News
30 Agosto 2022
Anche se rimane la specialità della casa, il Chisola non lancia solo i calciatori nel professionismo, ma anche i dirigenti. In questi giorni infatti è stato ufficializzato il nuovo incarico di Alessandro Freda che, oltre a rimanere Responsabile del Settore Giovanile del Chisola entrerà anche a far parte del gruppo di lavoro degli osservatori delle giovanili della Juventus.
Un doppio incarico di prestigio visto che si parla di una delle migliori società dilettantistiche del nord ovest e di una delle migliori società professionistiche al mondo. A rincarare l'eccezionalità della cosa è che Alessandro Freda è un classe 1997 e quindi a 25 la sua carriera sta già vivendo una parabola ascendente impressionante.
A soli 20 anni, Freda comincia ad allenare e lo fa nella Scuola Calcio della Cbs. Fino al 2018/2019 si occupa dell'attività di base, per poi salire pian piano nelle giovanili lavorando prima sul secondo gruppo dei 2005 e poi nel 2020/2021 con Alessandro Malagrinò sempre in corso Sicilia. Nel mentre prende il patentino Uefa C e dalla stagione 2020/21 decide di intraprendere un percorso differente dalla panchina.
«Anche per gli studi che ho fatto alla SAA (Management dell’informazione e della comunicazione aziendale) ho lasciato la panchina nonostante io abbia un patentino Uefa C. Ho sempre avuto l'ambizione di fare il Responsabile delle Giovanili. Quell'anno ho avuto un po' di offerte, ma ho scelto il Chisola per la società, per l'ambiente e perché una delle migliori realtà piemontesi. Devo ringraziare davvero tantissimo il pres Luca Atzori che mi ha dato fiducia nonostante il mio curriculum fosse ancora tutto da scrivere. Una mossa per niente scontata».
Nel 2020 Freda entra in via del Castello come segretario sportivo e con mansioni di scouting. Presenza perenne sul campo e sulle tribune di molte società nel territorio: caratteristiche che insieme alle capacità lo fanno entrare sempre più nel cuore della società biancoblù fino a marzo 2022, quando viene incaricato ufficialmente come Ds delle giovanili. Con un campionato ancora da terminare, Freda comincia a lavorare e a tirare le fila di profili, numeri e statistiche visionate nel tempo.
Obiettivo: andare a creare sempre più corazzate e individuare quei calciatori che, con un certo percorso possono fare il salto nel professionismo. Salto che abbiamo detto essere la specialità della casa visto che anche quest'anno sono stati 5 i calciatori a salire di livello: il 2002 Gianluca Germinario al Pescara, il 2003 Clemente Perotti alla Juventus (poi girato in prestito alla Pro Patria), il 2007 Adam Boukhanjer alla Juventus, il 2008 Antonio Mallamace alla Virtus Entella e il 2008 Riccardo Bianchi al Torino.
La stagione ha portato i suoi frutti, anche se ambivalenti: doppietta di titoli regionali memorabile con il biennio Giovanissimi, ma nessuna delle due annate Allievi alle fasi finali.
«Quest'estate ci siamo trovati di fronte a un bivio: rafforzare gli Allievi non è facile e quindi o li si lascia abbastanza così provando a migliorare, oppure si fa un campagna di rinforzo dello stesso tenore delle altre annate. Abbiamo optato per la seconda e credo proprio che la squadra possa togliersi soddisfazioni. Poi con tutte le altre ho tirato le somme del lavoro sul campo di osservazione fatto in questi mesi e credo abbiamo costruito qualcosa di importante».
In estate poi la chiamata di Roberto Foscaro e Luigi Milani dalla Juventus per entrare nel reparto Scouting della Juventus sulla parte delle Giovanili. Nel mentre però, almeno quest'anno rimarrà al Chisola come Responsabile delle Giovanili.
«Una gioia e una soddisfazione grandissima. Con la Juventus ora l'obiettivo è approcciarmi a questo mondo con la stessa attitudine di prima, ma cercando di imparare tanto. Una volta a settimana ci sarà la riunione in sede e lavorerò sulle annate dall'Under 14 fino ai giovani in Serie D (la Juventus ha dimostrato di saper pescare dal territorio anche calciatori più avanti nell'età).
L'idea di rimanere anche al Chisola è stata della Juventus e mi han trovato d'accordissimo, anche perché non è bello lasciare le cose a metà. L'obiettivo è continuare a mandare calciatori nel professionismo, anche se i sogni sono due: vincere il primo scudetto giovanile col Chisola e fare un poker di titoli regionali che non ha mai fatto nessuno. Se ci riusciamo quest'anno il Presidente magari mi regala la macchina, ma se dovessi scegliere forse preferirei lo scudetto».