Serie D
31 Dicembre 2022
SERIE D LUMEZZANE • In primo piano Simone Pesce, giocatore più rappresentativo del primato bresciano, dietro il super Alcione
Il momento della pausa invernale è sempre utile per scattare una foto a classifica e stato di forma delle agguerritissime compagini che ne compongono l'ordine. Nel Girone B di Serie D il giro di boa strizza l'occhio al Lumezzane capolista, candidato già a inizio anno alla passerella verso la gloria. Attenzione però alle inseguitrici: l'Alcione su tutte ha dimostrato serietà e crescita, mentre il Ponte San Pietro è la sorpresa d'autunno. Le emozioni ad ogni modo non sono circoscritte alla testa del raggruppamento. In fondo Chievo Sona, Breno e Caronnese sfrutteranno il ritorno per cambiare passo. Il Città di Varese continua a cercare la propria identità. E una cosa già è certa: la lotta sarà serratissima fino alla fine.
LUMEZZANE 9
Ai nastri di partenza il girone pareva dover essere un'oligarchia: diverse squadre si erano candidate alla vetta o comunque a un ruolo da protagonista. Ma il Lumezzane ha completamente sparigliato le carte e si trova ora otto passi più avanti della seconda in classifica. Della serie, di fieno in cascina ce n'è. La monarchia dei bresciani è figlia delle prestazioni e dei numeri: il camaleontico 4-3-3 di Franzini, poco prevedibile sul movimento del terzetto d'attacco, viaggia con una media di 2,2 gol segnati a partita. Ed oltre ad essere il miglior attacco, vanta anche la miglior difesa: sono 10 le reti subite finora, l'ultima su rigore contro la Caronnese. Con un passo del genere la C è solo questione di tempo.
ALCIONE 8
Lo scorso anno nel Girone D è servito come svezzamento. Oggi gli Orange sono di un'altra pasta. Guardano ben 16 squadre dall'alto verso il basso e sono dimostrazione di come un buon progetto a lungo termine possa pagare nel tempo, puntando sui giovani di casa, sul gruppo rodato e puntellato solo in qualche zona del campo. Il 4-3-1-2 dell'Alcione si è guadagnato il rispetto di tutta la Lombardia a suon di gol, 34 in 17 partite, 12 dei quali realizzati da bomber Manuzzi, consolidando così un secondo posto che permane in solitaria dalla 13esima giornata.
PONTE SAN PIETRO 7.5
Il Ponte San Pietro è invece il volto più realista e allo stesso tempo intelligente del campionato. Brognoli è stato scaltro nel non stravolgere le fondamenta del 4-3-3 ereditato da Curioni e nell'aggiungere al modello di gioco buone dosi di pragmatismo, prudenza e convinzione. I Blues giocano un calcio pratico e soprattutto leggero, vivendo il proprio cammino di domenica in domenica senza pressioni e con consapevolezza nei mezzi a disposizione. Ecco da dove deriva il sorprendente quarto posto maturato al giro di boa, che non stride affatto con il dato di terza miglior differenza reti (+10) e con la voce relativa alle sconfitte, pari a due sole (una in più della capolista).
CASATESE 7
Sul terzo gradino del podio compare la Casatese, che ormai non è più una novità da quelle parti. La scorsa regular season terminò con il medesimo piazzamento e portò infine alla festa nei playoff. Quest'anno gli auspici sono i medesimi, ma a far da condottiero dovrà pensarci Giuseppe Commisso. Lo stesso Joey, come viene chiamato informalmente, sembrava aver trovato la chiave di volta prima dell'ultima uscita avendo inanellato ben quattro vittorie consecutive; poi l'inatteso tonfo contro il Breno che potrebbe proiettare qualche insicurezza sul futuro dei brianzoli. I tifosi non disperino: la corazzata biancorossa risulta in ogni caso la seconda squadra più in forma del torneo e, dovesse tenere la fase difensiva come nella prima parte di campionato (solamente 12 reti subite), la strada verso i playoff potrebbe risultare addirittura meno tortuosa rispetto a qualche mese fa. Cosa migliorare? Sicuramente l'altra faccia della medaglia, quella vicina alla porta avversaria. La Casatese segna mediamente meno di una rete a partita, trovandosi così paradossalmente al terzultimo posto nella classifica degli attacchi del Girone B.
FOLGORE CARATESE 7
Bisogna fare una doverosa premessa: stiamo parlando di una squadra che fino alla scorsa stagione poteva recitare la parte della big, e che quest'anno invece, come una signora caduta quasi in disgrazia, ha dovuto fare i conti con la dura realtà. Lo scossone societario occorso in estate l'ha cambiata dalla testa ai piedi, ridimensionandone chiaramente le ambizioni. La fortuna in questo caso è stata quella di aver incontrato Melosi sul cammino della rifondazione: dopo la prima parte di stagione infatti il nuovo allenatore è riuscito non solo a mettere il naso fuori dalla zona playout (distante tre lunghezze), ma anche a lasciarsi alle spalle squadre inizialmente ben più quotate, come Desenzano, Seregno e Città di Varese. Da sottolineare che l'età media della rosa rasenta i 21 anni. La strada è ancora lunga, ma dovesse arrivare la salvezza senza nemmeno patire il brivido dei playout sarebbe un risultato davvero eccezionale.
BRUSAPORTO 7
Il Brusa è una di quelle compagini che si reinventa sempre. Nella passata stagione aveva centrato la semifinale playoff, trascinata da quel fenomeno di Iori. Venuto meno lui, attirato dalle sirene del mercato, sarebbe stato facile immaginare un calo del collettivo guidato da Carobbio. E invece i gialloblù hanno trovato un nuovo leader d'attacco; per di più in senso assoluto se è vero che Thomas Alberti non è solo il capocannoniere della rosa, ma anche dell'intero campionato. Dei 27 gol totali il classe 1998 ne ha timbrati ben 13; ne segna uno ogni due della squadra. Con un attaccante così, i bergamaschi, che fino ad ora hanno perso solo tre volte, possono rimanere in corsa fino all'ultimo per stare fra le top 5 del raggruppamento.
VARESINA 6.5
Bisognerebbe dare due voti alla Varesina: un 7.5 per l'inizio di campionato e un 5.5 per ciò che è venuto dopo. La neopromossa ha stupito tutti in rampa di lancio, ritrovandosi addirittura terza in classifica dalla settima alla decima giornata. Da lì un calo, probabilmente anche fisiologico, che l'ha riportata fra gli esseri umani al centro della graduatoria. Nelle ultime cinque partite è arrivata una sola vittoria, quella per 3-1 sul campo del Seregno. Bella e indimenticabile come il 4-1 nel derby che ha ristabilito le gerarchie di Varese e dintorni per i prossimi mesi. Claudio Poesio, capitano e centrocampista con ottime doti di cursore (miglior marcatore in rosa con 6 centri), non ha mai smesso di rappresentare il volto del club nel bene e nel male: eroico e sfavillante prima, opaco e accigliato poi. La pagella è comunque salva: la Cenerentola del Girone B ora trovi equilibrio e una via costante verso la salvezza.
VILLA VALLE 6.5
Per il Villa Valle il voto sarebbe anche più alto se si guardasse all'intero anno solare. Ma il 2022 racconta giustamente la fine di una stagione e l'inizio di un'altra: sicuramente ciò che è stato prima ha permesso al tecnico Amedeo Mangone di partire a settembre con una macchina collaudata, che rispetto a un anno fa vedrà una seconda parte di stagione priva del pericolo retrocessione. Nonostante la differenza reti pari a -2 (unica in negativo fra le prime dieci squadre del campionato), il 3-5-2 ordinato e costruito attorno al genio di Maritato si è fatto strada a tal punto da risultare ostico da affrontare per chiunque. Per eventuali conferme chiedere al Lumezzane, rimbalzato sull'1-1 a Villa D'Almè.
VIRTUS CISERANO BERGAMO 6
La Virtus giunge alla virata con 26 punti nel taschino. Sono gli stessi di Arconatese, Brusaporto e Franciacorta. Le buone notizie sono essenzialmente due: la prima è che la media punti suggerisce la possibilità di giocarsi fino alla 34esima giornata l'accesso ai playoff. La seconda invece risiede nell'esplosione della mezzala Zaid Jaouhari, che a soli 20 anni è già miglior marcatore di squadra con 5 reti. Il passo è quello della doppia cifra. Purtroppo per i bergamaschi tuttavia alcuni dati fanno da contraltare: l'ultimo 2-0, pochi giorni prima di Natale, è l'unico risultato positivo dopo la 12esima giornata. Nel mezzo vi è tra le altre la settima sconfitta in 17 incontri. Per trovare una squadra peggiore sotto questo aspetto bisogna scendere fino alla casella occupata dalla Folgore Caratese. Attenzione, troppi passi falsi in un girone del genere possono costare caro. C'è comunque tempo per smussare i propri limiti.
SPORTING FRANCIACORTA 6
L'upgrade apportato da Sgrò è evidente: lo Sporting può e deve giocarsi l'accesso ai playoff. Sicuramente rimane un po' di amaro in bocca per quel che poteva essere, se solo il tecnico ex Legnano non si fosse ritrovato in più occasioni senza troppa scelta in attacco, per usare un eufemismo. Ad ogni modo, al di là della prima linea spuntata, la sensazione è che il laboratorio bresciano avrà modo prima o dopo di far vedere il meglio di sé. Gli ultimi quattro risultati utili consecutivi fanno ben sperare. Curiosità: il Franciacorta ha vinto più volte in trasferta che in casa (4 volte contro 3).
ARCONATESE 6
Come nella passata stagione, l'Arconatese parte forte stanziandosi nella parte altissima della classifica. Roba da capogiro. Dietro alla solita capolista la presenza degli oroblù è stata una costante per almeno sette giornate. Il tecnico Livieri però non ha trovato la via della costanza neanche quest'anno, nonostante gli arrivi in estate degli ex Castellanzese Ferrandino e Chessa. Se non altro il primo dei due potrà consolarsi: i 7 centri realizzati hanno contribuito a gonfiare una fase offensiva decisamente buona, solo Lumezzane e Alcione hanno superato le 29 segnature totali. La posizione in classifica spinge comunque l'Arconatese a credere nei playoff, anche se urge un cambio di passo per forza di cose: nelle ultime cinque partite il ritmo è parso letteralmente sovrapponibile a quello del Chievo Sona fanalino di coda.
REAL CALEPINA 6
Alla Real Calepina non basterà il fatto d'esser la squadra più avanti fra quelle invischiate nella zona playout. Lo spirito e le ambizioni si leggono già riavvolgendo il nastro alle ultime quattro uscite, tutte archiviate con un risultato utile, e soprattutto con la certezza di poter contare su guizzi nuovi come quelli del neoacquisto Zappa, ala rapida e istintiva da poco giunta alla corte di Daniele Capelli. Nel girone di ritorno il club bergamasco dovrà stringersi attorno al Tanque Denis e cercare di fare qualcosa di più in avanti; il resto non è affatto da disdegnare, compreso l'estremo realismo che ha condotto ai nove pareggi totali (assieme al Ponte San Pietro, la Real è la compagine che ne ha di più) ad oggi accumulati. Anche il pari muove la classifica.
CALCIO DESENZANO 5
I pronostici in partenza sorridevano di più ai gardesani. Raccontavano di una candidata al gruppo di testa, alla fascia alta. Come l'anno scorso tuttavia il Desenzano dovrà rivedere le proprie ambizioni, con l'aggravante però di non poter neanche provare a inseguire la zona playoff, che ad oggi ha la parvenza d'un miraggio. Non è servita neanche la cura Tacchinardi: 9 sconfitte con 24 reti subite in allegato sono senza dubbio troppe. Il lato positivo è nell'uno-due scintillante prima di Natale: nel giro di tre giorni Bardelloni e compagni si sono concessi due boccate d'ossigeno. Quella contro il Seregno potrebbe rivelarsi pesantissima, e de facto regala una pausa invernale fuori dalla zona calda.
SEREGNO 5
Quando cadi dalla Serie C vorresti ritornarci subito. Il Seregno ci sperava tanto dopo essersi faticosamente iscritto alla D, aver messo in piedi un mercato di tutto rispetto e aver sconquassato il Villa Valle con il risultato di 5-1 alla seconda giornata. Ma la realtà si è rivelata ben presto diversa: Massimo Sala è il terzo allenatore della stagione corrente chiamato a risollevare una squadra attualmente in zona playout e con sole cinque vittorie all'attivo. I due punti di penalità e le contestazioni dei tifosi non migliorano il quadro.
CARONNESE 5
Dopo un girone d'andata la Caronnese ha portato al proprio mulino due sole vittorie. Un bottino misero che, in aggiunta alle 29 reti incassate (seconda peggior difesa assieme a quella del Breno), spiega bene il penultimo posto in classifica. La banda di Simone Moretti non partiva certo con i favori del pronostico. La salvezza via playout è l'obiettivo più realistico.
BRENO 5
Il recente 3-0 alla Casatese avrà sicuramente fatto passare un felice Natale ai Granata. Grazie al tris infatti la banda di Cristian Soave ha abbandonato l'ultima posizione in classifica assaporando addirittura il sapore della zona playout. La vittoria può essere d'insegnamento perché conquistata con una prestazione meno improntata sul gioco e più sul risultato. Che alla fine è l'unica cosa di cui ha bisogno il Breno oggi. Il girone di ritorno dovrà assolutamente essere quello della maturità: se alla manovra verrà aggiunto maggiore senso tattico potrebbero arrivare sorprese.
CHIEVO SONA 5
L'andata è stata spietata con i veneti, oggi fanalino di coda del Girone B. Il talento di Girma da solo non è bastato a rianimare la peggior fase offensiva del torneo, ferma ad 11 segnature a fronte delle 28 subite. La sensazione è che servirà un miracolo in vista del ritorno.
CITTÀ DI VARESE 4.5
La sorpresa in negativo di questo girone d'andata. La promozione in Serie C, che doveva essere l'obiettivo di inizio stagione, dista già 26 punti. Risulta chiaro allora come la peggior difesa del raggruppamento (31 gol subiti) dovrà necessariamente riassestarsi una volta per tutte per non rischiare di finire troppo vicino all'altro estremo della classifica. In seguito alle dimissioni di Gianluca Porro, oggi rimpianto dalla tifoseria, il timone è passato a Luciano De Paola. Ma, coppa a parte, l'ex Trento ha toccato con mano le difficoltà di una squadra ancora senza un'identità, che in campionato ha perso più di metà degli incontri disputati. Un altro dato parla da sé: Carlo Ferrario, l'anno scorso bestia di razza nell'attacco del Sangiuliano City, era abituato a segnare per vincere i campionati, oggi deve segnare per non retrocedere. Con il girone di ritorno ci si augura che l'aria possa cambiare all'Ossola. Mai pausa invernale poteva essere più utile di così.