L'intervista
25 Settembre 2021
Antonio Fabozzi è passato anche per le giovanili del Milan
Protagonista indiscusso della prima giornata di campionato nel girone A è stato Antonio Fabozzi, attaccante del Settimo Milanese che è entrato a gara in corso e ha spaccato la partita contro l'Accademia Pavese, realizzando una doppietta in pochi minuti che ha regalato ai suoi un doppio vantaggio fondamentale. Punta centrale classe 2000, è cresciuto nel settore giovanile dell'Aldini prima di vestire per tre anni la maglia del Milan nelle categorie Giovanissimi, Allievi e Under 17. Quindi una stagione alla Cremonese in Primavera 2, prima delle esperienze in Eccellenza con Fenegrò e Alcione, con una parentesi anche in Serie D a Legnano.
Vi aspettavate di cominciare in modo così convincente?
«Sapevamo che sarebbe stata una sfida difficile e infatti, anche se qualcuno di aspettava di vincere, ci siamo sorpresi anche noi del risultato. Prima del fischio d'inizio il mister ci ha detto di dare il massimo perché dovevamo crederci. Non so se loro sono incappati in una giornata no, ma noi abbiamo giocato davvero bene anche nel primo tempo. Abbiamo subito solo un pochino a inizio ripresa, poi quando siamo tornati in vantaggio non c'è stata più partita».
Vuoi raccontarci come hai realizzato i due gol?
«Sul primo mi hanno lanciato in profondità, ho scartato il portiere e ho segnato. Il secondo è stata una bella azione sulla sinistra: il centrocampista ha saltato l'uomo al limite e mi ha servito sul taglio, io ho incrociato di prima e ho infilato il portiere sul secondo palo».
Quale obiettivo vi ha chiesto di raggiungere la società?
«Ci hanno chiesto di raggiungere la salvezza, ma vedendo il valore della squadra secondo me possiamo provare a puntare anche più in alto. Però adesso dobbiamo solo pensare a fare il prima possiible i 40 punti, poi tutto quello che verrà in più sarà di guadagnato. Sicuramente questo inizio ci dà tanto entusiasmo, morale e fiducia in vista delle prossime partite, ed è fondamentale anche perché siamo una squadra giovane».
Ci racconti che tipo di attaccante sei?
«Sono una punta a cui piace attaccare la profondità per mettere in difficoltà le linee avversarie. Come i tre trequartisti che s'interscambiano durante la partita, anche io cerco di non dare punti di riferimento davanti alla difesa».