Pulcini
06 Agosto 2022
35 anni da compiere, Andrea Piazza ha coltivato la passione per il ruolo di istruttore già da quando ne aveva 15 in ambito oratoriale. La prima esperienza da tecnico in FIGC arriva nel 2014 alla Calvairate, poi il passaggio all’Ausonia prima del quadriennio a Rogoredo che lo ha visto terminare alla guida dei 2011 nella preagonistica di via Pizzolpasso.
Ora è tempo di novità, e ad attenderlo c’è la Milano Football Academy. «Ho sentito che era il momento giusto per cambiare. Ragazzi, staff, genitori: avevo voglia di una nuova avventura, così è nata l’occasione e devo dire che mi ha colpito da subito l’organizzazione e la chiarezza nelle idee della MFA». Di cosa si occuperà Andrea Piazza, patentato Uefa B, al Centro Sportivo Bettinelli di via Lago di Nemi? «Seguirò i 2008 in veste di vice-allenatore, anche se il mio incarico principale sarà nella preagonistica. Sarò infatti responsabile della terza fascia di 2011, allenando una delle due squadre ma coordinando anche il lavoro dell’altra». Nel contesto di una società che punta molto sull’attività di base, quale lavoro andrà a intraprendere? «Io credo in un allenamento improntato non tanto, o non soltanto, sul perfezionamento del gesto tecnico, ma sopratutto sulla situazione di gioco. Un lavoro collettivo, svolto insieme ai compagni, che rappresenti quanto di più simile a una partita, dove il bambino è chiamato a risolvere le difficoltà create dagli avversari e l’imprevedibilità di un duello. Ritengo inoltre che in queste categorie un istruttore debba anche essere un po’ psicologo, nel senso che ogni bambino è diverso dall’altro e va gestito, parlandoci molto, a seconda delle sue caratteristiche». Infine un commento sull’aspetto generazionale: i piccoli di oggi sono più distratti o sedentari? «Credo che in generale, e rispetto ad esempio all’estero, manchi molto la parte motoria. Al di fuori dell’allenamento sono meno, anche in ambito scolastico, i momenti in cui un ragazzino può rimanere in movimento stimolando quell’area».