Under 17 A-B
30 Gennaio 2022
Kevin Zefi, irlandese classe 2005, ancora una volta entra di diritto nella lista dei migliori in campo grazie a un assist e ad una prova di assoluto spessore
Se è vero che la primavera vien danzando e vien di marzo, quella interista balla chiaramente l'Irish Dance di Kevin Zefi ma vien Di Maggio: trascinata dai suoi diamanti più cristallini, l'Inter orfana del tecnico Polenghi e di Baby Esposito - in panchina per un'ora abbondante - ribatte il Pordenone con lo stesso risultato della gara di andata (4-1), centra la settima vittoria consecutiva dopo il ko nel derby dello scorso 31 ottobre e mantiene la vetta della classifica a cinque lunghezze dai cugini del Milan, vittoriosi per 2-0 in casa del Venezia. I primi fiori del pomeriggio nerazzurro arrivano dopo appena otto minuti, quando un tocco sotto di Di Maggio - perfettamente pescato da Stankovic - propizia l'autorete di Colautti, ma il più classico dei temporali estivi si è dimostrato essere dietro l'angolo: dopo un'occasione sciupata malamente da Fois - la prima di una giornata negativa in fase realizzativa per il classe 2006 - è Secli a riequilibrare tutto, facendo così venire fuori tutte le difficoltà di un'Inter a tratti irriconoscibile. La storia nella ripresa non cambia, ma il pomeriggio nerazzurro è reso decisamente meno amaro quando Zefi pesca in area Pedrini (2-1), Di Maggio trova l'angolo dal limite (3-1) e Bovo cala il poker con un tap-in (4-1). Per il bel gioco e l'estetica ci sarà tempo, intanto l'Inter può godersi i primi tre punti del 2022 ed la dimostrazione di essere una squadra matura, intelligente e pronta più che mai al rush finale.
Alessandro Calligaris, portiere classe 2005 dell'Inter di Tiziano Poleghi, per l'occasione sotto la guida tecnica dell'ex Seregno Fautario
Otto minuti, quanto basta all'Inter - guidata per l'occasione da Fautario e senza Francesco Pio Esposito, con il bomber del campionato inizialmente in panchina per far spazio a Pedrini in coppia con Zefi - per indirizzare al meglio la sfida del Suning contro il Pordenone. A prendersi la scena è Di Maggio, mezzala di sinistra nella linea mediana capitanata da Stankovic e completata dal classe 2006 Fois: il numero otto nerazzurro prima va vicino al gol con una girata spettacolare dai sedici metri sfruttando al meglio il cross preciso di Tommaso Casani (8'), che a sua volta era stato servito dal centrocampista della nazionale dopo la triangolazione con Zefi, poi contribuisce in maniera attiva all'autorete di Colautti, propiziata dal suo tocco sotto a scavalcare Salviato dopo il cioccolatino offerto da Stankovic. Il sigillo nerazzurro assume le sembianze di una lama nel petto del Pordenone, fino a quel momento decisamente in partita e addirittura pericoloso, visto che la percussione di Chiccaro dopo appena quaranta secondi è ben più di un sussulto e quasi non beffa Calligaris, attento anche sulla ribattuta di Secli. Dopo venti minuti abbondanti di apnea, durante i quali l'Inter ha gestito giocando a tratti sul velluto, il contropiede perfetto che non ti aspetti: Chiccaro pesca Secli in profondità, che con un diagonale di precisione chirurgica batte Calligaris (36'). La stessa precisione che è mancata ai nerazzurri per chiuderla nei precedenti venti minuti, viste l'entità delle occasioni di Quieto - conclusione deviata in maniera decisiva da Fois, partito in posizione irregolare (15') - e dello stesso Fois, poco lucido a tu per tu con Salviato (21').
Riccardo Miconi, terzino dell'Inter protagonista di un'ottima prova sia sulla corsia di sinistra nel primo tempo che su quella di destra nella ripresa
Dopo l'amarezza per accaduto nei primi quarantacinque minuti, in casa Inter è tempo di certezze. La prima è semplice e si riassume con quattro parole: oggi non è giornata. Vuoi la sosta di un mese, vuoi una condizione fisica non ottimale, i baby nerazzurri - salvo rare eccezioni quali, per esempio, Di Maggio e Zefi - sembrano lontani parenti di quelli che si sono guadagnati il primo posto. Poco male, visto che per riportarsi avanti e chiuderla - anche grazie ad un Pordenone forse fin troppo coraggioso nell'approccio alla ripresa - basta la salita in cattedra di due dei più rappresentativi dell'Under 17 interista: Zefi e Di Maggio. L'irlandese si prende la scena dopo appena sei minuti quando arriva sul fondo, si destreggia come solo lui sa fare e pesca in area Pedrini: il centravanti nerazzurro trova tra sé e il gol il terzino neroverde Colautti, la cui giornata diventa ancora più nera visto che la sua deviazione beffa per la seconda volta Salviato e vale il controsorpasso interista. A rifinire il tutto ci pensa prima Di Maggio, bravo con un destro scacciafantasmi a calare il tris al 24' trovando l'angolo alla destra di Salviato, poi Bovo, che a tempo praticamente scaduto arrotonda il risultato sul 4-1. Nel mezzo un palo clamoroso di Quieto, che dopo due sombreri per poco non segna il gol della vita (14'), e la dimostrazione di tutti i problemi che hanno caratterizzato il pomeriggio nerazzurro: la fase di impostazione, con l'avvicendamento Bovo-Stankovic che non ha portato i propri frutti; quella fase realizzativa, visto che Fois si è divorato altri due gol apparentemente fatti (5' e 12'); quella fase difensiva, la cui nota lieta resta solamente l'esordio in gare ufficiale del centrale greco Alexiou, arrivato in viale della Liberazione la scorsa estate dalla Grecia. Tuttavia, per fortuna di Fautario, il tutto potrebbe venir presto dimenticato visti i tre punti e il primato consolidato, e se si porta a casa bottino pieno anche in un pomeriggio così complicato...
INTER-PORDENONE 4-1
RETI (1-0, 1-1, 4-1): 8' aut. Colautti (P), 36' Secli (P), 6' st Pedrini (I), 24' st Di Maggio (I), 43' st Bovo (I).
INTER (4-3-1-2): Calligaris 6, Casani T. 6.5 (1' st Castegnaro 7), Miconi 7 (33' st Della Mora sv), Stankovic 7 (1' st Bovo 7), Casani I. 5.5 (15' st Alexiou 6), Stabile 6, Fois 5.5 (15' st Liserani 6), Di Maggio 8, Zefi 7 (15' st Esposito 6.5), Quieto 7.5 (26' st Mazzola 6.5), Pedrini 7. A disp. Tommasi, Spinaccè. All. Polenghi; in panchina Fautario 7.
PORDENONE (4-3-1-2): Salviato 5.5, Colautti 5.5, Fagherazzi 6.5 (11' st Corazza 5.5), Biscontin C. 5.5, Biscontin A. 6 (33' st Gallo sv), Canaku 7, Vaccher 6.5, Fernetti 6 (25' st Martini 6), Comuzzo 5.5, Secli 7 (33' st Anzolin sv), Chiccaro 7 (11' st Okoro 6.5). A disp. Bottoni, Netto, Juncu, Berton. All. Motta; in panchina Susic 6.5.
ARBITRO: Colaninno di Nola 7.
ASSISTENTI: Ezzaouia di Pavia e Viola di Abbiategrasso.
Capitan Stankovic (Inter) e Canaku (Pordenone) al momento del sorteggio di inizio gara con il direttore di gara Colaninno di Nola
INTER
Calligaris 6 Si fa trovare pronto dopo appena quaranta secondi, dopodiché il primo tempo lo passa senza subire alcun tiro in porta, sebbene sul sigillo di Secli forse avrebbe potuto fare qualcosina di più. La ripresa non lo vede particolarmente impegnato e gestisce senza troppi patemi.
Casani T. 6.5 Non avendo avversario diretti dal cui guardarsi le spalle gioca quasi da esterno alto, visto che è proprio dalla sua parte che l’Inter spinge con più insistenza. Qualche pallone sbagliato di troppo in fase di impostazione non è nulla in confronto al cioccolatino che offre a Di Maggio dopo otto minuti. Viene sostituito a inizio ripresa per fare spazio a Castegnaro, forse per avere più gamba sulle corsie.
1’ st Castegnaro 7 Subentra sulla sinistra, con il conseguente spostamento di Miconi sulla destra. Risulta una mozza più che azzeccata, visto che sulla corsia fa il bello e il cattivo tempo dimostrando di avere gamba.
Miconi 7 Rispetto al collega sulla corsia di destra è forse meno appariscente, ma il suo lavoro in entrambe le fasi è quasi una manna dal cielo per Fautario. Per la qualità della manovra, visto che può contare su un mancino niente male, e per la solidità difensiva, visto che dalla sua parte Colautti non si è visto praticamente mai in fase offensiva. Il suo rendimento non cala nella ripresa, sebbene sia sia visto meno in fase di costruzione (33’ st Della Mora sv).
Stankovic 7 Il suo primo tempo racconta di un appoggio sbagliato (uno!), un’infinità di palloni sporchi puliti con talento e un assist al bacio che porta Di Maggio al tiro e all’autorete di Collutti. Viene anche lui sostituito da Bovo ad inizio del secondo tempo, forse per qualche fastidio.
1’ st Bovo 7 Fatica ad entrare in partita, soprattutto in fase di costruzione dove si vede poco. Ma quando lo fa, come dimostrato con il gol che vale la sicurezza, sa come far parlare di sé.
Casani I. 5.5 Dopo meno di cinque minuti è protagonista di un anticipo coi fiocchi nei confronti di Comuzzo come a dire: “Oggi non si passa”. Il problema è che prima della fine del primo tempo il Pordenone passa eccome, e le responsabilità del contropiede concesso ingenuamente ai neroverdi sia dell’intero reparto che sua. Rimandato, come dimostra l’ingresso di Alexiou a inizio ripresa.
15’ st Alexiou 6 Il difensore greco è all’esordio in gare ufficiali con la casacca dell’Inter. Entra a risultato praticamente acquisito, non riuscendo a ritagliarsi occasioni in cui mostrare il suo potenziale. Ma per questo ci sarà tempo.
Stabile 6 Rispetto al compagno di reparto ha a che fare con un osso duro come Ciccharo. Fisicamente non c’è storia, il problema nasce però sul breve, laddove soffre vistosamente sia il numero undici che Secli, tant’è che se lo vede scappare sotto i propri occhi in occasione del gol. Mantiene una buona attenzione invece nella ripresa, quando - nonostante non abbia dovuto fare gli straordinari - è rimasto sul pezzo.
Fois 5.5 Paga forse lo scotto dell’inesperienza quando, per ben tre volte, non riesce ad essere incisivo quanto dovrebbe: nel primo tempo rende la vita facile a Salviato, nella ripresa sciupa da due passi un’occasione grande come una casa, prima di un’altra potenziale chance in cui non riesce ad incidere. Rimandato anche lui, ma le qualità e i margini di miglioramento sono sotto gli occhi di tutti.
15’ st Liserani 6 Si fa vedere in un paio di occasione in fase di possesso, per il resto mantiene la posizione mettendoci intelligenza e senso tattico.
Di Maggio 8 Giganteggia sulla sinistra con classe, tecnica e intelligenza. Propizia in maniera decisiva l’autorete che vale il vantaggio, mentre giusto qualche secondo prima si esibisce in un gesto tecnico clamoroso che, se solo avesse inquadrato la porta, avrebbe fatto venire giù il Suning Youth Development Centre. Risale poi in cattedra nella ripresa, quando con tecnica e personalità trova l’angolo dal limite dell’area e contribuisce a ridare sicurezza ai suoi nerazzurri. Devastante.
Zefi 7 Un lupo solitario nel primo tempo, durante il quale è servito poco e fatica molto ad uscire dalla stretta marcatura di Biscontin. Ma come spesso accade per i giocatori del suo calibro, gli basta una fiammata per far svoltare il pomeriggio, sia suo che dell’Inter. È quanto fa ad inizio ripresa, quando poi sforna un grande assist a Pedrini.
15’ st Esposito 6.5 Come ogni bomber che si rispetti, anche baby Espo entra col coltello tra i denti per cercare il gol. Nonostante rimanga a quota undici gol in campionato, offre il suo contributo all’intera manovra ed è risultato un punto di riferimento quando c’è stato da rifiatare.
Quieto 7.5 Con i “se” e con i “ma” non si va certamente da nessuna parte, vero, ma se solo il suo mancino che si è infranto sul palo nella ripresa fosse entrato… L’azione in cui sfiora il gol è solamente l’esempio concreto di un pomeriggio da incorniciare, in cui forse non brilla negli ultimi sedici metri ma risulta a dir poco fondamentale per la manovra interista.
26’ st Mazzola 6.5 Non fa rimpiangere per niente il predecessore, giocando una porzione di partita con la giusta carisma e la voglia di spostare ancor di più gli equilibri.
Pedrini 7 In ombra nel primo tempo, caparbio nella ripresa quando, nell’unica chance concessagli, trova il modo di metterci la propria firma. Il destro con cui batte Salviato è deviato fortuitamente da Collutti, ma molto probabilmente il suo tiro era già indirizzato verso la porta del Pordenone.
All. Fautario 7 In assenza di Polenghi è l’ex Seregno a prendere in mano le redini dell’Under 17 nerazzurra. L’approccio è di quelli giusti, la precisione negli ultimi sedici metri un po’ meno, così come l’attenzione in occasione del pari del Pordenone. Nella ripresa azzecca i cambi e viene aiutato non poco dai suoi talenti cristallini, e per ora va più che bene così.
L'undici iniziale nerazzurro scelto da Fautario e Poleghi: fuori dai titolari Francesco Pio Esposito, fratello di Seba, entrato solamente nell'ultima mezz'ora
PORDENONE
Salviato 5.5 Risulta impotente in occasione dei primi tre gol, anche se sul vantaggio dell’Inter esce un po’ fuori tempo. Nel finale non la blocca e regala il poker all’Inter.
Colautti 5.5 In completa balìa dell’attacco nerazzurro. In avvio è sfortunato in occasione dell’autorete, dopodiché non riesce a riprendersi e cala ancor di più nella ripresa.
Fagherazzi 6.5 Tiene la posizione e limita quanto può le avanzate interiste. Così così nel primo tempo, cresce nella ripresa.
11’ st Corazza 5.5 Non incide in avanti, disattento dietro: dalla sua parte l’Inter fa quello che vuole.
Biscontin C. 5.5 Trovarsi di fronte un certo Di Maggio non è mai semplice, certo è che la sua prova sarebbe potuta essere ben più positiva anche solo con un pizzico di intraprendenza e attenzione in più.
Biscontin A. 6 Fa il suo in una giornata non semplice. Parte bene ma nella ripresa si perde Pedrini, rimane comunque una prova abbastanza positiva (33’ st Gallo sv).
Canaku 7 Capitano non solo per la fascia, visto che è l’ultimo ad arrendersi e lotta praticamente su ogni pallone.
Vaccher 6.5 Dimostra di avere gamba e le qualità giuste per fare male. Le fa vedere a sprazzi, ma quanto basta per far una bella figura in casa dell’Inter.
Fernetti 6 Dalle sue parti passano pochi palloni, gestiti sicuramente bene ma un apporto maggiore in fase di possesso e di costruzione sarebbe stato come una manna dal cielo per Susic.
25’ st Martini 6 Entra subito in partita senza paura, ricorrendo un ruolo importante anche se a risultato già acquisito.
Comuzzo 5.5 Si trova spesso troppo isolato sul centro-sinistra d’attacco, da dove non riesce praticamente mai ad incidere come dovrebbe e vorrebbe.
Secli 7 Un gol a coronamento di una prestazione decisamente positiva, soprattutto perché arrivata contro la capolista e in un campo non semplice (33’ st Anzolin sv).
Chiccaro 7 L’assist con il quale manda in porta Secli è a dir poco strepitoso, così come il suo approccio. Nella ripresa cala, rimanendo comunque uno dei migliori.
11’ st Okoro 6.5 Entra con la convinzione giusta e la voglia di cambiare la partita: sicuramente fa vedere sprazzi di talento, ma viene lasciato troppo solo e finisce per spegnersi.
All. Susic 6.5 L’inizio è pressoché perfetto, la parte centrale del primo tempo un po’ meno, il finale decisamente meglio. Il risultato è fin troppo severo e non rende giustizia a quanto fatto vedere, ma subire quattro gol contro questa versione dell’Inter è forse un po’ troppo.
I titolari del Pordenone prima del fischio d'inizio al Suning Youth Development Centre
ARBITRO
Colaninno di Nola 7 gestisce senza patemi, richiamando ove necessario e dimostrandosi affidabile anche dal punto di vista tecnico e disciplinare.