Serie D
08 Dicembre 2021
I giocatori dell'Arconatese festeggiano il gol del vantaggio di Parravicini
Al comunale “Battaglia” di Busto Garolfo l’Arconatese perde la vetta della classifica dopo cinque giornate di monopolio assoluto. Autore dello sgambetto è il Legnano, e in particolare Quaggio, che, con stacco imperioso, pareggia i conti in pieno recupero e annulla il vantaggio di Parravicini. Ringrazia la Casatese, attualmente a +1 proprio sui ragazzi di Livieri e sul Sangiuliano. I padroni di casa si schierano con il loro consolidato 3-4-1-2: davanti all’affidabilissimo Spada si dispongono le tre torri Luoni, Bianchi e Zucchetti. Al fianco dell’interditore Gomis ecco la regia di Vecchiarelli; mentre sui binari lungo la fascia corrono Spera e Colleoni. In avanti il genio di Santonocito fa da vertice basso del triangolo offensivo completato da Longhi e Parravicini. Il Legnano risponde con un 4-2-3-1 nel quale i pali sono difesi da Russo. Vanno a comporre la terza linea – da sinistra a destra – Moracchioli, Bini, Robbiati e Caradonna. Sulla mediana Di Lernia fa compagnia al dieci, Ronzoni. Gasparri e Beretta cercano di creare grattacapi alla retroguardia avversaria collocandosi molto larghi. Alle spalle dell’unica punta – Quaggio – compare il trequartista Gambino.
Il triangolo. Dopo pochi istanti dal fischio d’inizio si intuisce subito che i giocatori dovranno fare più di un semplice sforzo per mantenere l’equilibrio sul terreno imbiancato dalla neve. In tal senso gli oroblù, dotati di grande forza fisica, appaiono avvantaggiati; soprattutto quando sospinti dall’energia e dalla puntuale interdizione di Gomis, che la fa da padrone in mezzo al campo con le sue lunghe e possenti leve. Non è comunque semplicissimo andare alla conclusione. In fase di studio però ci provano ugualmente con coraggio Santonocito e Gambino, senza però impensierire i portieri. Il Legnano tenta di sfruttare il suo gioco in ampiezza, ma Beretta e Gasparri non sembrano in condizione di potersi esaltare con la propria cifra tecnica. I due inoltre sono isolati e ben contenuti dalla linea difensiva a 5 degli avversari (si sottolinea l’equilibrio apportato in entrambe le fasi da Colleoni). Con l’avanzare dei minuti gli ospiti confermano l’idea di non avere grandi armi e possibilità nella metà campo offensiva, mentre l’Arconatese studia il modo per segnare e si affida al suo triangolo offensivo. I tre attaccanti sono il vero ago della bilancia, e spostano gli equilibri alla mezzora, quando Parravicini - dopo elegante sponda di petto di Santonocito – trova tempi e spazi per scaraventare nell’angolino un pallone dal limite dell’area. Il gol è pesantissimo, perché i lilla non hanno apparentemente né manovra né fisicità sufficiente per cambiare il parziale. La prima frazione infatti scivola via senza mutazioni nella trama della partita. Santonocito, nel frattempo, non accusa il freddo, e mette in mostra svariate giocate di grande qualità.
Il mercato e la provvidenza. Il Legnano rientra dagli spogliatoi con un nuovo abito. Sgrò capisce le difficoltà di gestione dei primi 45 minuti e cambia assetto tattico: schiera la difesa a 3 e colloca Beretta alle spalle di Quaggio e Gasparri, inventandosi due punte vicine proprio nel giorno in cui è assente quella più importante e prolifica, ovverosia Ravasi. Con la vicinanza dei giocatori offensivi all’interno del nuovissimo 3-4-1-2, gli ospiti combinano meglio e sono effettivamente più pericolosi. Nonostante questo, all’8’ della ripresa Longo ringrazia Moracchioli, incerto sulla lettura di una verticalizzazione, e non trova la porta di un ormai battuto Russo solo per centimetri. I lilla da qui riescono a trovare equilibrio rischiando poco o nulla, e apportando sempre più pressione verso la porta nemica. Dal 75’ all’ 80’ si rendono pericolosi tre volte: Gasparri è il primo a suonare la carica con un violento diagonale dall’interno dell’area, poi, in rapida successione, la testa di Ronzoni e il sinistro di Moracchioli si spengono sul fondo non di molto. Il muro di Arconate non cade, ma di certo all’85’ si crepa irrimediabilmente quando Zucchetti, autore di una bella partita, rimedia il secondo giallo e si fa spedire anzitempo sotto la doccia. La formazione prende le sembianze di un 4-4-1. Il Legnano ora ci crede ancora di più, e in pieno recupero trova il fondamentale pareggio con Quaggio, che si cala dal ramo di un albero e schiaccia in rete il perfetto cross di Beretta. Il numero 9 si era aggregato al gruppo solo da pochi giorni, trasferendosi da Voghera (militava nel campionato di Eccellenza), con il difficile compito di sostituire lo squalificato attaccante titolare. Missione compiuta si direbbe. L’incontro finisce dunque con un buon 1-1 che sicuramente permette ad entrambe le squadre di continuare a rincorrere gli obiettivi stagionali prefissati.
Arconatese-Legnano 1-1
RETI: 29' Parravicini (A), 47' st Quaggio (L)
ARCONATESE (3-4-1-2): Spada 6, Zucchetti 6.5, Luoni 7, Gomis 7, Bianchi 6.5, Vecchiarelli 6 (33' st Romeo sv), Colleoni 6.5, Spera 6.5, Parravicini 7.5 (43' st Marcone sv), Santonocito 6.5 (33' Gnecchi sv), Longo 6.5.
A disp: Gambazza, Principi, Albini, Siani, Lillo, Carbone. All. Livieri 6.
LEGNANO (4-2-3-1): Russo 5.5, Caradonna 6.5, Moracchioli 6 (45' st Grosso sv), Bini 5.5, Robbiati 7, Di Lernia 6, Beretta 5.5, Gambino 6 (11' st Barazzetta 6), Quaggio 6.5, Ronzoni 5.5, Gasparri 6.
A disp: Temma, Bettoni, Barbui, Bingo, Bertoli, Bertonelli, Confalonieri. All. Sgró 6.
ARBITRO: Allegretta di Molfetta 7
AMMONITO: Quaggio (L).
ESPULSO: 40' st Zucchetti (A).
ARCONATESE
Spada 6 Il classe 2003 mette in evidenza la propria sicurezza e la propria personalità. Commette solo un errore su un rinvio maldestro, che di fatto comporta il cartellino rosso per Zucchetti.
Zucchetti 6.5 Una somma di ammonizioni non cancellano una gara di grande carattere.
Luoni 7 Il braccetto difensivo di sinistra non sbaglia praticamente nulla oggi. Copre sempre i compagni a seconda della posizione della palla e non sbaglia un intervento che sia uno.
Gomis 7 Viene da domandarsi se non sia un polipo. Il neo acquisto oroblù è letteralmente dappertutto e domina in mezzo al campo: recupera molti palloni e premia i movimenti verticali delle punte.
Bianchi 6.5 Svetta al centro della difesa con grande autorevolezza. Assolutamente promosso.
Vecchiarelli 6 Affianca Gomis e gli offre il giusto supporto tecnico in fase di possesso. Senza la palla è ordinato e fa il suo dovere. (33' st Romeo sv).
Colleoni 6.5 L’esterno destro offre grande corsa ed equilibrio ai suoi. Dove c’è lui non si corrono pericoli. Non disdegna anche qualche sortita offensiva, nel secondo tempo cerca addirittura la via della rete, ma senza fortuna. Tatticamente affidabilissimo.
Spera 6.5 Con la sua freschezza mista a una certa spavalderia crea scompiglio sull’out di destra. Caradonna deve fare gli straordinari per limitare più possibile la spinta continua del numero 8 oroblù.
Parravicini 7.5 Oltre ad essere l’autore di un bellissimo gol si mette in luce a più riprese come attaccante di manovra; la sua fisicità non fa ombra sull’eleganza e gli permette di lottare e difendere palloni importanti. Il bomber è anche molto intelligente tatticamente e sa sempre quando abbassarsi per far valere la sua stazza in fase di non possesso. Viene sostituito a due minuti dalla fine, e la sua assenza si sente. (43’ st Marcone sv).
Santonocito 6.5 Le sue indiscutibili qualità emergono in qualsiasi condizione. Fraseggia benissimo con i compagni di reparto e incarna un costante punto di riferimento per tutti. (33’ st Gnecchi sv).
Longo 6.5 È un toro che può fare a spallate con chiunque. Oggi al numero 11 manca solo il gol, ma la prestazione avrà sicuramente reso felici tifosi e allenatore.
All. Livieri 6 Il suo undici scende in campo con una quadratura tattica migliore rispetto a quella degli avversari. L’Arconatese è squadra compatta, equilibrata e ben bilanciata negli elementi che la compongono. Peccato siano saltati in un colpo solo marcatura su un corner nel finale e primo posto in campionato.
LEGNANO
Russo 5.5 Non è la sua miglior giornata. La neve lo rende meno reattivo del solito nei movimenti e qualche pallone di troppo gli scivola dai guantoni.
Caradonna 6.5 Il terzino copre benissimo la sua zona di competenza e non soffre particolarmente. Lotta stoicamente su ogni pallone.
Moracchioli 5.5 Qualche esitazione rischia di aprire la strada agli avversari, per il resto gioca una discreta partita. C’è l’attenuante del cambio modulo in corsa, che lo costringe a movimenti difensivi completamente diversi (45’ st Grosso sv).
Bini 5.5 Non ha a che fare con clienti facili e tenta in tutti i modi di sbarrare loro la strada. A volte è però ritarda i propri interventi.
Robbiati 7 Guida in maniera perfetta la propria difesa e non sbaglia mai il tempo dell’intervento sulla palla. Tra colpo di testa e precisione con i piedi c’è l’imbarazzo della scelta: il difensore non concede nulla agli attaccanti. Con lui i lilla sono al sicuro.
Di Lernia 6 Ha il grande merito di fare da punto di equilibrio della propria squadra, davanti alla difesa. Vorrebbe dialogare come sa fare con il quartetto offensivo, ma non sempre ci riesce.
Beretta 5.5 Le condizioni del campo e la lontananza dai compagni gli rendono la vita complicatissima nel primo tempo. Nel secondo ha più libertà di manovra e centralità nel gioco, e fa intravedere i suoi mezzi. Si vede che il ragazzo ha grande talento ed è pedina importante nello scacchiere di Sgrò. Oggi però si deve accontentare di un punto e di un assist da calcio d’angolo.
Gambino 6 Nel primo tempo è il giocatore più pericoloso dei suoi, ma non riesce a intimorire Spada. Mostra buona gamba e capacità di sentire la porta avversaria, galleggiando tra le linee avversarie.
11’ st Barazzetta 6 È la chiave del cambio modulo di Sgrò. Deve correre lungo la fascia e lo fa con grande generosità. In fase di copertura arriva sempre in tempo per chiudere efficacemente la diagonale, mentre palla al piede è pericoloso con il suo baricentro basso e i suoi cross velenosi.
Quaggio 6.5 Il 9 è l’uomo della provvidenza: catapultato dall’Eccellenza alla Serie D, prende le misure nei primi 45 minuti - in cui è opaco a dire il vero –. Successivamente acquisisce fiducia e cresce vistosamente, fino al pesantissimo gol di testa nel finale.
Ronzoni 5.5 In mezzo al campo non riesce a dare quella fluidità di manovra a cui ha abituato tutti. Si impegna nelle chiusure davanti alla difesa, anche se a volte va in affanno.
Gasparri 6 Gioca due ruoli e non smette mai di cercare soluzioni per la squadra. Le sue incursioni sono temibili, e a momenti non producono un gran gol nella seconda frazione. Si sposa bene con Quaggio e parla la stessa lingua di Beretta. Peccato un primo tempo scialbo.
All. Sgrò 6 Il suo intervento sulla squadra produce gli effetti desiderati: la squadra gioca un buon secondo tempo e smette di soffrire le punte oroblù. Trova nel suo taccuino un buon punto per proseguire la corsa verso i play-off e una sorpresa in attacco.
ARBITRO
Allegretta di Molfetta 7 Sugli episodi chiave è preciso e senza dubbi.
Così l’allenatore lilla, Marco Sgrò, ha commentato la partita dei suoi ragazzi: «Sapevamo sarebbe stata una battaglia, non una partita. A me piace vedere il bel gioco e il fraseggio. Noi creiamo sette palle gol a partite e su un campo del genere è chiaro che ti devi adattare. I ragazzi lo hanno fatto. Non pensavo che saremmo stati in grado di recuperare, chi segna per primo in partite del genere al 90 % la porta a casa. Però siamo stati bravi e se fosse durata altri cinque minuti l’avremmo vinta». Il tecnico giustifica anche i propri cambi fatti: «Quando sei in panchina e sei infreddolito non è semplice entrare in partite del genere. È chiaro che questo non è il campo di Bingo». Sul cambio modulo del secondo tempo: «Ho avvicinato Beretta e Gasparri a Quaggio per creare qualcosa in più».
Ecco invece le parole di Giovanni Livieri, allenatore dell’Arconatese: «La partita era difficile per tutti. Siamo andati in vantaggio meritatamente. La disattenzione che ci costa la vittoria è una marcatura saltata nel calcio d’angolo alla fine. Dovevamo vincere più seconde palle e contrasti possibili, e devo dire che lo abbiamo fatto bene. L’espulsione può capitare. Se la volta scorsa gli episodi ci hanno dato una mano, stavolta non è andata così». Il tecnico si esprime anche su alcuni singoli: «Santonocito è un giocatore di classe e, come tale, si distingue su tutte le superfici. Gomis e Parravicini sono stati bravissimi, come tutti gli altri. Peccato per quella marcatura saltata. Nella nostra squadra tutti si devono sentire importanti. Questa è la nostra filosofia, tutti i ragazzi devono sentirsi dentro al progetto. Finora questa è stata la chiave che ci ha permesso di stare in alto. La corsa da qui alla fine è ancora lunghissima e noi vogliamo starci dentro. Vogliamo stare insieme a quelle squadre attrezzate e costruite per correre».