuntamento in cui è risultato decisivo con una zampata in zona Cesarini che è valsa i tre punti, il secondo in terra toscana contro la Carrarese, sigillo che ha fissato il parziale sul 2-0 dopo la firma di Bertini in apertura di secondo tempo. Nel mezzo diversi allenamenti con la prima squadra, tanto che Dossena se l'è portato con sé anche in occasione della sfida contro il Mantova, sempre in Coppa Italia. E il futuro? «L'obiettivo è quello fare bene sia con la prima squadra che con la Primavera» le parole di De Leo. Senza però dimenticare la casa madre, l'Inter: parlare oggi di un ritorno in viale Liberazione è sicuramente prematuro, ma pare evidente che alla corte di Samaden - soprattutto dopo l'esordio contro l'Alessandria - lo stiano seguendo a dovere.
Ma che giocatore è Lorenzo De Leo? Rimanendo in casa Inter, il bomber nerazzurro che più lo ricorda è sicuramente Julio Cruz. Per la prestanza fisica, visto che parliamo di due Marcantoni che superano abbondantemente i 190 centimetri. Per il talento nei colpi di testa, per entrambi un vero e proprio marchio di fabbrica. Per l'abilità in area di rigore, considerando che in entrambi i casi ci troviamo di fronte a giocatori che si esaltano negli ultimi sedici metri. Aspetti tecnici ma non solo visto che, ironia della sorte, i due bomber si assomigliano molto anche dal punto di vista estetico. Le differenze? L'attaccante argentino classe 1974 ha fatto la storia sia dell'Inter che della nazionale albiceleste, mentre quello italiano classe 2005 di strada da percorrere ne ha ancora parecchia. Tuttavia, se è vero che chi ben comincia è a metà dell'opera, nel caso del "gigante buono" la direzione intrapresa sembrerebbe essere quella giusta.