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Prima Categoria

Un'altra sentenza sconvolge la società: penalità in classifica che può costare carissimo

Inibito il presidente e multato il sodalizio: il numero uno societario patteggia per evitare il peggio

FC TORINESE CALCIO PIEMONTE

Non ce ne voglia il Presidente Sante Squillace, ma ancora una volta al centro della bufera ci finisce la sua società. Questa volta il passo indietro da fare è parecchio lungo, addirittura all'ottobre del 2021: all'epoca, la Torinese militava nel Girone B di Promozione e, con discrete ambizioni, aveva cominciato la stagione affidandosi alla guida tecnica di Francesco Dessena. Dopo una serie di risultati deludenti era arrivata la decisione di esonerare l'allenatore, scelta logica per dare una scossa all'ambiente. Se all'inizio della vicenda non vi erano state grosse rimostranze rispetto al cambio di rotta, con il passare dei mesi le tensioni tra le parti si sono accentuate in merito ad una parte dello stipendio dovuto al tecnico che non sarebbe stata versata da parte della società delle Vallette. Una controversia economica arrivata nelle mani della Procura Federale, che ha deciso di ascoltare le ragioni di Dessena e di disporre una sanzione nei confronti di Sante Squillace e della Torinese per responsabilità oggettiva. 

I CAPI DI ACCUSA

Come formulato nel Comunicato Ufficiale N. 319/AA, la società Torinese non avrebbe adempito all'articolo 31, commi 6 e 7, del Codice di Giustizia Sportiva, che così recita:

Art. 31 – Violazioni in materia gestionale ed economica. 

6. Il mancato pagamento, nel termine previsto dagli artt. 94 ter, comma 11 e 94 quinquies, comma 11 delle NOIF, delle somme accertate rispettivamente dalla Commissione Accordi  Economici della LND e dalla Commissione Accordi Economici per il calcio Femminile o dalla  Sezione vertenze economiche del Tribunale federale nazionale, comporta l’applicazione, a  carico della società responsabile, della sanzione della penalizzazione di uno o più punti in  classifica. La stessa sanzione si applica in caso di mancato pagamento, nel termine di trenta  giorni dalla comunicazione del lodo, delle somme accertate dal Collegio arbitrale della LND  per gli allenatori tesserati con società dilettantistiche. 

7. I dirigenti, i soci e non soci di cui all'art. 2, comma 2 e i collaboratori della gestione sportiva  che partecipano agli illeciti di cui ai commi precedenti, sono soggetti alla sanzione della  inibizione di durata non inferiore a sei mesi. 

In questo senso, verificata la colpevolezza della controparte societaria nel non aver rispettato gli accordi contrattuali, la Torinese viene invitata entro 30 giorni dall'emanazione della suddetta sentenza al risarcimento completo della somma dovuta al tecnico Dessena, secondo quanto previsto dall'articolo 94ter comma 14 delle N.O.I.F. Da notare come, in caso di mancato pagamento puntuale, la società verrebbe esclusa da qualsiasi competizione per la prossima stagione sportiva, come riportato dalla norma in questione:

«Il pagamento agli allenatori delle Società della L.N.D. di somme, accertate con lodo emesso dal competente Collegio Arbitrale, deve essere effettuato entro 30 giorni dalla comunicazione della decisione. Decorso inutilmente tale termine, si applica la sanzione di cui all’art. 8, comma 9 del Codice di Giustizia Sportiva. Persistendo la morosità della Società per le decisioni del Collegio Arbitrale pubblicate entro il 31 maggio, la Società inadempiente non sarà ammessa al Campionato della stagione successiva qualora le suddette pronunce non vengano integralmente adempiute entro il termine annualmente fissato per l’iscrizione al campionato di competenza». 

SANZIONE TORINESE VS DESSENA

LA SANZIONE INFLITTA

La Procura Federale da' dunque ragione a Francesco Dessena e notifica la società Torinese dell'applicazione di una possibile sanzione in merito. A questo punto, in virtù della possibilità concessa dall'articolo 126 del Codice di Giustizia Sportiva, il Presidente Sante Squillace patteggia e si appella ad una riduzione della sanzione potenzialmente prevista. Come conseguenza, la Procura definisce la seguente risoluzione:

  • Tre mesi di inibizione per il Sig. Sante Squillace;
  • 300 Euro di ammenda alla Torinese;
  • 1 punto di penalizzazione in classifica.

Un ritardo burocratico? Una dimenticanza? O una decisione ponderata? Il dubbio resta, ma sicuramente tirando le somme la Torinese ci perde sotto tutti i punti di vista dopo questa sentenza. Se a livello economico il danno è piuttosto chiaro, con la multa che si va ad aggiungere al risarcimento dovuto all'ex tecnico, sono le altre due sanzioni ad avere un'incidenza più forte. In primo luogo, l'inibizione del Presidente Squillace, primo sostenitore della sua squadra e sempre presente per le partite, sarà sicuramente una pena tosta da digerire per il Patron Oronero, soprattutto in un periodo complesso in cui la vicinanza alla sua società stava diventando di grande importanza.

Quindi, l'accento va altrettanto posto sulla penalizzazione: per quanto si tratti di un solo punto, esso va ad inficiare sull'obiettivo Play-Off della squadra, attualmente al secondo posto nel Girone C di Prima Categoria. In particolare, non più tardi di domenica avevamo dato l'ufficialità che la Torinese avrebbe disputato l'imminente Play-Off in casa, giovando degli scontro diretti a favore sul Cafasse Balangero quarto a -3. Con questa penalità si rimescolano le carte, con la squadra di Mantegari che dovrà assolutamente fare risultato in trasferta al Barcanova per poter mantenere l'utile fattore campo; allo stesso modo gongolano la Bosconerese, che potrebbe arrivare seconda anche con un pareggio a Nole Canavese, e la Mappanese, che guadagna un punticino nell'infinita rincorsa per evitare la fatidica distanza di 8 punti dalla seconda posizione.

Continua quindi il periodo turbolento in casa Torinese. Intanto i giovani di Mantegari continuano a testa bassa la caccia ad una Promozione che avrebbe del miracoloso.

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