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13 Ottobre 2022
Gli Ultras del Casale
La piazza forse con meno pace del Piemonte è di nuovo al centro di due bufere, diverse e separate, ma che si accendono e avvampano nello stesso momento. A meno di un anno di distanza dall’ultimo “caso rimborsi”, il Casale Fbc è di nuovo al centro della cronaca. Per due motivi: da un lato il mancato il pagamento dei giocatori e dello staff della prima squadra; dall’altro alcune inadempienze nella convenzione stipulata col Comune di Casale Monferrato che potrebbe prevedere come extrema ratio il divieto di utilizzare ancora lo stadio storico (il Natale Palli).
Dopo anni di presidenza Coppo, nell’estate 2021 la società è passata nelle mani del Fondo d’investimento Console che ha scelto come presidente Simone Servetti. Siamo all’alba della seconda stagione, eppure la nuova proprietà del Casale è per la seconda volta al centro di un “caso rimborsi”. Nella passata primavera infatti, furono gli allenatori delle giovanili ad protestare per la mancanza dei pagamenti dei rimborsi. Mancanza che si palesò anche tra i calciatori della prima squadra. In quel marzo turbolento ci si mise anche una fattura non pagata, che fu la causa di una visita di un Ufficiale Giudiziario e un battibecco a distanza con l’ex presidente Coppo. Il caos e il caso, in un modo o in un altro rientrò.
La pagina pubblicata su Sprint e Sport il 14 marzo 2022.
Il Casale 2022/23 è una squadra costruita per grandi obiettivi. Lo dice la società, lo dice la conferma di Marco Sesia in panchina, lo dice la campagna acquisti. Lo dicono, infine, i risultati delle prime giornate: alla quinta giornata i nerostellati si trovavano in vetta a 11 punti. Insieme ai risultati che iniziano a calare (non in modo drammatico, ma comunque con un bottino più magro rispetto alle primissime uscite) però si aggiunge un altro fattore ad aizzare una piazza come quella monferrina, mai serena.
Vuoi per questioni societarie, vuoi per tifosi caldi ed esigenti che chiedono soddisfazioni. La voce che i calciatori e lo staff non stiano prendendo alcun rimborso inizia a spargersi e trovano sempre più conferme. Tutto questo fino a pochi giorni fa quando il club rilascia dichiarazioni ufficiali e i giocatori danno il via a uno sciopero.
«Credo che il momento economico sia difficile per tutti; quindi, non vedo il motivo di tutti questi allarmismi per il ritardo dei pagamenti. Lo scorso anno eravamo in una situazione peggiore, a mio parere, ma poi abbiamo fatto fronte ai nostri impegni». Ha dichiarato Simone Servetti all’autorevole testata Il Monferrato.
Un tentativo di rassicurare una piazza che, storicamente difficile da conquistare e placare a parole, si è già schierata pubblicamente con staff e giocatori che nel mentre, appunto, si dice abbiano indetto uno “sciopero”. Uno sciopero che sarebbe motivato da un ‘“ultimatum” di saldo dei rimborsi entro il 10 ottobre (tre giorni fa) e che sarebbe partito nella giornata di oggi, giovedì 13 ottobre, ma che prevede comunque un rientro all’impianto per domani, venerdì 14, per la rifinitura in vista della trasferta di domenica di Gozzano.
Le voci parlano di nessun euro ricevuto, di vertenze già preparate con l’AIC e quindi una possibile diaspora in inverno alla prima finestra di mercato buona. Negando in modo assoluto la veridicità sul numero 0 nella voce pagamenti ricevuti, il presidente Servetti spiega il punto di vista della società:
«Non è assolutamente vero che non c’è stato nessun pagamento. Una parte, un acconto è stato versato. A ottobre scade il secondo mese ed è vero, siamo un po’ in ritardo, ma non come sento dire in giro di 3 o 4 mesi. Al massimo di uno. Sì, ci han dato la data del 10 ottobre e non siamo ancora riusciti a rimediare il tutto. Abbiamo riscontrato difficoltà come tutte le altre aziende. Capisco che loro fossero preoccupati e per questo abbiamo accordato allenamenti ridotti e un giorno di riposo».
Se le voci dicono sciopero, il presidente Servetti parla di accordo «senza forzature» in occasione di qualche difficoltà che però verrà superata. Gli ostacoli di ottobre, però, per il Casale non finiscono qui.
Oltre al piano sportivo e alle questioni interne alla società, le voci sulla difficoltà che il Casale sta avendo con il Comune e gli impianti condiscono il momento difficile. Nella stessa intervista rilasciata al Monferrato, Servetti non ha celato una frecciata al Comune di Casale Monferrato denunciando la “solitudine” in cui si trova la società. Il presidente nerostellato ha sottolineato come gli investimenti sugli impianti di Casale Popolo e Terranova non siano intelligenti. Al tempo stesso però, la convenzione firmata tra società e Comune prevede sì la manutenzione dello storico stadio Natal Palli, ma anche la manutenzione dell’impianto di Casale Popolo.
A confermarlo e ad attestare lo stato di decadimento di quest’ultimo è l’assessore allo sport di Casale, Luca Novelli:
«Noi non entriamo nelle questioni interne della società. Come amministratori però non possiamo che constatare alcune cose. Da un lato non è vero che abbiamo lasciato sola la società. Il nostro telefono è sempre acceso e disponibile. Anzi, dal mio ufficio sono partite tre lettere ufficiali al Casale per chiedere di stare a degli accordi scritti. L’impianto di Casale Popolo versa in condizioni pietose, eppure è all’interno della convenzione per il Palli che è stata firmata tre anni fa. La presidenza era diversa, ma il soggetto giuridico è uguale. Nonostante i nostri continui richiami non è stato fatto nulla se non un paio di volte che è stata tagliata l’erba».
Su questo Servetti non intende arretrare di un passo in quanto il Casale non utilizza l’impianto di Popolo che, a suo dire, è stato consegnato alla società, già in quelle condizioni.
«Siamo stati convocati a Luglio-Agosto per questa questione. Non lo abbiamo mai utilizzato ed era già in stato di abbandono: ci han chiesto di tagliare l’erba e lo abbiamo fatto. Non ci pare una cosa giusta occuparci di un impianto lasciato così se non lo usiamo. È uno scontro concettuale: capisco che la convenzione lo prevede, ma un’altra convenzione prevede anche che sull’impianto Bianchi (dove il Casale si allena con la prima squadra e gioca con le giovanili) noi non possiamo cambiare gli affitti. Noi spendiamo per le utenze, ma le squadre che affittano (PastorfrigorStay e Junior Pontestura) pagano tariffe di anni fa. Però le spese aumentano».
In questi giorni, dopo due lettere mandate dal Comune alla società, partirà con ogni probabilità una terza missiva, con in allegato una piccola multa per l’ “affaire Popolo”. Missiva che potrebbe esacerbare uno scontro tra Comune e Casale che potrebbe avere conseguenze rilevanti. Dopo i fallimenti del passato della società, in fase di scrittura della convenzione, il Comune ha posto una “clausola rescissoria” in caso di inadempienza di una delle due parti. Questa clausola potrebbe veder il Comune rescindere la convenzione, non versando 40 mila euro di contributi (che, da convenzione, dovrebbe essere versato in questi mesi), oltre a chiudere i cancelli del Natal Palli.
«Per quanto riguarda la questione Bianchi - replica l'assessore Luca Novelli - Servetti mi ha posto il problema a voce. Noi come ufficio gli abbiamo risposto di mandare una richiesta scritta nella quale chiedere un aumento degli affitti del 20% in qualità di gestore. Richiesta a cui noi diremmo di sì, proprio come fatto nella precedente stagione sportiva per il Palazzetto. Sulla questione Popolo e convenzione: è vero l’amore per la squadra, ma prima di essere un tifoso sono un amministratore pubblico e, come tale, non posso sottrarmi ai miei doveri e obblighi. C’è una convenzione scritta e se non si sta ai patti bisogna prendere provvedimenti. Per il bene della società e della piazza possiamo valutare vie mediane e non estremiste, però servono risposte concrete».