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L'intervista

Castellanzese, Corrado Cotta si presenta: «La situazione mi intriga perché è una bella scommessa, che ovviamente vorrei vincere»

Il nuovo tecnico neroverde: «Il valore della squadra è assolutamente diverso da quello che dice la classifica, c’è tempo per rimediare»

Corrado Cotta Castellanzese

Esordio amaro per Corrado Cotta sulla panchina della Castellanzese (foto di Aldo Massarutto)

La Castellanzese nella serata della scorsa domenica ha ufficializzato Corrado Cotta come nuova guida tecnica dei neroverdi. Non poteva poi mancare l’aneddoto che lega Cotta e la Castellanzese: nel 2018/19 il tecnico era alla guida del Verbano e ha affrontato la Castellanzese nell’anno della vittoria del campionato di Eccellenza. L'allenatore non ha bisogno di presentazioni, viste le tante esperienze in Serie D (Verbania, Inveruno, Novese, Caronnese e Castelletto fra le altre) e anche in Serie C (Como, Pro Sesto). Cotta ha girato praticamente in tutta l’Italia, non solo con prime squadre ma anche con le giovanili. Grazie alla collaborazione che lo legava al Milan come coordinatore tecnico e supervisore ha avuto modo di vivere esperienze all’estero; al Bari e alla Fidelis Andria ha ricoperto il ruolo di responsabile del settore giovanile. Nell’ultima stagione ha guidato l’Ostuni.

Cotta è arrivato in una Castellanzese in crisi di risultati positivi, e i tre punti in classifica lo dimostrano. Le prime parole del tecnico neroverde sono state molto chiare: «Sono uno di sostanza, non mi piacciono tanto le chiacchiere: c’è un campo che ogni domenica dovrà dare il verdetto. La situazione mi intriga perché è una bella scommessa, che ovviamente vorrei vincere. Entrare in corsa non è mai semplice, ma la società si sa che è seria: pochi voli pindarici e sicuramente ci aiuterà a soffrire tutti insieme. Nessun allenatore ha la bacchetta magica, ma i giocatori vanno motivati e responsabilizzati per avere un pensiero comune, mi aspetto molto da tutti loro. So di essere in una società dove non ci sono grandi pressioni, ma questo non significa non prenderci responsabilità, soprattutto in questo momento». Corrado Cotta ha ovviamente avuto modo di vedere (specie nella passata stagione) la Castellanzese: «Qualche giocatore lo conosco, qualcuno ho avuto modo di vederlo lo scorso anno; non fermiamoci ai complimenti della passata stagione, ora dobbiamo pensare a questa nuova annata. Il valore della squadra è assolutamente diverso da quello che dice la classifica, c’è tempo per cambiare, rimediare e invertire questo trend negativo. Spero che nel più breve possibile la squadra riuscirà a ritrovare la serenità e l’identità che l’ha contraddistinta negli anni».

L'esordio con il Desenzano Calvina è stato amaro, soprattutto per il finale decisamente grottesco, ma la Castellanzese ha trovato una reazione e ha forse messo in scena la miglior prestazione stagionale. E nel post gara Corrado Cotta ha specificato: «Sono arrivato lunedì e abbiamo cercato di tranquillizzare la squadra. Colgo anche l'occasione per ringraziare Andrea Ardito, ho trovato una buona squadra, allenata bene. Oggi si sono viste delle cose buone: aggressività e voglia di uscire da questa situazione. Abbiamo fatto qualche errorino di troppo e ancora una volta non abbiamo portato a casa punti, però ho visto dei buoni segnali». Impensabile poi di non parlare del brutto episodio arrivato al 91' da parte del Desenzano Calvina: Mandelli è a terra, ma Aliu continua l'azione e sigla il definitivo 1-2: sportività messa nel dimenticatoio? «Da popolo italiano parliamo sempre di fair play, ecco questo dovrebbe essere sacrosanto. Non mi dilungo troppo su questo, tanto abbiamo visto tutti come è andata. Se questa è la squadra sono sicuro che i risultati arriveranno, ora ci aspetta una trasferta impegnativa a Ponte San Pietro, dobbiamo andare a giocarcela, perché sarà sempre una battaglia con tutti».

Quel che è certo è che la “cura” Cotta sembra stia funzionando in casa Castellanzese: il bicchiere è ancora mezzo vuoto, vero, ma la squadra sta reagendo, quello è indubbio. Cotta ha optato anche per un cambio di modulo: dal 3-5-2 il tecnico ha deciso di passare al 4-4-2, che poi è diventato un 4-3-2-1 nel corso della ripresa. “Piccoli accorgimenti” che sembrano già aver dato dei frutti, magari ancora acerbi ma che possono assolutamente maturare.

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