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Coppa Under 19

Entra nella ripresa e fa due gol: i quarti di finale partono col botto

Un solo pareggio, in rimonta, e ben tre vittorie in una prima giornata ricca di reti

Balbiani Cisanese

UNDER 19 REGIONALE CISANESE • Nicolò Balbiani, decisivo nel successo per 6-2 sul Mapello

Ben 18 gol segnati in 4 partite. No, non è il totale di reti segnate dal Bayern Monaco negli ultimi incontri con il Barcellona, ma lo spettacolo offerto dalla prima giornata dei quarti di finale di Coppa Lombardia Under 19. Prima giornata, sì, perché la conformazione del tabellone di quest'anno prevete quattro triangolari, le cui capolista accederanno alle semifinali del 7 e del 21 marzo 2023. Prima, però, occhi puntati sui prossimi due impegni, ovvero quelli in programma martedì 22 novembre e sabato 17 dicembre, quando per qualcuno potrebbe essere già tardi per qualificarsi alla fase successiva. I primi incroci mettono infatti subito in bilico un paio di squadre, mentre altre rispettano i pronostici e restano in piena corsa per passare il turno.

NIENTE RIVINCITA BIASSONO

Dopo il 3-0 a senso unico di sabato in campionato, la Vis Nova batte il Biassono 2-1 anche in Coppa. Questa volta però, dopo un primo tempo in totale controllo per la squadra neroverde (terminato 2-0 grazie alla doppietta di Troiani), gli ospiti giocano un gran secondo tempo, segnano il 2-1 con Nappa e vanno vicini al gol del pareggio più di una volta. Decisivo anche Porta, che para un rigore a Barbaro tenendo vive le speranze dei rossoblù. Alla fine, però, la Vis Nova festeggia i primi tre punti del triangolare dei quarti di finale.

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È un successo di misura che conferma gli aspetti su cui lavorare quello che Massimo Rampinelli, tecnico della Vis Nova, analizza così: «Noi facciamo sempre fatica a fare due tempi uguali. Anche sabato contro di loro primo tempo bello, mentre nella ripresa abbiamo sbagliato la gestione della palla negli ultimi 30 metri, dove dobbiamo essere più cattivi. Noi oggi non lo siamo più stati, abbiamo iniziato a fare errori su errori, abbiamo preso il gol e la partita è diventata apertissima. Abbiamo fatto fatica, ma è tutta colpa nostra perché non abbiamo la capacità di chiudere le partite. In questo periodo è il nostro problema più grosso, perché la gestione della palla ce l'abbiamo. Non chiudendola basta un errore e la partita si gira, perché poi c'è sempre l'avversario, e finisci in apnea come oggi».

«C'è un po' di rammarico perché i ragazzi hanno fatto un gran secondo tempo, anche di cuore. - racconta invece Cesare Marangi, guida del Biassono - Quando siamo rimasti in 10 abbiamo creato tanto secondo me e abbiamo messo alle corde una squadra forte come la Vis Nova, che non butta mai via la palla e ha delle individualità importanti. Nel primo tempo siamo entrati forse con un po' di timore reverenziale nei loro confronti sapendo che sono una grande squadra, però nella ripresa i ragazzi hanno dato la dimostrazione che se la possono giocare con tutti, così come avevano fatto col Villa in campionato. Sono contento della prestazione e dell'aver messo in difficoltà un avversario che sabato nel primo tempo ci ha un po' surclassato, purtroppo c'è il rammarico di venir via senza un risultato positivo però ci deve servire da iniezione di fiducia. Dobbiamo migliorare negli episodi perché secondo me abbiamo preso due gol abbastanza scolastici, anche se la difesa oggi era un po' inedita. Continuiamo a lavorare e vediamo sabato a Cinisello di prendere qualcosa in campionato visto che il nostro primo obiettivo è quello di mantenere la categoria». Momento chiave del match di Giussano l'ingresso delle forze fresche, tra cui Nappa, sul quale il tecnico chiosa: «Antonio è un ragazzo con grandissime qualità. Si accende a sprazzi, ma quando lo fa diventa veramente importante. Deve salire a livello di continuità, però ha dei colpi buoni sicuramente».

UNA CISANESE INCONTENIBILE

Nel girone dell'Inferno ad accendere le prime fiamme ci pensa la Cisanese, che batte 6-2 il Mapello dilagando nella ripresa. La partita dei ragazzi di Passoni parte però con il piede sbagliato, con Parente che porta in vantaggio i gialloblù dopo una manciata di minuti. Cinque giri di lancette più tardi Tasca ristabilisce la parità e poi, al 25', Tonioni con un bel diagonale mette la freccia. Il 2-1 resiste fino agli ultimi minuti del primo tempo, quando un tiro-cross di Benedetti si infila all'incrocio. Nella ripresa i vicecampioni in carica calano gli assi: dentro Marchetti e Balbiani e la gara cambia volto, con il secondo che realizza addirittura una doppietta in una dozzina di minuti. Sul 4-2 si fa tutto in discesa, complice il rosso ricevuto da Santamaria - espulso anche nella sfida di campionato terminata 0-3 per la Cisanese - che lascia il Mapello in 10 e slaccia le cinture per la goleada dei padroni di casa. Tonioni ne fa un altro poco prima di lasciare il campo, poi Luci conquista e realizza il calcio di rigore del definitivo 6-2. Due reti in più importanti per la differenza reti in un girone che vedrà scendere in campo anche la Calvairate, campionessa in carica attesa dai gialloblù nel prossimo turno prima del revival della finale dell'anno scorso con la Cisanese che si terrà all'ultima giornata del triangolare.

Una vittoria extralarge che Stefano Passoni, tecnico dei padroni di casa, commenta così: «Alla lunga secondo me avremmo vinto ugualmente, però i cambi l'hanno svoltata. Tonioni è in forma e la squadra si è mossa bene, soprattutto il centrocampo nel secondo tempo. Ho visto anche delle belle giocate di qualità, di prima, una cosa su cui sto lavorando per togliere qualche tocco di palla di troppo. Il primo tempo è stata abbastanza equilibrato, però avevo la sensazione che l'avremmo portata a casa viste le armi a disposizione. Loro hanno una bella fisicità, sono dei mastini, ma poi si sono sgretolati».

Sconfitto ma non deluso invece Rinaldo Viscardi, allenatore del Mapello, che racconta: «Potrei sembrare uno che racconta le favole, ma sono molto amareggiato perché nel primo quarto d'ora del secondo tempo per presunzione, egoismo e poco spirito di squadra dei miei attaccanti non abbiamo fatto 4 gol. Dovevamo essere 6-2 per noi dopo quel quarto d'ora, invece abbiamo preso un gol in contropiede, poi l'espulsione ha compromesso tutto il resto. Siamo anche in una situazione d'organico abbastanza deficitaria, loro invece avevano delle sostituzioni che hanno cambiato la partita. Loro sono anche una signora squadra e hanno un attacco di livello, non ti perdonano quando arrivano davanti alla porta perché fanno fare gol a chi è messo meglio. Noi non siamo ancora un gruppo, siamo solo una squadra. Ho parlato mezzora con il mio vice e mi ha detto che dovrei essere contento per quell'ora di gioco dove li abbiamo messi in difficoltà, ma io guardo il complesso e abbiamo preso 6 gol. Ripartiamo da quell'ora lì e mettiamo giù il testone».

RECUPERO BARONA

Il calcio è come la giungla, e non perchè lo disse Malesani in una famosa conferenza stampa di qualche anno fa, ma perchè se non si mangia si rischia di essere mangiati. Come nella giungla, bisogna azzannare la preda quando questa è in difficoltà: nella sfida tra Pozzuolo e Barona Sporting, terminata 2-2, sono stati i padroni di casa a far la parte del leone per larghi tratti, ma non hanno fatto a pieno il proprio dovere. E quando la gazzella ospite ha riaperto i giochi a un quarto d'ora dalla fine con Di Bennardo, il leone è diventato gattino: e non sono bastate le fusa per fermare Barbonetti, che con un gol d'autore ha completato la rimonta.

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Un finale che giustifica la delusione limpida nelle parole di Marco Panara. Il tecnico del Pozzuolo sintetizza perfettamente i rimpianti suoi e della squadra: «Non abbiamo giocato la nostra miglior partita oggi, ma con un po' di fortuna eravamo riusciti a portarci sul 2-0 e avremmo dovuto chiudere la pratica. Mancare quella doppia occasione a inizio ripresa è stato il darci la zappa sui piedi, e si sa che nel calcio se non chiudi partite come queste poi rischi di pagare, e puntualmente è quello che è successo».

Rispecchiano il carattere della squadra le parole di Christian Meduri, allenatore della Barona Sporting, che mostra tutto l'orgoglio dei suoi dopo la grande rimonta: «Credo che la gara sia stata equilibrata anche nel primo tempo, ma loro sono stati più cinici e ci hanno fatto male due volte. Nella ripresa siamo stati bravi a non smettere di crederci e una volta segnato il 2-1 abbiamo trovato l'abbrivio per trovare un pareggio che credo sia giusto per quello che si è visto in campo».

UN COLPO D'ACCADEMIA

Nonostante i quattro punti di differenza in campionato, l'Accademia Vittuone sorprende il Gavirate e lo batte a casa sua 2-1. Un successo che trova le sue fondamenta nel corso del primo tempo, quando, dopo appena 3 minuti, gli ospiti recuperano palla in difesa, Grillone lancia lungo per Colombo, che supera il marcatore e batte D’Angelo. Il vantaggio dell’Accademia dura però solo 25 minuti: al 28’ i rossoblù guadagnano un calcio di rigore, Acquaviva lo para, ma Laghezza si fa perdonare sulla ribattuta. A riposo sull’1-1, gli ospiti si riportano in vantaggio, e questa volta definitivamente, al 10’ della ripresa: scarico di Colombo e sinistro al volo di Pitrelli, che fissa il risultato sull’1-2 finale.

«Nei primi 20 minuti abbiamo fatto bene, creando diverse occasioni e prendendo anche un palo interno. - racconta Andrea Trubia, guida dell’Accademia Vittuone - Meritavamo il raddoppio, poi è arrivato il loro gol su rigore. Da qui loro hanno premuto, anche se hanno creato poco, se non per un tiro pericoloso parato dal nostro portiere. Nella ripresa siamo stati molto più quadrati e abbiamo concesso poco, lasciando loro solo tiri su palla inattiva. Il risultato penso sia giusto per quanto abbiamo creato, anche se sono il primo a dire che non giochiamo molto bene perché mi manca un uomo di geometrie, nonostante mi piaccia il bel gioco».

«È stata una partita nervosa, noi siamo stati ingenui perché siamo caduti nella loro trappola, mettendoci a parlare e protestare. - spiega Daniele Antonuccio, allenatore del Gavirate - Quando la palla era a terra giocavamo bene, soprattutto nel primo tempo, e creavamo occasioni. Il loro portiere ha fatto due o tre grandi parate, mentre nel secondo tempo abbiamo perso un po’ le misure e abbiamo giocato la loro partita, nervosa e tanto sul piano agonistico».

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